mercoledì 26 settembre 2007

Jhon e l'"ordigno del Pentagono": Attivissimo chiede lumi...

Una SDB (Small Diameter Bomb), causa i danni che si riscontrano nel video sotto riportato. La carica esplosiva utilizzata è pari a 250 libre. Poco meno di 100 kg di esplosivo, hanno inevitabilmente forato uno shelter per aerei, raggiungendo l'aereo e distruggendolo completamente. Al contrario di quanto riportato su youtube, questo danno non è causato da una GBU-28.

GBU-28 "Bunker-Buster", all'uranio impoverito: la singola bomba è lunga 5,8 metri, pesa due tonnellate (1,996 tonnellate, per l’esattezza), ha una forza di penetrazione di 30,5 metri (o sei metri di cemento). Della "famiglia" delle armi a guida laser, vengono illuminati i bersagli da un fascio diretto dall'aereo a comando del navigatore-operatore di sistemi dietro al pilota, e la bomba ci si dirige fino all'impatto.

Tomhawk:


AGM 130 missile aria-superficie, videoguidato da 1300 kg. La videoguida è composta da un monitor e una cloche impostati nel cockpit del navigatore dietro al pilota dell'aereo, solitamente un F-15 Eagle. In ex-Jugoslavia, una missione controversa, vide l'impiego di questo missile.


GBU-28

http://www.designation-systems.net/dusrm/app5/paveway-3.html

http://www.raytheon.com/products/stellent/groups/public/documents/content/cms04_018951.pdf

Tomahawk (cruise missile)

http://www.raytheon.com/investor/2005/pdfs/RaytheonAR05.pdf

http://www.raytheon.com/technology/defender907/

http://www.designation-systems.net/dusrm/m-109.html


AGM 130AGM: Air-launched Surface-attack Guided Missile


http://www.designation-systems.net/dusrm/m-130.html

http://www.designation-systems.net/: questo sito riporta la maggior parte dei sistemi d'arma missilistica di cui è dotato l'aresenale militare degli Stati Uniti d'America. Ho riportato per chiarimento le tre armi sopra citate perchè il danno riscontrato alla sezione del Pentagono riconduce per similitudine ai danni ricreati da una GBU-28 (Guided Bomb Unit), la bassa quota in avvicinamento adottata e le virate finali alla mavrabilità di un Tomahawk e la rapidità di utilizzo al lancio da parte di un aereo di un AGM 130. Molto più probabilmente ritengo che sia stato premuto più semplicemente un bottone, conoscendo preventivamente un codice di lancio. Sebbene, come possa dubitare umanamente Jhon, non si voglia attribuire ad un'arma un utilizzo specifico nel caso dell'impatto al Pentagono, è innegabile che non si possa non ipotizzare l'utilizzo da parte di una di queste per il danno e l'avvicinamento riscontrato del velivolo. Nel sito infatti sono riportati, ad occhio un centinaio di missili (anche aria-aria), ma sta di fatto che l'antecedente dell'AGM 130, cioè l'AGM 129 (progettato per essere armato con testata nucleare), riscosse in seno al congresso un certo successo, tanto da volerne ricreare un simile con carica convenzionale, di fatto il progetto venne accantonato... ufficialmente, ma ufficiosamente non è dato sapere quanto sia stato abbandonato con certezza completa. Jhon, semplicisticamente ammette: "L'unico missile in grado di effettuare un attacco di quel tipo è infatti un missile "Cruise". "Cruise" è in realtà un termine generico, utilizzato per indicare vari modelli di missili: il Tomahawk (nella prima foto) è quello più conosciuto, utilizzato dalla marina americana a bordo di navi (RGM-109) e sottomarini (UGM-109), ma c'è anche l'AGM-86 ALCM, lanciato dai bombardieri (la seconda foto ne mostra un esemplare, con le alette principali e quelle caudali ripiegate, mentre viene caricato a bordo di un grosso B-52), e l'AGM-129 ACM, che è una variante stealth (invisibile ai radar) ma con testata nucleare, recentemente ritirato dal servizio." In maniera riduttiva, con la scarsa conoscenza dell'arsenale missilistico, con cui si prodiga in questa minuta osservazione, Jhon non può doverosamente scartare a priori una seria possibilità, poichè inevitabilmente ciò induce all'errore e ad un travisamento dei fatti. Da qui in poi l'assunto di Jhon: "Dunque, il nostro oggetto misterioso è esploso all'impatto, è penetrato nella facciata, ha provocato un'altra esplosione all'interno, ed infine è penetrato nuovamente provocando il "buco di uscita" sul muro del terzo anello.Testate esplosive che possano fare una cosa del genere, semplicemente non esistono.Esse, infatti, possono esplodere all'impatto o possono penetrare nel bersaglio e poi esplodere.... ma non possono prima esplodere e poi penetrare: è un controsenso tecnico, oltre che logico." Ciò è irrimediabilmente falso e fuorviante se non deviante la conoscenza nell'immaginario complessivo del lettore. Un'ammissione forzata che si poteva evitare spulciando su Internet... di seguito verrà spiegato. Nel frattempo faccio solo una critica: cosa succede se all'interno dell'ambiente esplode la carica esplosiva del missile?

Nessun commento: