domenica 17 febbraio 2008

General Strike

...terminerà nel modo in cui è terminato l'esperimento del comunismo in URSS?

giovedì 7 febbraio 2008

Vero, falso e inesistente...

Un’informazione soltanto, spesso, non rende l’idea della situazione reale per cui tale notizia viene riportata.

La speculazione su certe nozioni, falsifica l’informazione danneggiando conseguentemente la percezione della verità…

Nel caso della Bhutto, assassinata alla fine di dicembre, le interpretazioni relative alla sua affermazione sono state oggetto di vera e propria speculazione da parte di testate giornalistiche e certi fake-bloggers che affliggono la rete…

Tale affermazione, oggi abbastanza conosciuta, ha per oggetto la morte di Osama Bin Laden:



L’intervista della Bhutto ha visto, come punto catalizzatore dell’attenzione degli utenti della rete e in seguito, dopo la sua morte, dei media, l’affermazione in cui lei afferma che Osama Bin Laden è morto…


Intervista integrale: 2 novembre 2007

La BBC, unica emittente che avrebbe potuto pubblicare l’intervista integralmente, taglia clamorosamente il pezzo nel quale si sente tale affermazione…


- “OMER SHEIKH WHO MURDER OSAMA BIN LADIN” - censurato dalla BBC

Seguono le lamentele degli utenti della rete…

Una settimana circa, dopo la morte di Benazir Bhutto, la testata giornalistica si scusa, giustificando il “taglio” come uno scrupolo nei confronti delle masse per non destare confusioni inutili, in quanto l’affermazione era stata ritenuta uno scambio di parole, un lapsus del leader dell’opposizione Pakistana…

Nello scusarsi la BBC, ha addotto una giustificazione plausibile, alla bisogna di riscatto in termini di credibilità con i lettori. Ciò non toglie il fatto che tale giustificazione fosse un’opinione “personale” della stessa testata, non corrispondente a verità scientificamente dimostrabile (la Bhutto è stata assassinata)… Tale giustificazione per quanto plausibile (…ma criticabile e ambigua), è immediatamente riconducibile ad una presa di posizione obbligatoria e forzata…

La BBC in una riga del suo articolo di scuse scrive:

“The claim appeared so unexpected that it seemed she had simply mis-spoken.”
http://www.bbc.co.uk/blogs/theeditors/2008/01/post_8.html

Tralascio il resto, potete leggerlo da voi sul link riportato: questa frase della BBC è la frase che ha indicato al mondo che la Bhutto ha avuto un lapsus…

Solo questa frase riportata poi dagli altri “media” ha influenzato l’immaginario della collettività, illusa dal falso buonismo cui è portata a credere…

Sarebbe meglio indicare i passaggi che hanno costretto a riportare che la Bhutto ha avuto un lapsus da parte di chi ha amato speculare su tale articolo della BBC:

“it seemed she had simply mis-spoken”

…è sembrato che lei si fosse semplicemente sbagliata.

Non ci siamo ancora!

“she had simply mis-spoken”

…si era semplicemente sbagliata!

Ora ci siamo!

Questa è diventata la frase su cui una molteplicità di persone ha vergognosamente speculato, riportando, successivamente, che anche la BBC dice che quello della Bhutto è stato un banale lapsus…

Da qui in poi le costruzioni:
- la Bhutto, in “realtà”, voleva dire Daniel Pearl (giornalista ucciso da Omar Sheikh…), ma si è confusa con Osama Bin Laden.
- l’intervistatore di Al Jazeera è stato zitto, quando ha sentito tale affermazione, per rispetto nei confronti della Bhutto.
- Il giorno dopo la CNN intervista la Bhutto è gli chiede se secondo lei il generale Musharaf sapesse dove fosse Osama Bin Laden e lei rispose che non credeva che Musharaf non sapesse personalmente dove fosse…

Quest’ultima speculazione è interessante, riporto lo spezzone:

WHITFIELD: Do you Musharraf -- I'm sorry. Do you think General Musharraf knows where Osama Bin Laden is?

BHUTTO: I don't think General Musharraf personally knows where Osama bin Laden is…


E’ strano come da una parte certe deduzioni logiche si facciano giustamente, mentre invece utilizzando lo stesso tipo di critica in certi altri casi queste deduzioni non si facciano…

Il giorno prima Frost non dice nulla, non fa notare niente alla Bhutto, e il giorno dopo la Whitfield fa la stessa cosa non gli chiede niente in merito a tale affermazione…

Ma anzi, ancor più ambiguamente, gli chiede se lei non sappia se Musharraf è al corrente di dove si trovi Osama Bin Laden…

Perché invece non aveva chiesto alla Bhutto se lei personalmente non sapesse dove si trovasse Osama Bin Laden?

Invece tale scambio di battute è servito a offrire sul terreno della speculazione la conclusione che la Bhutto avesse chiaramente avuto un lapsus…

L’unica persona che avrebbe potuto dirci se fosse stato o meno un lapsus è stata assassinata…

E poi questo esempio di lapsus della giornalista?

“Do you Musharraf -- I'm sorry. Do you think General Musharraf…”

Chi è questa giornalista, che chiede alla Bhutto se ritiene che Musharraf sappia o meno dove sia Osama bin Laden?

Non sarebbe stato più logico chiederle di ratificare quanto asserito il giorno prima con Frost di Al Jazeera…

Ma la Bhutto fino alla sua morte non ha mai ammesso di essersi sbagliata, come mai?
…non è poi così disallineata da certe altre affermazioni di altri esponenti che studiano il terrorismo internazionale e ammettono per esempio che Al Qaeda non esista, come per esempio Antonio Manganelli, capo della Polizia e prefetto:



Per chi volesse ascoltare l’intervista integrale, il link è questo:



“…non esiste un’organizzazione strutturata come Cosa Nostra che ha le sue filiali ufficiali nei vari Paesi, ma c’é un sistema operativo non meno pericoloso, una sorta di franchising. C’é il marchio di Al Qaeda, il che non significa che tutto quanto viene fatto viene preventivamente benedetto dal vertice di un’organizzazione, che riteniamo non esista...”



Tali parole a mio avviso son ben più gravi di quelle esternate dalla Bhutto, per quello che ostinatamente si cerca di far apparire un lapsus, anche in virtù del fatto che, finché è morto il simbolo di un pericolo, Osama Bin Laden, il pericolo sussiste, quando il pericolo indicato invece non è mai esistito la preoccupazione diventa evidente… Qualcuno sta mentendo metodicamente all’umanità…

Se fosse veramente tutta una farsa allucinante?

“Al queda è un trucco, nasconde altro perché è una tecnica per creare e cercare un nemico che non esiste. È un modo per infangare uno Stato o delle persone mediante una onto di determinati obiettivi, decentralizzato e distributivo, dove i protagonisti sono gruppetti di persone strumentalizzati da questo sistema, piccoli uomini che credono di fare la lotta armata con un fucile per sostenere la causa della guerra santa, saranno tragica opera teatrale. In realtà non è mai esistito un documento, una sede o un numero di telefono, non è mai esistito un bel niente, nulla. Se alla richiesta della resa incondizionata, Bin Laden fosse stato consegnato, l’America non avrebbe potuto bombardare e fondare l’intera sua politica estera su un discorso di lotta al terrorismo. Loro sapevano tutto, perché queste reti sono in mano alle lobby ed è questa la politica, il gioco sporco dei media, che accreditano episodi visibilmente falsi.”



Ma i video, i messaggi audio di Bin Laden che minacciano un po’ qui e un po’ là… dovrebbero essere la prova dell’esistenza di Al Qaeda, ma:

“Già i ricercatori del Dalle Molle Institute for Perceptual Artificial Intelligence di Losanna alla fine del 2002, in uno studio commissionato loro dalla emittente France 2, ritenevano che l'allora ultimo messaggio audio di bin Laden fosse una patacca. Il nastro era falso, con appena il 5% di margine d'errore, affermò il professor Hervé Bourlard, direttore dell'istituto. Lo riferì il Guardian esattamente cinque anni fa, il 29 novembre del 2002. Tutto ciò al di là della facile speculazione per cui i messaggi di bin Laden, tenendo alto il senso di paura nel pianeta, sortiscono sempre l'effetto di fare quadrato intorno alla Casa Bianca e di fare terra bruciata intorno ai detrattori della politica estera di Bush.”



…se Osama fosse morto, o uscito dalla scena, dovremmo avere una data che ci indichi quando si fosse cominciato ad avere notizia dei primi messaggi falsificati…
“Paris: The latest audiotape statement attributed to Osama bin Laden is not authentic, according to a Swiss research institute.
The Lausanne-based Dalle Molle Institute for Perceptual Artificial Intelligence, IDIAP, said it was 95 per cent certain the tape does not feature bin Laden's voice.” (November 29 2002)



Nonostante, qualcuno non condivida certi risultati di tali studi effettuati sui nastri…
Chi è che non condivide tali risultati?!!!
“But US experts who have heard it generally support the conclusion by US law enforcement officials that it probably is bin Laden speaking.”


La motivazione di tale contrasto è stata: la scarsa qualità dei nastri che ha reso impossibile l’analisi corretta…


La Bhutto ha avuto un lapsus…


Osama bin laden è vivo…


…e la guerra al terrorismo continua…

B'nai B'rith: Anti-Defamation league...

L'Anti-Defamation League è l'istituto, con sede a New York, nato nel 1913 con l'intento originario di contrastare i pregiudizi antisemiti.
Negli ultimi decenni è diventato un gruppo molto controverso: negli anni '90 esplose negli USA il caso dell'attività di spionaggio della ADL (per cui fu condannata nel 1999); più di recente ADL è stata al centro di una accesa polemica per il suo rifiuto di riconoscere il genocidio armeno.

ADL il 23 settembre del 2003 conferì a Silvio Berlusconi un'onorificenza riservata «ai leader mondiali che mostrano impegno per favorire il raggiungimento della pace regionale e mondiale, e che manifestano uno speciale impegno per la promozione dei diritti umani e civili».

Fra coloro che si sono attirati gli strali dell'ADL, il celebre intellettuale ebreo Noam Chomsky, che afferma: «L'ADL ha abbandonato l'originario ruolo di organizzazione per i diritti civili per diventare uno dei pilastri della propaganda pro-Israele negli Usa, uno dei peggiori e più potenti gruppi di pressione negli Stati Uniti».
Così pure il rabbino Michael Lerner, esponente di spicco della sinistra: «Presso di me l'ADL ha perso gran parte della credibilità come organizzazione per i diritti civili da quando ha cominciato a identificare le critiche allo stato di Israele con l'antisemitismo.
Ancora di più da quando ha evitato di difendermi in occasione delle minacce di morte che ho ricevuto da gruppi ebraici di destra per le mie critiche alle politiche di Israele nei confronti dei palestinesi».

mercoledì 6 febbraio 2008

Remote control: anni '60, QF-104 "drone"...


“After their withdrawal, about 24 early Starfighter were converted by Lockheed from 1960 onward as remotely-controlled QF-104A. (…) In view of the F-104's demanding flight characteristics, and the relatively primitive remote radio control at that time, the latter must have proved particularly interesting.”

Dopo il loro ritiro, circa 24 F-104 “starfighter” vennero presto convertiti dalla Lockheed, dal 1960 in poi, come QF-104A controllati a distanza. (alcuni vennero impiegati con equipaggio altri senza…). In considerazione delle esigenti caratteristiche di volo (l’F-104 è famoso per la sua complessa stabilità tanto che a seguito di diversi incidenti gli venne universalmente riconosciuto il nomignolo “widowmaker”: fabbricatore di vedove…), e il relativo controllo radio a distanza primitivo a quel tempo, successivamente è risultato particolarmente interessante.
(se qualcuno ha una traduzione migliore per “latter must” me lo comunichi sarò lieto di aggiornare l’articolo)


Il QF-104 venne utilizzato, nel '63, come aereo controllato a distanza per simulare il recupero, da postazione remota, dell'X-20, programma della NASA cancellato all'epoca:

"The System Development Test Plan to be conducted at Edwards Air Force Base on the X-20 Remote Control Recovery System (RCRS) is outlined. The RCRS has an integrated tracking, command and data link capability and is to be used for terminal control and recovery of the X-20 unmanned flights"

http://stinet.dtic.mil/oai/oai?verb=getRecord&metadataPrefix=html&identifier=AD0431884

domenica 3 febbraio 2008

Privatizzazione e giudeizzazione...

Privatizzazione del Sionismo
Pressante - Informazione libera e indipendente - domenica 03 febbraio 2008

sabato 2 febbraio 2008

Remote control: Hyper, HiMAT ...NASA-Dryden

1979 HiMAT

Tra il 1979 e il 1983 vennero costituiti due di questi velivoli per sviluppare tecnologie per caccia ad alte prestazioni. Ognuno di questi era grande circa la metà di un F-16.

Gli aerei vennero pilotati da una base a terra, a causa dell’elevato rischio dovuto ai test di manovrabilità. In tre anni e mezzo di durata del programma vennero fatti volare 26 volte.

Ogni HiMAT è dotato di un sistema di calcolo digitale e venne pilotato a distanza da un pilota ricercatore della NASA da una base a terra, tramite una videocamera nella cabina. C’era anche un TF-104 che seguiva in sostegno il velivolo: qualora il pilota remoto, da terra avesse perso il controllo dell’HiMAT, il pilota dell’TF-104 sarebbe intervenuto rilevandone prontamente i comandi.

Pilotando l’HiMAT dalla cabina a terra, usando il microprocessore su sistema di controllo digitale fly-by-wire (termine che sta letteralmente per “volare-mediante-fili”, ossia elettronicamente, ad esclusione di comandi idraulici delle superfici mobili), impiegò tecniche di controllo simili a quelle utilizzate dai velivoli convenzionali.

Teledyne, inoltre, sviluppò il sistema di controllo di volo per il velivolo di sostegno (alcune modifiche vennero effettuate dagli ingegneri della NASA-Dryden).

“They were flown remotely by a NASA research pilot from a ground station with the aid of a television camera mounted in the HiMAT cockpits.”

Vennero fatti volare da un pilota della NASA a distanza, da una stazione a terra tramite l’ausilio di una telecamera montata nella cabina dell’HiMAT.

1969 Hyper III

“Although the Hyper III was to be flown remotely in its initial tests, it was fitted with a cockpit for a pilot. On the Hyper III's only flight, it was towed aloft attached to a Navy SH-3 helicopter by a 400-foot cable. NASA research pilot Bruce Peterson flew the SH-3. After he released the Hyper III from the cable, NASA research pilot Milt Thompson flew the vehicle by radio control until the final approach when Dick Fischer took over control using a model-airplane radio-control box.”

Anche se l’Hypher III venne pilotato a distanza nei suoi test iniziali, venne adattato con una cabina per un pilota. Sull’unico volo dell’Hyper III, è stato rimorchiato in alto tramite un cavo di 400 piedi attaccato ad un elicottero SH-3. Successivamente liberato l’Hyper III dal cavo, il pilota ricercatore della NASA Milt Thompson pilotò il velivolo tramite controllo radio fino all’avvicinamento finale quando Dick Fisher prese il controllo usando un radio comando per il controllo di aero-modelli.

venerdì 1 febbraio 2008

Remote control: anni '70, F-15 RPRV ...NASA.



“This photograph shows one of NASA's 3/8th-scale F-15 remotely piloted research vehicles under the wing of the B-52 mothership in flight during 1973, the year that the research program began.”

Questa foto mostra un f-15 in scala 3/8 della NASA pilotato a distanza, sotto l’ala di un b-52 “nave-madre” in volo durante il 1973, l’anno in cui il programma di ricerca cominciò.

http://www.dfrc.nasa.gov/Gallery/photo/F-15A-RPRV/HTML/ECN-3804.html

“In the spring and summer of that year, NASA’s Flight Research Center (redesignated in 1976 the Dryden Flight Research Center, Edwards, California) studied the feasibility of conducting flight research with a sub-scale fighter-type Remotely Piloted Research Vehicle (RPRV) in the stall-spin regime. In November, NASA Headquarters approved flight research for a 3/8-scale F-15 RPRV.”

Nella primavera-estate di quell’anno (1971) il centro di ricerca del volo (FRC) della NASA studiò la fattibilità per la conduzione di voli di ricerca con modelli in scala di aerei da caccia come veicoli di rierca controllati a distanza nelle fasi di stallo di potenza. In novembre, il quartier generale della NASA approvò i voli di ricerca con il modello in scala 3/8 del caccia F-15 RPRV.

“The FRC set up a dedicated RPRV control facility in a room on the first floor next to the hangar for the RPRV and set up a much more sophisticated control system than was used for an earlier RPRV--the Hyper III. The control facility featured a digital uplink capability, a ground computer, a television monitor, and a telemetry system.”

L’ FRC mise a punto un centro di controllo funzioni dedicato per l’RPRV in una stanza al primo piano vicino all’hangar dell’RPRV e un ancor più sofisticato sistema di controllo che in seguito venne utilizzato per un moderno RPRV, l’HYper III. La funzione di controllo ha caratterizzato una possibilità digitale di uplink, un calcolatore a terra, un video della televisione e un sistema di telemetria.

“Launched from a B-52, the first F-15 RPRV flew its initial flight on October 12, 1973.”

Lanciato da un B-52, il primo F-15 RPRV fece il suo primo volo il 12 ottobre, 1973.

“…its first 27 flights, through the end of 1975…”

…I primi 27 voli, entro la fine del 1975…

“The initial flights were recovered in mid-air by helicopters, but later flights employed horizontal landings by the remote research pilot, who "flew" the aircraft from the RPRV control facility. Chosen because of the risks involved in spin testing a full-scale fighter aircraft, the remotely piloted research technique enabled the pilot to interact with the vehicle much as he did in normal flight.”

Per I voli iniziali vennero recuperate a mezz’aria da elicotteri, ma per i voli successivi effettuarono atterraggi orizzontali tramite il pilota di ricerca del controllo remoto, che fece volare l’aereo dal centro-funzioni dell’RPRV. Scelto per l’implicazione dei rischi nei test di manovrabilità per un aereo da caccia in scala reale, la tecnica della ricerca del controllo a distanza permette al pilota d’interagire con il veicolo (RPRV) più che in un normale volo.

“There were 36 flights of the 3/8-scale F-15s by the end of 1978 and 53 flights by mid-July of 1981.”

Ci furono 36 voli di 3 modelli in scala degli F-15 dalla fine del 1978 e 53 voli da metà luglio del 1981.


“This photograph shows NASA's 3/8th-scale remotely piloted research vehicle landing on Rogers Dry Lakebed at Edwards Air Force Base, California, in 1975.”

Questa fotografia mostra l’atterraggio di un veicolo da ricerca per controllo remoto della NASA scala 3/8 sul letto del lago salato Rogers all’Edwards AFB, California, nel 1975…”

Sotto, un video che riprende le immagini dell'attività di volo dell'F-15 RPRV e quelle del pilota dal centro di controllo remoto per funzioni:

http://www.dfrc.nasa.gov/Gallery/Movie/F-15A/640x/EM-0011-08.mov

John Stephen Farmer: important 9/11 court action

For Immediate Release
Memphis, Tennessee
January 29, 2008
Important 9/11 Court Action
Memphis, TN - On January 29, 2008, a Complaint for Injunctive Relief was filed with the United States District Court for the Western District of Tennessee located in Memphis, Tennessee against the following defendants:
NATIONAL TRANSPORTATION
SAFETY BOARD
490 L’Enfant Plaza, SW
Washington, DC 20594-0001
U.S. DEPARTMENT OF JUSTICE
950 Pennsylvania Avenue, NW
Washington, DC 20530-0001
U.S. DEPARTMENT OF TRANSPORTATION
1200 New Jersey Ave, SE
Washington, DC 20590.
The complaint seeks records pertaining to the recovery and custody of the flight data recorder from American Airlines Flight 77 from the NTSB and FBI, and a copy of the original serial bit stream (binary 1’s and 0’s) in waveform format. It further seeks the radar data from Andrews AFB, Dulles and Reagan International Airports in the custody of the FAA.
In the complaint, John Farmer states that he “believes that the defendants are purposely delaying and avoiding the release of these records to the public.” The full text of the complaint may be viewed at http://www.aal77.com./
Blue Collar Republican bcr@bluecollarrepublican.com
901-848-9194