L'Anti-Defamation League è l'istituto, con sede a New York, nato nel 1913 con l'intento originario di contrastare i pregiudizi antisemiti.
Negli ultimi decenni è diventato un gruppo molto controverso: negli anni '90 esplose negli USA il caso dell'attività di spionaggio della ADL (per cui fu condannata nel 1999); più di recente ADL è stata al centro di una accesa polemica per il suo rifiuto di riconoscere il genocidio armeno.
ADL il 23 settembre del 2003 conferì a Silvio Berlusconi un'onorificenza riservata «ai leader mondiali che mostrano impegno per favorire il raggiungimento della pace regionale e mondiale, e che manifestano uno speciale impegno per la promozione dei diritti umani e civili».
Fra coloro che si sono attirati gli strali dell'ADL, il celebre intellettuale ebreo Noam Chomsky, che afferma: «L'ADL ha abbandonato l'originario ruolo di organizzazione per i diritti civili per diventare uno dei pilastri della propaganda pro-Israele negli Usa, uno dei peggiori e più potenti gruppi di pressione negli Stati Uniti».
Così pure il rabbino Michael Lerner, esponente di spicco della sinistra: «Presso di me l'ADL ha perso gran parte della credibilità come organizzazione per i diritti civili da quando ha cominciato a identificare le critiche allo stato di Israele con l'antisemitismo.
Ancora di più da quando ha evitato di difendermi in occasione delle minacce di morte che ho ricevuto da gruppi ebraici di destra per le mie critiche alle politiche di Israele nei confronti dei palestinesi».
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