Sono di Milano, vivo a Perugia dal 2001, ci vissi già prima lavorando in agenzie immbiliari.
La vita notturna l'ho trascorsa anch'io tra alcuni dei locali nominati dai media, in seguito alla descrizione dei fatti relativi all'omicidio della ragazza inglese.
Non c'è bisogno d'addentrarsi nei meandri delle dinamiche del delitto, per capire le pulsioni che abbiano potuto indurre quei ragazzi a trovarsi all'improvviso scaraventati nella realtà.
Dal sogno, alla durezza materiale delle conseguenze delle proprie azioni, improvvisamente...
Televisioni, giornali & affini hanno avuto modo di presentare su un piatto d'argento tutti i risvolti dei personaggi: la vita, le credenze gli hobby... Apassionando letteralmente la coscienza dell'utente, interessandolo e inducendolo a suscitare un'opinione di una realtà fin troppo amplificata e stravolta...
Su certe recensioni, come quella di Blondet (http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=2397¶metro=), si parla di un omicidio in relazione al luogo in cui questo è avvenuto. Mi chiedo perchè certi critici ed opinionisti, non parlino invece di un delitto in relazione all'importanza attribuita dai media a quel determinato fatto.
Come se di colpo gli omicidi efferati e la cronaca nera abbiano surclassato di gran lunga certi aspetti che meriterebbero più visibilità e più informazione.
Invece di scoprire che i personaggi coinvolti avevano dei blog dove si raccontavano, desideri di violenza o necessità di emozioni più forti, si tace sul bombardamento dei media inerente l'olocausto ebraico nella seconda guerra mondiale, aspetto tra i più centrali e negativi della macchina informativa...
Forse perchè il cervello dell'umanità è pregno, a tal punto che una critica in tal senso, non scalfirebbe la coscienza polemica dell'uomo...
Si guardano le news e si parla di Perugia come una metropoli globalista, con il suo inutile minimetrò corrente su rotaie di colore rosso. Che schifo! Una città medioevale, con un bubbone deturpante la vista di tanta bellezza.
La roccaforte comunista, insistente sui seggi del piccolo Comune, plagiata dalla globalizzazione, per un delitto tra studenti che frequentano un'Università, nata nel 1921.
Nel '21, non c'era la globalizzazione, ma neanche oggi a Perugia si vede un segno della globalizzazione.
Una metropoli senza concorrenza! Ristoranti cinesi, un ristorante indiano (1), oltre a diversi ristoranti italiani, sono sufficienti a rappresentare una città che per quanto affascinante mi risulta noiosa, per certi versi. Non è un omicido che da vita al ciclo costante della quotidianità perugina.
Gli imprenditori veri si contano sulle dita di una mano...
Perugia sonnecchia, vive nella sua realtà di città-capoluogo di Provincia e di Regione, detesta le novità, se non quando queste possano dare modo di mostrarsi. l'Università per Stranieri è un ulteriore compromesso speculativo, un'opportunità per dare un pò di vita a una città che da sola non basta a sostentarsi dei proventi dell'Università Italiana e dai magheggi dei soliti furbetti...
Città massonica per eccellenza, comunista nella gestione e schiva nell'apertura mentale dei suoi abitanti.
Non si può certo dire che sia un baluardo di globalizzazione per la presenza degli studenti stranieri.
Un pò di operai extracomunitari, qualche maghrebino che spaccia tranquillo il suo fumo, (davanti alle volanti della Polizia in P. zza IV novembre, non è un segno di integrazione o di globalizzazione, semmai di una città che vuole ostentare un vanto di essere al passo con i tempi... questi tempi... contendosi un primato con altre città italiane più sviluppate.
Proprio dalla televisione, per questa vicenda del delitto di Meredith, riscontro una certa falsificazione in termini di luoghi, di descrizioni, di motivazioni... Atte semplicemente a ingigantire un fatto più di quanto esso non lo sia, forse per far gridare più forte ad uno scandalo, la povera mente dell'utente che si sente indignato e offeso nella propria "moralità"...
Ultimo esempio di tanta schifezza informativa s'è visto ieri: ore 9:10...
Arezzo, Gabriele Sandri (condoglianze alla famiglia, se mai leggesse questo post), nella sua macchina dove stava riposando, prima di continuare il suo tragitto che lo avrebbe portato a San Siro a vedere la sua squadra contro la mia, viene raggiunto da un proiettile che lo colpisce a morte.
Si parla immediatamente di rissa tra tifosi, invece... si apprese in seguito che i poliziotti non avessero individuato, causa la lontananza, le modalità per cui chi e perchè stessaro discutendo animatamente.
Cosa fa il poliziotto in questo caso? Spara due colpi ad altezza uomo, anzi nano, visto che Gabriele era seduto in macchina...
I TG, riportano rissa tra teppisti, ucciso pregiudicato.
La sceneggiata è cominciata: dalla mattina fino all'una di notte potevi girare alcuni canali in cui altro non trovavi che notizie in merito all'omicidio, approfondimenti e cronache.
Finchè un pò alla volta non si è saputo che Gabriele era un DJ richiestissimo dalle dicoteche romane, nonché un gestore di un negozio in centro a Roma...
Ma oramai "qualcuno" aveva urlato ancora allo scandalo e i tifosi stavano reagendo al torto subito... (...la loro reazione fondamentalmente non la considero sbagliata, probabilmente si sono immedesimati in Gabriele, facendo notare a modo loro il vero scandalo, da imputarsi doverosamente allo Stato)
Cosa sarebbe successo se la Polizia avesse ammesso un tragico errore, fin da subito?
Se i media avessero fatto a gara a rilasciare comunicati della Polizia concernenti le loro scuse, probabilmente, lo Stato non avrebbe ripiegato sul comodo e collaudatissimo capro espiatorio del calcio...
Probabilmente un dialogo tra tifoserie e forze di Polizia avrebbe avuto più probabilità di esistere... e nel contempo, senza troppi fronzoli, si sarebbe indagato sul responsabile.
Ma lo Stato avrebbe dovuto ammettere un errore...
Chi ha autorizzato ad aprire il fuoco?
I media non lo dicono
Chi ha detto che Gabriele era un teppista o un pregiudicato?
I media non lo dicono
Perchè la Polizia non ha ammesso subito l'errore?
I media non lo dicono e neanche lo ipotizzano...
Non è la prima volta.
Probabilmente lo scandalo, in Italia, si vende molto bene, quando serve.
Certi critici dovrebbero più aprire gli occhi su chi racconta i fatti e non sui fatti così come vomitati dai media... senza fare di un episodio, l'accusa diretta a un qualcosa che non ha nulla a che vedere con la realtà.
"Mentre correvo, mi è partito un altro colpo. Non ho mirato a nessuno, accidenti a me". Così l'agente della polizia stradale che ieri ha sparato il colpo mortale che ha ucciso Gabriele Sandri, in lacrime, si è giustificato davanti al magistrato che lo interrogava. "Ho sparato un colpo in aria e poi, mentre correvo, mi è partito un altro colpo"
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