LONDRA (19 ottobre) - Dopo due giorni di accanite polemiche sulla sua affermazione che africani e neri americani sono meno intelligenti degli occidentali, finalmente James Watson ha preso la parola. E lo ha fatto per scusarsi, dicendosi «mortificato per ciò che è accaduto. E ancor più grave è che non riesco a comprendere come ho potuto dire questo. Posso certamente comprendere perché la gente, leggendo quelle parole, ha reagito come ha fatto». Il genetista, 79 anni, premio Nobel 1962 per gli studi sul Dna insieme a Crick, aveva affermato di essere pessimista sul futuro dell'Africa perché «tutte le nostre politiche sociali sono basate sul fatto che la loro intelligenza (degli africani) sia uguale alla nostra quando tutti i test svolti dicono il contrario». Affermazioni per le quali Watson oggi si scusa: «Non posso che presentare le mie scuse senza riserve. Non è quello che volevo dire. E soprattutto non vi sono alcune basi scientifiche per sostenere tali tesi». In seguito alle dichiarazioni pubblicate dal Sunday Times, il museo della Scienza di Londra ha cancellato una conferenza del premio Nobel, e un prestigioso laboratorio di New York, il Cold Springs Harbor Laboratory, ha deciso di sospendere la collaborazione con il genetista. Il Nobel ha annullato anche la presentazione del suo utlimo libro Evitate le persone noiose - Lezioni da una vita nella scienza che doveva tenersi in una libreria di Londra. Lo scienziato è rientrato in usa per gestire la sua sospensione dal prestigioso centro di ricerca di New York. In Italia, l'idea di offrire la cittadinanza onoraria di Padova allo scienziato è presto sfumata. «Non se ne fa nulla - dice il sindaco Flavio Zanonanto - ci interessava presentare lo scienziato della svolta della biologia moderna, oggi rischieremmo di presentare il simbolo di qualche altra cosa ».
giovedì 25 ottobre 2007
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