Gli Stati Uniti hanno imposto nuove sanzioni contro l'Iran: le misure colpiranno le attività di tre banche controllate dallo Stato e un corpo militare. Per il momento Washington agisce da sola ma il capo della diplomazia Condoleezza Rice non esclude che anche l'Onu si associ a questo provvedimento."Abbiamo collaborato insieme agli altri membri del Consiglio di sicurezza dell'Onu per imporre due serie di sanzioni contro il governo iraniano e stiamo attualmente discutendo su una terza risoluzione - ha detto Rice -. Stiamo agendo per difendere i nostri interessi, i nostri cittadini e per contribuire alla sicurezza dei nostri Paesi amici". Le banche iraniane prese di mira sono la Melli, la Mellat e la Saderat, che hanno filiali anche all'estero. Secondo gli Stati Uniti questi istituti bancari finanziano il programma nucleare iraniano, le attività di gruppi stranieri considerati terroristici come Hamas, Jihad islamica e Hezbollah, oltre ai Guardiani della rivoluzione iraniani, un corpo militare regolare che, insieme all'unità d'élite al-Quds, è obiettivo anche di altre apposite sanzioni.L'Iran è accusato di sostenere il terrorismo internazionale e di volersi dotare di armi nucleari.
venerdì 26 ottobre 2007
giovedì 25 ottobre 2007
Nobel, pezzo di merda...
LONDRA (19 ottobre) - Dopo due giorni di accanite polemiche sulla sua affermazione che africani e neri americani sono meno intelligenti degli occidentali, finalmente James Watson ha preso la parola. E lo ha fatto per scusarsi, dicendosi «mortificato per ciò che è accaduto. E ancor più grave è che non riesco a comprendere come ho potuto dire questo. Posso certamente comprendere perché la gente, leggendo quelle parole, ha reagito come ha fatto». Il genetista, 79 anni, premio Nobel 1962 per gli studi sul Dna insieme a Crick, aveva affermato di essere pessimista sul futuro dell'Africa perché «tutte le nostre politiche sociali sono basate sul fatto che la loro intelligenza (degli africani) sia uguale alla nostra quando tutti i test svolti dicono il contrario». Affermazioni per le quali Watson oggi si scusa: «Non posso che presentare le mie scuse senza riserve. Non è quello che volevo dire. E soprattutto non vi sono alcune basi scientifiche per sostenere tali tesi». In seguito alle dichiarazioni pubblicate dal Sunday Times, il museo della Scienza di Londra ha cancellato una conferenza del premio Nobel, e un prestigioso laboratorio di New York, il Cold Springs Harbor Laboratory, ha deciso di sospendere la collaborazione con il genetista. Il Nobel ha annullato anche la presentazione del suo utlimo libro Evitate le persone noiose - Lezioni da una vita nella scienza che doveva tenersi in una libreria di Londra. Lo scienziato è rientrato in usa per gestire la sua sospensione dal prestigioso centro di ricerca di New York. In Italia, l'idea di offrire la cittadinanza onoraria di Padova allo scienziato è presto sfumata. «Non se ne fa nulla - dice il sindaco Flavio Zanonanto - ci interessava presentare lo scienziato della svolta della biologia moderna, oggi rischieremmo di presentare il simbolo di qualche altra cosa ».
lunedì 22 ottobre 2007
John, esperto... in manipolazione, e la speculazione del WTC
John, scrive in relazione alle perdite di Silverstein a seguito degli eventi del 9/11.
Dal post: Larry Silverstein e le polizze del WTC, di John
http://undicisettembre.blogspot.com/2007/01/larry-silverstein-e-le-polizze-del-wtc.html
del 17/01/2007
http://undicisettembre.blogspot.com/2007/01/larry-silverstein-e-le-polizze-del-wtc.html
del 17/01/2007
Leggendo il post linkato sopra, non conoscendo la materia, chiunque potrebbe credere a ciò che John ha scritto. Il problema però, è che le cose non sono come John ha scritto. E in seguito, links ad articoli di quotidiani, analisi e grafici, smentiranno puntualmente le sue affermazioni...
Un ente pubblico che può incassare svariati milioni di dollari dall’affitto di un edificio, costruito poco più di 30 anni prima, per sostenere le normali spese d’amministrazione di New York, intende riconoscere lo sfruttamento del suolo dove sorga, ad un privato, per 99 anni. Ciò dovrebbe destare attenzione, poiché ben si può intuire che la finalità di tale operazione, sia la successiva privatizzazione del bene oggetto del contratto della concessione in essere. In funzione del fatto che altre coincidenze concorsero con questa concessione, l'avvenimento, getterebbe qualche alone di sospetto sulla vicenda.
In seguito le coincidenze...
In seguito le coincidenze...
Nel post di John, si legge:
“A una lettura superficiale, può quindi sembrare che Silverstein ci abbia guadagnato dagli attacchi, visto che incassò più di quanto aveva speso. In realtà non fu così, non solo perché dovette rinunciare a decine di miliardi di dollari di ricavi degli affitti, ma anche perché le clausole del contratto lo obbligavano a ricostruire le Twin Towers a proprie spese.”
L’assolutismo di John, in seno alle sue affermazioni, desta ambiguità, se non l’impossibilità di condividere la casualità dei suoi errori, per attribuirli a qualche altra spiegazione comune ai "debunker", è il caso, per esempio, di quest'affermazione:
“…le clausole del contratto lo obbligavano a ricostruire le Twin Towers a proprie spese.”
Invece
Nell’accordo, alla Silverstein e alla Westfield "venne concesso il diritto di ricostruire le strutture… se fossero andate distrutte".
Nel contratto novantanovennale infatti, si stabilisce:
“Explicitly included in the agreement was that Silverstein and Westfield ‘were given the right' to rebuild the structures if they were destroyed."
Scrivere una clausola simile, due mesi prima degli “atti terroristici” del 9/11, è una coincidenza misteriosa e vedremo in seguito perché…
http://transcripts.cnn.com/TRANSCRIPTS/0208/31/cp.00.html
http://www.currentissues.tv/Rupert%20Murdoch.html
http://www.wtc.com/news/rebuilding-ground-zero
http://www.hudsoncity.net/tubes/rebuildingplans.html
(anche la, da John indicata, "casalinga" wiki, riporta diritto ["right"]http://en.wikipedia.org/wiki/Larry_Silverstein)
Se mai di obbligo si parli, è come descritto da parte della Port Autority nei confronti di Siverstein, nel primo link...
Spiegare la ovvia differenza tra un obbligo è un diritto, è ridicolo, però, più semplicemente, per John: godere di un diritto è meglio del dovere di un obbligo... Aggiungo:
"...soprattutto quando lo hai concordato preventivamente come clausola su un contratto di tale portata."
Va detto che, John, oltre a confondere ("confondere"?!) la differenza di un obbligo da un diritto, nel suo post, scrive:
“Nel luglio del 2001 Larry Silverstein vinse una gara d'appalto per l'affitto delle Twin Towers per un periodo di 99 anni, pagando un corrispettivo di 3,2 miliardi di dollari.”
Invece:
“In tale transazione, Silverstein firmò un contratto di affitto per il WTC di 99 anni, ammontante a 3,2 miliardi di dollari, da dare a rate alla Port Authority: 800 milioni coprivano le parcelle, inclusi un pagamento di quasi 100 milioni di dollari. Di tale ammontare, la Silverstein versava di tasca sua 14 milioni di dollari. Il versamento annuale dell’affitto di circa 115 milioni di dollari.”( Associated Press, 22 November 2003. Die Welt, Berlin, Oct 11, 2001 )
Quindi usando i termini fantozziani del partitico blog “aerei militari”, frequentato da John assiduamente in qualità di “esperto” del settore, definirei la sua “spiegazione”, “una cagata pazzesca”…
Silverstein non pagò mai 3,2 miliardi di dollari.
Questa è una "perla", che classifica John "esperto" in malafede e lo pone irrimediabilmente nel Limbo degli insabbiatori, a contatto con bugiardi, millantatori e affini...
La dimostrazione, oltre per quanto scritto sopra, sta negli esempi della contrattualistica di queste cessioni, dove a fronte di un contratto, l’ente cedente chiede una fidejussione e il concessionario paga il premio all’istituto di credito per tale titolo.
Non esiste una fidejussione di 99 anni, nessun istituto di credito la concederebbe mai, neanche per 10 anni. Solitamente viene stipulato tra il concessionario e l’istituto di credito un contratto fidejussorio con scadenza annuale del costo pari, per grossi ammontari, all’1-1,5-2 %.
Facendo qualche conto si può dedurre che la spesa sostenuta da Silverstein dei 14 milioni di dollari, probabilmente si possa ricondurre al costo di un'emissione di un titolo simile, equivalente ad una cifra compresa tra un 1% e un 1,5% dell’importo dell’affitto annuale, ma questa è una mia opinione, di fatto Silverstein sborsò solamente 14.000.000 di dollari. (That's it!!!)
Oltretutto, in tutti i link qui postati, si evince che i broker incaricati da Silverstein per le contrattazioni delle polizze erano in attività febbrile e solo pochi giorni prima degli atti del 9/11, concordarono le condizioni dei contratti assicurativi, non per nulla inizialmente si parlava di 2 miliardi di dollari di polizza, in seguito portata a 3,55 miliardi di dollari... per torre!
Il contratto non è un contratto standard, bensì un contratto stabilito e discusso a porte chiuse a seguito della vittoria di Pirro sull'asta, precedentementre vinta da un altro partecipante ma, per scarse garanzie, annullata in favore del secondo miglior offerente. Eisenberg-CIO Port Autority New York e New Jersey, Silverstein- Silverstein/Black Stone Group, Lowy-Westfield America (vincitore dell’asta per il leasing degli spazi commerciali al WTC) e Greenberg legato, attraverso la HBB (Brown Brothers Harriman bank), alla famiglia Bush: questi definirono le clausole del leasing novantanovennale.
John non si accontenta delle sciocchezze sciorinate, tanto che imperturbabile scrive:
“Il contratto di affitto firmato da Silverstein prevedeva il pagamento dei 3,2 miliardi di dollari, anche se ormai l'intero World Trade Center era stato ridotto in macerie. A questa perdita va aggiunta quella del WTC 7, nonché tutti i mancati introiti degli affitti, sia quelli in corso che quelli previsti, per una perdita complessiva valutata in 30 miliardi di dollari del 2001.”
Se il mio inglese non mi tradisce, come per la “s”, fattami notare istericamente da John e compagni, che m’aveva fatto travisare erroneamente una variante del KC-135Q (un’aerocisterna militare), sul link seguente dovrebbe esserci scritto che Silverstein si andò a riprendere la maggior parte dei soldi… restando, comunque, nell’affare della ricostruzione del WTC.
O traduco io male (???), o John è male informato e/o ancora in malafede:
http://query.nytimes.com/gst/fullpage.html?res=9802EFD6123BF931A15752C1A9659C8B63
A conti fatti, Silverstein:Versò 14 milioni di dollari, oltre a ad altri 111 dei suoi partner, per la concessione novantanovennale del WTC, ma si andò a riprendere i soldi, dopo che le torri erano diventate inservibili poiché rase al suolo…Nondimeno, Silverstein, invece di vedersi il contratto rescisso, per ovvie complicazioni e per mancati guadagni scaturiti dagli incassi delle rendite delle torri, oltre a recuperare i soldi fino al momento versati, rimane nell’affare della ricostruzione del WTC con la Port Autority…
Nel nuovo progetto del WTC, ci sono aggiunte di superfici al dettaglio, pari al 30% in più rispetto a quelle di prima:
Paul Goldberger wrote in New Yorker, May 20, 2002:
“Silverstein and Westfield were given the right to rebuild the structures if they were destroyed, and Westfield has the right to expand the retail space by 30 percent”
(Newyorker)
http://www.newyorker.com/archive/2002/05/20/020520crsk_skyline?currentPage=4
http://www.gothamgazette.com/rebuilding_nyc/topics/rebuild_downtown/which_plans.shtml
http://www.americanfreepress.net/10_07_03/Media_Mogul/media_mogul.html
http://query.nytimes.com/gst/fullpage.html?res=9E0DE2DC1630F93AA15753C1A9659C8B63&sec=&spon=&pagewanted=1
(Newyorker)
http://www.newyorker.com/archive/2002/05/20/020520crsk_skyline?currentPage=4
http://www.gothamgazette.com/rebuilding_nyc/topics/rebuild_downtown/which_plans.shtml
http://www.americanfreepress.net/10_07_03/Media_Mogul/media_mogul.html
http://query.nytimes.com/gst/fullpage.html?res=9E0DE2DC1630F93AA15753C1A9659C8B63&sec=&spon=&pagewanted=1
Altra malainformazione propinata da John, ma puntualmente smentita:
“A fronte di queste perdite, Silverstein poteva contare solo sul rimborso assicurativo, pari – come abbiamo detto – a 3,55 miliardi di dollari.”
(probabilmente solo lui lo ha detto e poi... scritto)
In realtà sono 4,55 miliardi i dollari garantiti in pagamento dalle assicurazioni, per la ricostruzione del nuovo WTC:
Lessi, poco tempo fa, che un’ulteriore banca d’affari aggiunse 861 milioni di dollari per arrivare al budget-obiettivo preposto dalla cordata Port Autority-Silverstein, per un totale di 5,4 miliardi di dollari, a fronte dell'indennizzo relativo al WTC7…
http://911research.wtc7.net/wtc/background/owners.html
http://www.insurancejournal.com/news/east/2002/06/07/15925.htm
John, credendo che in un premio assicurativo simile, l’istituto assicurativo pagasse in soldi contanti la “vittima” Silverstein, si propone d’individuare il pareggio susseguito dare/avere del piano finanziario costituito dalla variabili indennizzi e costi, per dare un "taglio" alla “teoria” che vede un ritorno economico dietro la tragedia:
- Pagamento premio assicurativo 3,55 miliardi $
- Costo concessioni 3,2 miliardi $
Secondo John, non s’è commesso un assassinio di massa per 200 milioni di dollari… ma neanche per me!
In realtà i costi concessori sono risultati (dai link) essere inferiori (!!!), e il premio assicurativo, che le assicurazioni verseranno al momento della ricostruzione del nuovo WTC equivale almeno a 4,55 miliardi.
Fino a qui l’affare, invece, reggerebbe più che egregiamente, individuando più, che un sospetto di concorso in omicidio di massa di 2794 persone…
In realtà probabilmente le cose stanno… similmente, infatti adottando la pianificazione finanziaria di un qualsiasi progetto edificatorio, si può evincere che l’affare è più grosso, tale da permettere ai suoi partecipanti di avere nel centro finanziario più importante del mondo, un nuovo complesso direzionale-commerciale nuovo di "zecca".
I costi del progetto del nuovo WTC, aggirantisi intorno ai 10-11 miliardi di $ (l’ipotesi è 9 miliardi di dollari), da edificare entro il 2011, conseguono che rilevino una spesa di realizzo, per la cordata, pari a 5,5-6,5 miliardi di $ (10/11-4,5=5,5-6,5 miliardi di dollari).
Considerando che Silverstein, da Settembre 2001, “dovrebbe” pagare 10 milioni di dollari alla Port Autority, ogni mese, a oggi risulterebbe un esborso pari a 730milioni di dollari, meno del 10% globale: cioè su un progetto di una portata simile, questa voce si può inserire alla voce “imprevisti”!
In ogni caso, stiamo vivendo attualmente un’attenuazione della bolla immobiliare, mentre negli Stati Uniti, è già crisi, con relativo crollo dei prezzi degli immobili, da tempo. I boom immobiliari hanno un ritorno ogni 10-15 anni, non è difficile credere che le superfici del nuovo WTC non verranno cedute prima del verificarsi di tale fenomeno…
Inutile dire che il costo di edificazione del nuovo complesso non avrà nulla a che vedere con il valore venale degli immobili all’epoca in cui verranno consegnati. Ciò vale a dire che se il costo complessivo dell’opera ammontasse, per eccesso, a 11-12 miliardi di dollari, non sarà difficile, che il suo valore commerciale, potrà aggirarsi intorno ai 18-20 miliardi di dollari…
Considerato che, già ora, Lower Manhattan non soddisfa le richieste di superfici di uffici adeguatamente rispetto alla domanda del mercato, già è in corso una speculazione tangente il culmine dell'impennata dei prezzi con la futura bolla immobiliare, che inevitabilmente, nel suo ciclo esistenziale, investirà la città stessa e gli Stati Uniti.
Non è difficile ipotizzare che le superfici del nuovo WTC, verranno messe sul mercato proprio nel momento di picco del fenomeno anzidetto…
Ci vuole una bella forza tra le fonti di John ad enunciare le perdite in 30 miliardi di dollari, quando non si sa ancora esattamente quanto il futuro piano finanziario preveda come guadagno totale! Dubiterei se il calcolo di questa perdita non sia stata fatta sulla base della sommatoria delle perdite nell’arco di 99 anni…, ma a questo punto il dato sarebbe risibile!
Il solo valore del futuro complesso, escludendo le rendite stratosferiche degli affitti futuri, a mio avviso, sarà sufficiente ad ammortizzare le perdite dal 2001 alla data di consegna…
L’indotto globale del nuovo complesso sarà favorito dai collegamenti con gli aeroporti tramite un Air Train e sarà crocevia di 14 linee della metropolitana, con un mega-hub. Oltre che diventare un museo a cielo aperto e un teatro, con le superfici commerciali progettate in funzione del futuro passaggio previsto, il WTC diventerà una miniera d'oro per i suoi... proprietari futuri: non per nulla Goldberger, in un articolo lungo otto pagine, linkato sopra, sul Newyorker, illustra il guadagno che ne ricaveranno, parlando di un solo obbligo... l'obbligo "morale" di Silverstein, di costruire per il popolo americano e le vittime il futuro simbolo del potere...
Forse intendeva questo "obbligo" John...
Tra le fonti di John, viene riportata questa descrizione:
"il contratto di affitto e la valutazione delle perdite finanziarie"
con il suo link, Bloomberg (2001)
Credendo di vederci un contratto vero e proprio, altro che sorpresa non fu, notare che la "fonte" da lui indicata, non è che un PDF bianco linkato, riportante nozioni senza... fonti, riconducenti ad un articolo comparso su Bloomberg il giorno dopo gli atti del 9/11!
Ma il suo post John l'ha scritto qualche anno dopo! Nel frattempo le cose sono cambiate, e ciò che prima si potesse ritenere per il futuro, ora si sa. Il futuro di allora è diventato ora presente e passato!
Rapidamente, su internet, invece, si trovano questi "piccoli dettagli" che confutano gravemente le malsane teorie di John: ne deduco che abbia raccattato, a monconi, affermazioni che da lui impostate, stravolgono drasticamente la realtà dei fatti, ciò probabilmente perchè altrimenti, non non avrebbe potuto sostenere la "versione ufficiale" dei fatti del 9/11 diversamente.
John, scrive al mondo:
"Pertanto, alla fine di questa lunga vicenda, non solo Silverstein non ha guadagnato nulla dalle assicurazioni, non solo ha perso anni e anni di incassi dagli affitti, ma sta anche sostenendo le spese per la ricostruzione del WTC 7 e della Freedom Tower (che prende il posto delle Twin Towers)."
Invece
…qualcuno lo acclama come Larry il fortunato!
http://www.globalfire.tv/nj/03en/jews/wtc-silverstein.htm
http://www.comedonchisciotte.net/modules.php?name=News&file=article&sid=496
http://www.informationliberation.com/index.php?id=15459
http://www.onlinejournal.com/artman/publish/article_611.shtml
Per meglio comprendere la speculazione avvenuta sul WTC è necessario sapere quale sia la valutazione attribuita agli immobili al settembre 2001. Nella discussione del budget di spesa indotto, stilato dal senato americano, a seguito dell’11 settembre, un capitolo, cita il ruolo dell’assicurazione e dell’ammontare delle perdite assicurative, in relazione anche, alle valutazioni venali del complesso direzionale-commerciale del World Trade Center, di proprietà del Port Autority:
“The WTC was built and is owned by the Port Authority of NewYork and New Jersey (PA). Earlier this year, the PA leased thebuildings for 99 years to a consortium led by New York developerLarry Silverstein and Westfield America Inc. According to mediareports at that time, the WTC was valued at $1.2 billion and wasgenerating $200 million a year in rents. The 99 year lease, a $3.2billion transaction, was reportedly the biggest real estate deal ever.”
Quindi:- WTC, viene ceduto al consorzio Silverstein-Westfield America, attraverso un contratto di sfruttamento novantanovennale del suolo dove sorge
- Valore attribuito a WTC: 1,2 miliardi di dollari
- Costo della concessione annuale pagato dal consorzio a Port Autority: 115 milioni di dollari
- Reddito derivante dagli affitti annuali: 200 milioni di dollari
- Perdita generata dai mancati introiti in 6 anni: 1.200.000.000 di dollari (considerando che Silverstein “dovrebbe” aver pagato ad oggi 720.000.000 di dollari a Port Autority [ciò vuol dire che se il consorzio non pagasse Port Autority o ci fossero accordi diversi, il solo fatto che rimanga con un “piede” nella ricostruzione, è da considerarsi già da solo una speculazione senza precedenti])
- PREMIO DELLA POLIZZA: 4,55 miliardi di dollari
Nella descrizione appena fatta si deve tener presente che qualora le Twin Towers fossero state al loro posto, Silverstein avrebbe avuto l’obbligo di un esborso pari a 200.000.000 di dollari, per effettuare la bonifica relativa alla presenza dell’amiantto e altri oneri inerenti l’urbanizzazione… (l’idiozia del debunker potrebbe dare mostra della propria indubbia capacità di critica, motivando che Silverstein abbia demolito il WTC perché ciò avrebbe impedito lui di sborsare questi 200 milioni, ma non commenterò simili cazzate)
Di fatto l’indennizzo concordato con le assicurazioni è sproporzionato rispetto al valore 3 volte inferiore del complesso direzionale-commerciale e la demolizione, in termini speculativi, è da considerarsi un beneficio…
Un’altra alterazione nozionistica adottata da John, per sua incompetenza/ignoranza e/o malafede, è quella che non vedrebbe una contrattazione dei termini della polizza assicurativa, sottoscritta da Silverstein:
Un’altra alterazione nozionistica adottata da John, per sua incompetenza/ignoranza e/o malafede, è quella che non vedrebbe una contrattazione dei termini della polizza assicurativa, sottoscritta da Silverstein:
“Secondo i cospirazionisti, Larry Silverstein avrebbe guadagnato miliardi di dollari dalla distruzione del World Trade Center, grazie ad un'assicurazione che aveva opportunamente stipulato poche settimane prima degli attentati contro i rischi di attacchi terroristici nei confronti delle Twin Towers e del WTC 7, edifici dei quali sarebbe stato proprietario.”
Invece, poiché per un’operazione di quel genere “non era sufficiente” una due-diligence, come norma, la Silverstein Properties dovette redarre un’ulteriore studio inerente la “valutazione di rischio della proprietà” (property risk assessment report). Nel rapporto viene identificato come un rischio la possibilità di un attentato terroristico, avente per oggetto l’impatto di un aereo, sebbene però questa sia una possibilità estremamente remota…
“Silverstein's property risk assessment report identified the scenario of an aircraft striking a tower as one of the “maximum foreseeable losses” just months before 9-11.”
Per come conferma John, questo lo direbbero i “cospirazionisti”, nonostante nel trafiletto successivo del suo post, ostentando di dimostrare quanto affermato, senza cognizione di causa, esprime un concetto che non ha niente a che vedere con il fatto che Silverstein non avesse opportunamente “stipulato” una polizza a lui favorevole, ma fa l’esempio di un anacoluto, a dir poco ridicolo:
“(1)Silverstein non era proprietario delle Twin Towers e la loro distruzione gli ha arrecato notevoli perdite finanziarie.”
Questa è manipolazione, se si scrive prima: “Anche in questo caso la verità è ben diversa:(1)”, dopo l’affermazione principale.
Ma si potrebbe intendere l’inciso di John, come un lapsus froidiano!
Nella spiegazione della questione speculativo-assicurativa di John, quanto descritto sopra, non è rendicontato nel suo post, poiché indubbiamente velerebbe di grottesco il suo intento insabbiatorio dei fatti. L’unico sforzo di John, sta nel limitarsi a descrivere la causa tra Silverstein e gli assicuratori, dove gli assicuratori reclamano un solo evento (nonostante i due impatti) e Silverstein sostiene che gli eventi siano due specifici, per questo motivo la causa divide le due parti su una disputa sull’indennizzo, da versare alla “vittima”, compreso tra 3,55 miliardi e 7,1 miliardi di dollari.
Strano che le assicurazioni non abbiano fatto un’altra valutazione inerente alla definizione di “atto terroristico”, visto che, come atto, per se stesso il 9/11, non è stato altro che un pretesto di un “contrattacco”, per un attacco di guerra subito…
Imbarazzante inoltre, che l’assicurazione che deve risarcire mille euro, voglia certificati, autentiche, prove, riscontri, testimonianze, mentre invece, nel caso del 9/11 si siano limitate a ratificare l’operato di commissioni governative e “sceneggiato” un’opposizione inerente la soluzione della diatriba inerente la singolarità o la doppiezza degli eventi accorsi…
Ammesso che l’avessero spuntata gli assicuratori con la vittoria per la singolarità dell’evento, per quale motivo il proprietario di un immobile del valore di 1.200.000.000 di dollari, a seguito della distruzione di questo, viene risarcito con 3.500.000.000 di dollari?
Finora ho descritto errori, omissioni, distorsioni, congetture di John tralasciando alcuni particolari inerenti ad altro denaro comparso sulla scena del WTC, in seguito agli atti di quella mattina dell’11 settembre di sei anni fa.
Ho scritto che dal settembre 2001 a oggi, Silverstein avrebbe dovuto pagare 10.000.000 di dollari al mese e fino a oggi dovrebbe aver sborsato 730.000.000 di dollari…
“Around $400 million of the insurance money fund has been paid by Silverstein Properties to the Port Authority to meet Silverstein's lease payments.”
(http://www.realestatejournal.com/regionalnews/20050505-frangos.html)
In effetti, chi sta pagando il leasing di Silverstein “parrebbero” essere gli indennizzi delle assicurazioni, alla data dell’articolo del 5 maggio 2005. Nientedimeno qualche altro articolo parlava di pagamenti di interessi, sui debiti maturati, con gli introiti dei redditi del 7 World Trade Center.
Un’altra amara sorpresa, ridicolizza il post di John che ha preso spunto evidentemente da un compagno-“debunker” ammericcanno:
Tutto ciò la dice lunga sullo sviluppo della teoria no interessi in WTC sviluppata da John…
Comunque, uno può dedurre che sia vero che Silverstein paghi gli affitti con i soldi delle assicurazioni, ma è anche vero che dall’altra, toglie i soldi destinati alla costruzione del nuovo complesso.
Questo è vero, ma la “vittima” Silverstein ha un santo in Paradiso: il Governo degli Stati Uniti D’America.
I Liberty Bond
“New York Liberty Bonds are tax-exempt private activity bonds, a form of debt financing available for a capital project.”
http://www.nycedc.com/Web/FinancingIncentives/Financing/LibertyBonds/
Silverstein ha ottenuto 475 (da 400 iniziali) milioni in Liberty Bonds, che ha negoziato con le banche per la ricostruzione di WTC7.
Silverstein, in WTC7 aveva un debito di circa 450 milioni lo ha negoziato intorno a 400, stralciando qualsiasi avente diritto come la GMAC-mutuante, poi con l’indennizzo degli 861.000.000 di dollari dell’Industry-Risk ha edificato un progetto da 707.000.000 di dollari…, pagando interessi irrisori.
Praticamente da debitore, Silverstein, è diventato pieno titolare di un nuovo edificio.
Facendo una somma dei soldi che Silverstein avrebbe dovuto incassare ad oggi, il totale è composto da queste voci:
- 3,55 miliardi sentenza dell’assicurazione
- 1,1 miliardi come ulteriore indennizzo per “doppio evento”
- 861 milioni Industry risk (WTC7)
- 475 Liberty Bonds (esen-tasse)
Ammettendo che abbia speso, tra avvocati e leasing Port Authority, 1 miliardo di dollari, ad oggi vanta ancora 5 miliardi di dollari, trovandosi con il nuovo "7" edificato.
I Liberty Bonds però, non sono finiti… poiché quelli riconosciuti a Silverstein finora, riguardavano solamente l’edificazione del WTC7.
Al momento 3,35 miliardi di dollari di Liberty Bonds sono in attesa di essere assegnati. Dal link precedente si evince che la richiesta è stata fatta da una partecipata della Silverstein Properties, ma non ci sarebbero stati problemi per l’assegnazione degli ulteriori 3,55 miliardi se Silverstein non si fosse opposto alla data di scadenza programmata per 1l 2009…
Nel frattempo Porth Authority propone di riacquisire alcuni diritti del WTC, per permettere a Silverstein… di diminuire il peso del "pagamento" del leasing in corso.
Silverstein non molla, già altri 1,67 miliardi di dollari vengono deliberati per la ricostruzione di WTC.
L’11 settembre 2006, “bloomberg.com”, riporta:
“The biggest allocation of Liberty Bonds is the one most directly tied to the Sept. 11 destruction -- about $3 billion to developer Larry Silverstein to build four skyscrapers at the World Trade Center site, including $475 million for the completed 7 World Trade tower. The program also helped spark a residential building boom downtown, creating almost 4,500 new luxury apartments and spurring new retail businesses.”
http://www.bloomberg.com/apps/news?pid=email_en&refer=munibonds&sid=a.3Ce4rZER9M
Si evince che, esclusi i 475 milioni di dollari in Liberty Bonds necessari per la ricostruzione di WTC7, ulteriori 2,525 miliardi di dollari siano stati assegnati a Silverstein...
Sommati al totale di prima, fanno 7 miliardi di dollari e la questione non è ancora finita!
Inavvertitamente, il torto ce l’ha lo Stato, che non mette a disposizione i Liberty Bonds nella maniera più appropriata, per far partire i lavori a "Graund Zero"!
In seguito il programma di Liberty Bond, stipulato da Silverstein:
Nel frattempo le cose si evolvono, per cui non è detto che in futuro ci siano nuovi accadimenti in seguito alla vicenda.
Per il momento, in questo post ho cercato di rappresentare le somme di denaro che girano intorno al World Trade Center, ma è riduttivo e semplicistico affermare che Silverstein sia un diretto responsabile. In effetti l'obiettivo finale degli attentati, oltre a creare dei pretesti necessari all'entrata in guerra in medio-oriente, è stato quello di spingere la ricostruzione e il nuovo assetto urbanistico di New York, evitando la spopolazione dal quartiere finanziario e permettendo alle banche di ricostruire nuove sedi, a spese dello Stato Americano e molteplici altre agevolazioni.
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domenica 21 ottobre 2007
Times: truppe britanniche in territorio iraniano
Le forze speciali britanniche sono entrate in Iran diverse volte negli ultimi mesi, nell'ambito di una guerra segreta combattuta al confine iraniano contro la Guardia rivoluzionaria iraniana al Quds. Lo riferisce oggi il domenicale britannico 'Sunday Times', che cita fonti della difesa di Londra.
Ci sono stati inoltre almeno una mezza dozzina di intensi scontri a fuoco tra le forze speciali Sas e contrabbandieri di armi, al confine tra Iran e Iraq. I militari iraniani hanno anche sparato alcuni colpi di mortai in territorio iracheno.
Un plotone delle Sas sta conducendo delle operazioni al confine iraniano nelle province di Maysan e Bassora con altre forze speciali australiane e statunitensi. L'obiettivo è quello di fermare il contrabbando di armi, in particolare di missili terra-aria e di componenti per la costruzione di ordigni.
http://www.rainews24.it/Notizia.asp?NewsId=74939
Ci sono stati inoltre almeno una mezza dozzina di intensi scontri a fuoco tra le forze speciali Sas e contrabbandieri di armi, al confine tra Iran e Iraq. I militari iraniani hanno anche sparato alcuni colpi di mortai in territorio iracheno.
Un plotone delle Sas sta conducendo delle operazioni al confine iraniano nelle province di Maysan e Bassora con altre forze speciali australiane e statunitensi. L'obiettivo è quello di fermare il contrabbando di armi, in particolare di missili terra-aria e di componenti per la costruzione di ordigni.
http://www.rainews24.it/Notizia.asp?NewsId=74939
venerdì 19 ottobre 2007
Lettera a John e C.: "Il debunker debunkato"!!!
Oltre a fake-blog che affollano la rete, come "undicisettembre", coesistono in una collaborazione partitica, altri blog o siti che la materia dell'11 settembre non toccano, ma con i frequentatori che vi giungono, per la maggioranza sostenitori di una "Versione Ufficiale dei fatti relativi aglia atti di quel giorno, si pongono in maniera palesemente ostile ai sostenitori di tesi dei fatti avverse alle loro teorie.
Questo è ciò che ho potuto constatare di persona sul sito "aerei militari", dove ho aperto un forum, in seguito ad una discussione cominciata proprio con John.
Paperinik:
No, non si fa così: non si danno i voti agli altri e si fa il "maestrino" quando non si è raggiunta neanche la propria di sufficienza (mi verrebbe da dire la propria maturità...).
Probabilmente hai un giudizio simile anche per quest'affermazione che denota estrema maturità:
No, non si fa così: non si danno i voti agli altri e si fa il "maestrino" quando non si è raggiunta neanche la propria di sufficienza (mi verrebbe da dire la propria maturità...).
Probabilmente hai un giudizio simile anche per quest'affermazione che denota estrema maturità:
"Comunque stai tranquillo, sono così severo soltanto con i cospirazionisti...."
Python5:
Cos'è? Una minaccia?
Vacci piano "Stu", perché adesso inizi a farmi paura...
La capacità manipolatrice dei sostenitori di Jhon, oops… John, è evidente: vedere minacce dove non ce ne siano interpretandole come tali!
Brain Use:
Sei ancora fuoristrada oltre che in ritardo (come già ti ha fatto notare John, su “us”), ma ratifichi ciò che ha detto Legolas cioè un totale di KC135Q pari a 56!
“Gli insulti non li raccolgo neanche.” Fai il paio con Python5, ma lasci al solito desiderare sulla capacità di critica, pressochè inesistente. Come già hai dimostrato in questo forum arrivi secondo sulla “s” del plurale…
“Siamo ai ricattucci? Intravvedo lo stile di qualcuno che frequenti...”
Dire aspetto Jhon prima di postare, solo a te può sembrare un ricatto. Comunque sto frequentando per lo più i guru che segui tu come John, Attivissimo & C., come puoi costatare non mi lascio influenzare dalle loro sciocchezze…
Complimenti per l’ultimo post, arrivato secondo, se non terzo, nella correzione di Jhon in John!
Vorthex:
“io orami ho…”, humm si scrive John e non Jhon… Volevi dire che prendi sul personale i miei toni? Fai un errore, non c’è nulla di personale, a meno che tu non voglia vederlo così, ma è un problema tuo.
Paperinik:
Ci abitavo a Ghedi! Per forza vedevo quelli, che come dici tu, non avevano un cavolo da fare. Tra le opzioni sceglierei la C. La D a giudicare dai post letti finora la attribuirei ad altri, come puoi leggere, anche tu. Non ho simpatie politiche, il discorso dei repubblicani che fai, non sta in piedi.
Jhon:
“E tu ti trovi qua perchè qualcosa ti ha roso di quello che è stato pubblicato di là.”
L’unica cosa che voglio è, farti notare, visto che quanto hai da argomentare non è supportato da nulla, se non sciocchezze, le affermazioni che fai erronee nella globalità
“…qua non ci sono complottisti idioti (sino all'altro ieri) e si condividono i fatti e le notizie.”
Tu da quando posti John, è un lapsus froidiano sicuramente, quest’affermazione!
"Non esiste una "variante" del KC-135Q.", Jhon ha supposto che non siano state create altre versioni del KC135Q"
Solo tu, potevi trovare il titolo provocatorio… Evidentemente ha roso te in prima persona, questa discussione, dal momento che già Ugom aveva replicato giustamente al mio errore, ma posso avere confuso una “s” per una variante del Q mai esistita, ma purtroppo ti è andata male comunque perché in realtà 2 gruppi distinti di Q sono esistiti! Come dice la, da te nominata, casalinga wikipedia!!! E poi Legolas, per ultimo Brain Use, in ritardo ha avuto l’intuizione!
E hai fatto la figura più IDIOTA di tutta la storia di questo forum.
Di seguito leggeremo le figure da IDIOTA patentato, a seguito della lettura dei tuoi post, che hai fatto in questi giorni oltre che precedentemente.
“Una roba che ti pennella a vita, sia per la gigantesca cazzata che hai scritto (KC-135Q versione "s".... resterà negli annali delle idiozie) sia per le ragioni che ti hanno mosso a farla.”
Io non ho mai detto d’essere un esperto, al contrario tuo, l’ho scritto qui e l’ho scritto anche su LC che Cruzer (cruise, crusader, zero [bel mix!]) ha aperto. Tra uno che non è un esperto e un esperto, la figura malsana e meschina se breso in frasca la fa per i secoli a venire! Comprendendo poi le motivazioni addotte da cotanta forzatura nell’espressione dei propri concetti esageratamente mal esposti.
“E continui a dimostrare la tua enorme ignoranza e presunzione.”
Non credo sia io quello, illuditi ancora per un poco! E vedremo dopo avere letto tutto, chi è il presuntuoso e l’arrogante (…conseguentemente ignorante, quindi non esperto, ma solo e semplice appassionato).
Sono sicuro che tu hai migliaia di ore di volo acrobatico.
Tutti i giorni, le fai, 24 ore su 24.
Sono le acrobazie che fa il tuo cervello per tentare di giustificare le cazzate che dici.
Non sono acrobazie del mio cervello, ma la realtà che ti inchioda al muro, non le minchiate che spari a ripetizione come un disco rotto (preferisci M-60?!!!)
“Scrivi che sono stati realizzati 91 KC-135Q, togli i 56 che invece sono stati realizzati davvero, te ne avanzano 30 e passa e quelli sarebbero la sottoversione che ti sei inventato.”
Qui in particolar modo possiamo verificare John l’esperto!!!! L’arroganza dilaga, come le pozze di carburante lasciate dall’SR 71 sulla pista prima del decollo (grazie per aver ratificato con tanta presunzione ma ti troverai male, scommetto che sta notte non ci dormirai!!!).
Tu hai problemi seri.
Sei riuscito a inventarti un numero fasullo di KC-135Q per dimostrare l'esistenza di una sottoversione che non esiste.
Che bellezza!!! Meglio di così, non si può, neanche se te lo avessero chiesto! Grazie John, mi stai aiutando a scavarti la fossa!!! (Oh, in senso lato ovviamente non c’è nulla di personale nei confronti di John).
“Ti consiglio di cambiare spacciatore perchè quello da cui ti stai servendo mi sa che ti vende candeggina.”
Non sapevo che si potesse fare uso anche di quella, ne hai presa parecchia per sciorinare tutte ste sciocchezze.
“Bisogna dedurre che non sai nemmeno cosa significano quelle tre categorie”
E’ un copione vecchio quello che stai usando, cambialo, se no diventi un appassionato noioso!
“Però potremmo inserire una nuova scheda alla voce bombardieri: "Stuarteccetera" specializzato nello sgancio di cazzate.”
La fantasia non t’ha consigliato nient’altro, però la battuta è più spiritosa…
“Ossia hanno impiegato un Transformer.”
Fate la collezione su “undicisettembre”? Dopo X-files e Robocop anche Transformer vi siete guardati?
Come al solito, afferri i concetti che più ti garbano di ciò che leggi, ma caschi ancora male visto che le tue “smentite” sono eccessivamente scandalose se non addirittura (qui è il caso di dirlo…) clamorose.
Infatti leggendo i post ho scritto:
“Se un'arma eccelsa come una GBU-28 è in grado di penetrare uno strato di cemento armato compatto di spessore pari a 6 metri, che mi dovrebbe far credere che un missile Tomahowk non possa penetrare 50cm di spessore di facciata del Pentagono????”
e
“Nel primo video che riporto nel post è rappresentata una SDB, small diameter bomb(anzichè erroneamente attribuita ad una GBU 28 su youtube), é una bomba laser guidata, non ha niente a che vedere con un missile perchè in caduta libera ma la capacità di penetrazione è ben comprensibile...
Il dardo passa integro da parte a parte dopo la sua traiettoria penetrante
In realtà si tratta di una GBU 39”
Dopo arriva Jhon (come Brain use, per secondo), scrivendo:
“6) GBU-28.
Qualcuno avrebbe dovuto dirti che la GBU-28 non può volare parallela al terreno.
Il suo profilo d'attacco è balistico. Non ha propulsione.
Non è un caso che i complottisti abbiano sempre parlato di missili e mai di bombe. Qualcuno a loro glielo ha detto come funzionano gli uni e gli altri.”
1/10/07 01:02 orario di riferimento dei post, i miei sono scritti più su, cioè prima del post dell’esperto
Se questo è l’esperto, non commento oltre, ma lo definirei uno che non legge o pretende di scoprire l’acqua calda. Vatti a rileggere la sequenza dei post poi se smentisci qualche cosa, realmente, fammelo sapere! Di fatto ritornando alle figure elencate prima, stavolta sei degno d’un pagliaccio del Circo Togni (con tutto il rispetto del Circo Togni e delle persone che vi lavorano). Se hai dubbi sulla GBU 39B sdb ci sono siti appositamente dedicati che puoi consultare facilmente.
“Te l'ho detto e te lo ripeto: qui le tecniche complottiste non funzionano.”
Il sarcasmo e le tecniche di manipolazione non servono a nulla John, spero che tu abbia capito fin qui. Ma non è finita, purtroppo per te!
OK, arriviamo al KC135Q, finalmente! Cerchiamo di capire come sia nato l’oggetto di discussione con John:
Paolo Attivissimo presentava il dialogo avuto con un pilota di KC 135:
“Tieni presente che questo è un pilota militare che istruiva gli allevi facendo fare a un KC-135 (versione militare di un 707) tutta la pista a 5-10 piedi da terra, senza toccare il suolo.” (ho preso solo la parte dove lo nomina, i post sono pubblicati se uno vuole può andarli a rileggere lì: https://www.blogger.com/comment.g?blogID=30...17375233037494)
Io ho scritto:
“Il KC135Q è un'aerocisterna già dire che ha fatto un volo a 5-10 piedi d'altitudine è una bestialità inaudita.” “2 I KC135Q fanno rifornimenti in volo, anche se sono aerei militari hanno la massa e il volume di aerei civili…”
Ho iniziato subito il discorso nominando un Q semplicemente perché quella versione avevo in mente… Non ho fantasticato, o sparso in giro aure d’esperto…
Jhon, esordisce così:
No scusate, Paolo e gli altri...
“ma qui abbiamo a che fare con veri e propri millantatori, gente che fa finta di capirci qualcosa e si arroga competenze ma non sa un accidenti di nulla.
Paolo nomina in generale il KC-135 (e fa bene: non è un esperto di aviazione militare) e il tizio che dice che noi siamo ignoranti, per darsi un'aria di competenza, parla di KC-135Q inserendo la lettera Q di versione.” Cominciando a raccontare la storiella del KC135Q che riforniva l’SR71, ma io avevo scritto solo KC135Q, non arrogandomi nulla e vorrei leggere dove avrei dato dell’ignorante… Comunque, i miei post li hanno cancellati, stranamente… (ne ricordo una quindicina di post cancellati)!
Comunque l’assolutismo non gli è servito a nulla senza che riporto oltre questa è la frase di Jhon, da cui gli assunti in seguito da lui riportati:
Non esiste una "variante" del KC-135Q.
E' esistito il KC-135Q. Punto.
Per quelli che hanno detto che i "Q" sono solo 56:
John, Legolas, Brain Use
"It's been 15 years since I worked on a Q model, but here is what I can remember from Tech school. I was in the last FTD class at Beale back in 1992 and we worked on the Q models everyday.
The Air Force modified 91 KC-135A's to Q models in the mid to late 60's."
Quindi, 91 KC135 non so nemmeno come fossero giudicati pochisssimi da John. Quale criterio hai utilizzato per giudicare questa quantità John? Il pane e la mortadella...
Veniamo ora alle versioni, John? E' vero la "s", non è una versione mai esistita del "Q", ma questo non ero tenuto a saperlo io che non sono un esperto bensì tu. Invece ti è andata di sfiga tremenda che hai dichiarato che di varianti non ce n'erano:
Elliboom:
"56 of these were considered full Q's which had fuel system modifications and also communication system mod's to better link up with the SR-71, while 35 of these were called partial Q's which only had the fuel system modifications."
Se non ti piace questa distinzione il pilota me ne ha fatta anche un'altra:
"All 91 were used to refuel the SR-71, the only difference was that the partial Q's could not meet up with them as easy during a radio silent situation. As far as refueling the F-117 goes they all can refuel any airplane all you have to do is connect the fuel systems together and purge the JP-7 out of it like I explained above. Then it is operated just like any other -135. You have to remeber that the Q models are still flying as T models and refuel jet every day for the Air Force. But there was no way to refuel the SR-71 and another type of airplane on the same flight because the -135 can only transfer fuel out of the Forward and AFT body tanks, and those tanks would be full of JP-7 if it had refueled a SR-71. That is what I tried to explain above with the Dirty vs. clean Q explanation."
Ma per meglio comprendere il succo del discorso:
"To try and simplify what Elliboom said (which was a great post BTW!)
Dirty Q = Carrying JP-7 fuel
Clean Q = Carrying JP-4/JP-8 fuel
Partial Q = Does NOT have special communication equipment
Full Q = DOES have special communication equipment"
Taccio sul discorso che i Q rifornissero semplicemente gli SR71, perchè in effetti:
"As far as refueling the F-117 goes they all can refuel any airplane all you have to do is connect the fuel systems together and purge the JP-7 out of it like I explained above."
Nonostante Ugom, ti avesse difeso asserendo che tu avessi scritto "anche" e invece non è vero...
Ora non vi resta come magro bottino che ridere di una "s", io invece riderò per tutto il resto e oltre che deve arrivare.
C'è però una cosa che volevo fare notare, secondo me con questa collaborazione (fatta solo da me, evidentemente1), avete appreso anche voi qualche cosa in più... e anche John!
PS
Sto chiarendo altri aspetti delle dicerie di John, un pò di pazienza e a breve vi manderò i link dove quanto detto è vero!
Ciao, buona serata a tutti a domani.
Stuarthwyman
PS
Non c'è nulla di personale, se a qualcuno venisse in mente di chiederselo come ha già fatto
Smoking gun Demolizione... di notte! Perchè?
Look at the flash!!!
Il secondo video riporta nelle immagini i flash che s'intravedono internamente all'edificio come le Twin Tower di New York...
Con il WTC7 vale la somiglianza della tempistica di crollo, avvenuto diversi secondi dopo il crollo del locale caldaie!
Debunker debunkati! voglio sapere ora che spiegazione danno ai flash, ma già m'immagino:
- residui di fuochi artificiali
- stormi di lucciole
- sfregamento delle colonne in cemento armato
Per confrontare direttamente il secondo filmato riporto direttamente il video delle TT.
Cos'hanno in comune i video?
Entrambi i crolli, mostrano dei flash, o lampi di luce, da esplosioni interne, ciò dovuto all'esplosivo.
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giovedì 18 ottobre 2007
Strategie di egemonia geografica
Qualche giorno fa si attribuiva alla Turchia la responsabilità dei massacri in Armenia, dei cristiani, nel periodo tra il 1915-1920: gli Stati Uniti, condannano la Turchia per genocidio di massa...
Ciò ha provocato in seno al Governo Turco, una profonda frattura in termini di relazioni diplomatiche nei confronti degli Stati Uniti, in porticolare modo riconducendo tale responsabilità a Bush.
Il PKK, partito dei lavoratori Curdi, frangia considerata terroristica dal Congresso USA nonchè dalla CIA, di fatto, ritemprato da questo avvenimento, si considera legittimato dal perpetrare azioni di disturbo nei confronti del Governo di Ankara.
La Turchia in data odierna attraverso il suo Governo riconosce Carta Bianca, per un anno, alle proprie forze armate, per qualsiasi missione centrastante il pericolo del PKK e del suo eventuale avvento contro la Turchia.
Il Kurdistan è una regione che occupa cinque stati tra i quali Nord-Iraq, Turchia, Siria e Iran.
Le vicende attuali vedono l'Iran in crisi diplomatica con l'occidente per le ragioni che la vedrebbero responsabile di un controverso programma nucleare atto a dedicarsi alla produzione di armi nucleari.
Qualche tempo fa scaramucce tra militari Iraniani e sezioni kurde iraniane confliggono tra loro con vittime da entrambe le parti, tanto che si comincia a conoscere che il PKK e le sue derivazioni siano finanziate dalla CIA. (http://www.peacereporter.net/default_news.php?idn=41801)
Un'intervista a un militante del PKK (http://www.altremappe.org/mdpro/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=532&mode=mode=thread&order=0&thold=0), descrive quanto sia facile arrivare ai campi di addestramento e quanto siano tangibili le relazioni con la CIA.
La Siria ha fatto sapere attraverso la sua diplomazia che sosterrà con l'impegno militare, la Turchia in caso di rappresaglie nei confronti dei Kurdi.
Gli Stati Uniti con la loro risoluzione del genocidio attribuito ai Turchi, si vedono rifiutare di conseguenza l'appoggio che concerne l'utilizzo delle basi NATO presenti in Turchia...
E' altro fatto di questi giorni, che il premio attribuito al Dalai Lama, incrini profondamente i rapporti USA-Cina, poichè i Cinesi hanno sempre rifiutato qualsiasi interferenza per ciò che riguarda la Regione del Tibet, da parte di paesi stranieri. (http://canali.libero.it/affaritaliani/bushdalailamacina1810.html)
Putin ha firmato un trattato di riciproca protezione con i paesi prospicenti il Mar Caspio, contro ingerenze straniere nello sfruttamento delle risorse del sottosuolo, alleandosi così con l'Iran.
L'Iran sta facendo patti commerciali con Iraq e Cina, che si risolvono inevitabilmente con l'avversione da parte degli USA....
Tutto ciò si è verificato in due settimane...
martedì 16 ottobre 2007
Lo scenario prende forma!
In una settimana la strategia geopolitica degli Stati Uniti è stata modellata in funzione di una mira espansionistica atta a turbare gli equilibri esistenti in Asia: prima in Turchia, ora con la Cina.
Il conferimento al Dalai Lama della medaglia da parte del Congresso degli Stati Uniti (massima onoreficenza civile americana), porterà «un grave danno» alle relazioni tra Cina ed Usa. Non usa mezzi termini il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Liu Jianchao, per cercare di evitare un riconoscimento "scomodo" al capo spirituale del popolo tibetano, che dovrebbe incontrare anche il presidente George W. Bush. «Abbiamo già protestato diverse volte presso gli americani e chiediamo loro nuovamente di correggere l'errore e di annullare le cerimonie previste», ha dichiarato alla stampa il portavoce di Pechino, affermando che gli appuntamenti istituzionali previsti «violano gravemente i principi di base delle relazioni internazionali, urtano i sentimenti dei cinesi e costituiscono un'indecente ingerenza negli affari interni cinesi».Il Congresso – che in passato ha assegnato la medaglia a Madre Teresa di Calcutta, all'ex presidente del Sudafrica Nelson Mandela, a Papa Giovanni Paolo II, a Ronald e Nancy Reagan - ha fatto sapere che il Dalai Lama, che vive in esilio in India dal 1959, sarà premiato per «il suo duraturo ed eccezionale contributo alla pace, alla non violenza, ai diritti umani e alla comprensione religiosa». Il leader tibetano chiede per la sua nazione una «genuina autonomia», ma Pechino continua ad accusarlo di sostenere il disegno dell'indipendenza. La scorsa settimana Pechino ha cancellato una serie di incontri già in calendario con delegazioni tedesche per rappresaglia contro il cancelliere Angela Merkel, colpevole di aver ricevuto il Dalai Lama.Nelle ultime settimane la stampa cinese ha pubblicato una lunga serie di violenti articoli contro il leader spirituale dei tibetani, accusandolo tra l'altro di essere un assassino e un sostenitore di sette di fanatici religiosi come quella giapponese dell'Aum Shirikyo, responsabile di attentati che hanno causato la morte di decine di persone. (M. Do.)
lunedì 15 ottobre 2007
Il clamore prima di tutto!
Mosca, 15 ott. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha confermato la sua partenza per Teheran nelle prossime ore, al termine del summit con il cancelliere tedesco, Angela Merkel, a Wisbaden. ''Certo che vado in Iran'', ha affermato Putin nella conferenza stampa congiunta con la Merkel.
Ieri i servizi di sicurezza russi avevano fatto trapelare la notizia di un attentato ai danni del presidente in coincidenza della sua missione in Iran, per il vertice dei capi di stato dei Paesi del Mar Caspio, che si terra' domani. E oggi un portavoce del Cremlino aveva dichiarato: ''Non posso ne' confermare ne' smentire il fatto che la visita si fara'''.
http://www.padovanews.it/content/view/20263/
Ieri i servizi di sicurezza russi avevano fatto trapelare la notizia di un attentato ai danni del presidente in coincidenza della sua missione in Iran, per il vertice dei capi di stato dei Paesi del Mar Caspio, che si terra' domani. E oggi un portavoce del Cremlino aveva dichiarato: ''Non posso ne' confermare ne' smentire il fatto che la visita si fara'''.
http://www.padovanews.it/content/view/20263/
Iran, cambia lo scenario...
I Servizi segreti russi hanno avvertito il presidente russo Vladimir Putin di un possibile complotto per assassinarlo durante la vista che compirà a Teheran domani. Ad annunciarlo ieri sera è stato lo stesso Cremlino. L'Iran - riporta l'agenzia Reuters -ha liquidato come notizia priva di fondamento l'annuncio dato dall'agenzia di stampa russa Interfax di un attentato preparato contro Putin da parte di attentatori suicidi, parlando di "guerra psicologica" di cui sarebbero autori i nemici di Teheran -- apparentemente le potenze occidentali -- per minare le relazioni russo-iraniane.
Il vice portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto sempre a Reuters di non essere a conoscenza di eventuali cancellazioni del viaggio di Putin. Si tratta del primo viaggio di un leader del Cremlino a Teheran dalla Seconda Guerra Mondiale, che cade in un momento di tensione internazionale sulle ambizioni nucleari dell'Iran.
Peskov invitato a commentare la notizia data dalla stampa russa sul complotto, al telefono da Teheran, ha detto: "L'informazione viene verificata dai servizi segreti... il presidente è stato informato".
"Una fonte affidabile in uno dei servizi speciali russi ha ricevuto informazioni da parecchie fonti esterne alla Russia, secondo cui si sta organizzando un tentativo di assassinio durante la visita del presidente russo a Teheran", ha scritto Interfax, senza dire se le fonti siano eventualmente legate ai governi occidentali.
Putin è arrivato ieri sera a Wiesbaden, in Germania, per colloqui con la cancelliere tedesca Angela Merkel, che dovrebbero riguardare anche il tema dell'Iran.
Ieri Interfax aveva riportato che i servizi di sicurezza hanno informato che un gruppo di attentatori e di sequestratori sono stati addestrati a uccidere o rapire Putin, la cui visita comincia appunto domani.
Il presidente russo parteciperà a un vertice degli stati del Mar Caspio che si terrà a Teheran. Ma l'incontro già fissato col presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad potrebbe dargli l'opportunità di cercare un compromesso sulla vicenda nucleare e di mostrare anche l'indipendenza del Cremlino sul Medio Oriente.
Il vice portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto sempre a Reuters di non essere a conoscenza di eventuali cancellazioni del viaggio di Putin. Si tratta del primo viaggio di un leader del Cremlino a Teheran dalla Seconda Guerra Mondiale, che cade in un momento di tensione internazionale sulle ambizioni nucleari dell'Iran.
Peskov invitato a commentare la notizia data dalla stampa russa sul complotto, al telefono da Teheran, ha detto: "L'informazione viene verificata dai servizi segreti... il presidente è stato informato".
"Una fonte affidabile in uno dei servizi speciali russi ha ricevuto informazioni da parecchie fonti esterne alla Russia, secondo cui si sta organizzando un tentativo di assassinio durante la visita del presidente russo a Teheran", ha scritto Interfax, senza dire se le fonti siano eventualmente legate ai governi occidentali.
Putin è arrivato ieri sera a Wiesbaden, in Germania, per colloqui con la cancelliere tedesca Angela Merkel, che dovrebbero riguardare anche il tema dell'Iran.
Ieri Interfax aveva riportato che i servizi di sicurezza hanno informato che un gruppo di attentatori e di sequestratori sono stati addestrati a uccidere o rapire Putin, la cui visita comincia appunto domani.
Il presidente russo parteciperà a un vertice degli stati del Mar Caspio che si terrà a Teheran. Ma l'incontro già fissato col presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad potrebbe dargli l'opportunità di cercare un compromesso sulla vicenda nucleare e di mostrare anche l'indipendenza del Cremlino sul Medio Oriente.
Il ruolo delle basi militari nordamericane
RELAZIONE DI UN RAPPRESENTANTE DEL FORUM DEL MEDIO ORIENTE DELLA TURCHIA
ALLA CONFERENZA SULLE BASI MILITARI STRANIERE,
L'AVANA DAL 28 AL 30 NOVEMBRE 1996
ALLA CONFERENZA SULLE BASI MILITARI STRANIERE,
L'AVANA DAL 28 AL 30 NOVEMBRE 1996
Il Medio Oriente è sempre stato una regione di grande importanza per gli Stati Uniti, l'Europa e recentemente anche per il Giappone.
Gli Stati Uniti hanno il 2,6% della riserva mondiale del petrolio e un 4,8% della popolazione mondiale.
Gli Stati Uniti consumano il 25,5% di tutto il petrolio mondiale.
L'Europa occidentale dipende dal petrolio del Medio Oriente per un 90% e il Giappone per un 98%.
La chiave della strategia politica degli Stati Uniti nel Medio Oriente è stata quella di "assicurare la continuazione del flusso del petrolio sui prezzi fissi non nocivi per gli interessi nordamericani e dei loro alleati".
Anche se nella pratica alcune cose sono cambiate, in generale la politica degli Stati Uniti è rimasta invariata; è questo il caso dell'alleanza con molti regimi della regione, caratterizzati dalla loro antidemocraticità e brutalità. La dinastia saudita, la famiglia del El Sabah del Kuwait, lo Scià di Persia e Saddam Hussein hanno tutti goduto dell'appoggio degli Stati Uniti.
Prima dello scoppio della guerra fra Iran e Irak, il regime dello Scià venne armato dagli Stati Uniti per combattere contro l'Irak. Dopo la caduta dello Scià, il regime iracheno si armò fino ai denti contro il regime iraniano. Finita la guerra e con l'indebolimento di entrambi i paesi, gli Stati Uniti hanno continuato una politica di "contenimento di entrambi", cosa che ha fatto sì che ora si contrappongano ad entrambi i paesi e che cerchino di isolarli.
Nella regione esistono due paesi che sono stati storicamente gli alleati più stabili degli Stati Uniti: Israele e la Turchia.
Israele è il maggior ricettore degli aiuti statunitensi al mondo e in molti casi viene appoggiato esclusivamente dagli USA.
I rapporti con la Turchia sono stati più complessi. La borghesia turca ha cercato sempre di rafforzare i legami con gli Stati Uniti. Il punto storico decisivo fu l'invio delle truppe turche nella guerra di Corea negli anni '50, che vennero inviate con la speranza che la Turchia venisse poi accettata nella NATO. Molti soldati turchi sono morti in Corea, in una guerra di cui non capivano il significato.
Questo fatto mette a fuoco l'interesse della borghesia turca di avvicinarsi agli Stati Uniti; il suo comportamento è sempre stato così conciliante proprio perché sperava di ottenere la sua approvazione. Ma nonostante le concessioni della Turchia, questa non è ancora considerata un vero e proprio partner.
L'altra forza su cui possono contare gli Stati Uniti nell'area è l'alleanza fra Israele e Turchia. Recentemente è stato annunciato un accordo di assistenza militare fra entrambi i paesi. In realtà, l'accordo è stato fatto da anni e porta il nome di "assistenza e cooperazione"; Israele e Turchia cooperano da anni in termini di addestramento, intelligenza e operazioni militari.
Benché il Partito Benessere proislamico abbia annunciato che, una volta al potere, avrebbe tagliato qualsiasi tipo di rapporto con Israele, si può constatare che esso, stando al potere quasi 6 mesi, non ha annullato l'accordo.
I Curdi in Turchia
Fin dalla sua fondazione come Repubblica, la Turchia ha negato l'esistenza della popolazione curda. Fra il 1928 e il 1935 i sollevamenti curdi sono stati schiacciati ogni anno brutalmente dall'esercito turco.
Un momento decisivo per il movimento di liberazione nazionale curdo in Turchia è stato il 1984, quando il Partito dei Lavoratori Curdi o PKK iniziò la lotta armata contro lo stato turco. A 12 anni dall'attacco iniziale, la lotta curda cerca di sopravvivere e riportare dei risultati.
Sebbene il bilancio militare sia stato sfavorito dalla brutale guerra sporca, e di fronte ad una situazione mondiale difficile per il movimento, la popolazione curda e il PKK hanno continuato la loro resistenza.
La popolazione curda è di circa 25 o 30 milioni. Di questi, 20 o 25 milioni vivono in Medio Oriente. Si calcola che sia così distribuita:
Turchia: 10-12 milioni (19-24% della popolazione)
Iran: 5-6 milioni (10-16% della popolazione)
Iraq: 3-3.5 milioni (23-27% della popolazione)
Siria: 800.000 (8-9% della popolazione)
I curdi non hanno mai avuto un loro stato ed esistono ragioni interne perché ciò si sia prodotto. I loro dirigenti principali mantennero, fino alla nascita del PKK, una struttura feudale. Inoltre si tratta di un popolo che vive nella regione mediorientale, ossia una regione caratterizzata da continui interventi politico-militari da parte dei paesi imperialisti, cosa che ha fatto sì che la popolazione curda sia sempre stata manipolata.
L'estrema brutalità dell'esercito turco ha avuto come conseguenza il fatto che il movimento curdo di liberazione nazionale sia in una situazione molto difficile.
Da una parte, la maggioranza delle zone rurali sono state "disabitate", bruciate e gli abitanti obbligati ad emigrare verso le città. La deportazione ha ridotto l'appoggio che veniva offerto dalla popolazione alla guerriglia curda. Dall'altra parte, i deputati eletti dalla popolazione sono stati incarcerati con false imputazioni. Molti attivisti, fra loro anche i rivoluzionari, attivisti del sindacato del commercio, leaders dei lavoratori e dei diritti umani sono stati fatti sparire e molti altri hanno subito inumane torture.
Dopo la guerra del Golfo, l'operazione "martello equilibrato"
Dopo la guerra del Golfo, centinaia di migliaia di curdi si sono scontrati con il regime di Saddam Hussein e sono stati bombardati dagli elicotteri iracheni. (Il cessate il fuoco imposto dagli Stati Uniti proibiva il sorvolare degli aerei iracheni, ma non degli elicotteri).
La popolazione della zona settentrionale fuggì sempre più verso il nord, stabilendosi nel territorio che sta fra la frontiera turca e le forze irachene. Il governo turco utilizzò questo incidente come scusa per sollecitare un intervento della forza multinazionale.
Il presidente Ozal sperava che questa fosse un'opportunità in più per dare un ruolo di maggiore rilievo alla Turchia nel Medio Oriente.
Come risultato di questo, all'interno della NATO, venne installata a Incirlik - Adana - una base nordamericana con una forza militare composta principalmente dalla flotta aerea. Altre forze vennero stanziate nella base nordamericana di Pirinclik, Diyarbakir. Entrambe le città sono densamente popolate da curdi, la cui maggioranza risiede a Diyarbakir.
Venne anche installato un Comando Militare a Zaho, al nord dell'Irak, chiamato "martello equilibrato". Si è fatto credere che questa forza sia stata stanziata dagli Stati Uniti per proteggere i curdi dall'aggressione di Saddam Hussein, ma il suo vero obiettivo è quello di servire da appoggio per l'intervento in Medio Oriente, in base ai nuovi scenari che si sono prodotti dopo la disintegrazione dell'Unione Sovietica.
Gli Stati Uniti vogliono intervenire in Medio Oriente come lo hanno fatto in America Latina, ossia con l'aggressione militare aperta.
Un pilastro importante della politica del Nuovo Ordine Mondiale o della "Pax americana" negli anni '90 è il non riconoscimento della sovranità nazionale dei paesi, se questa può essere nociva agli interessi nordamericani, utilizzando i seguenti pretesti:
- Protezione delle minoranze
- Presunte violazioni dei diritti umani
- Combattere il narcotraffico
Ovviamente, gli Stati Uniti utilizzano questi pretesti solo come scusa. La minoranza curda al nord dell'Irak è protetta per un certo periodo dagli assassini dell'esercito turco (... )
Di fronte all'installazione della base nordamericana a Incirhk, c'è stata una risposta di grande opposizione.
La popolazione turca si è indignata quando è venuta a sapere che i funzionari turchi non davano il permesso di viaggiare in quella zona. Al contrario, i voli dalla base di Incirlik verso il Nord dell'Irak non venivano controllati. Gli Stati Uniti possono fare sempre quello che vogliono nella regione.
Il crescente malessere popolare nei confronti del "martello equilibrato" si riflette nelle contraddizioni dei partiti borghesi dell'opposizione, che chiedono l'uscita definitiva di queste forze dal territorio turco. Nel frattempo, queste rimangono nella base e il contratto di permanenza in Turchia viene rinnovato di sei mesi in sei mesi.
Del resto, una volta al potere, nessun governo borghese è stato capace di dare il suo voto contrario al "martello equilibrato". Né i socialdemocratici, né i liberali, né i conservatori. Nemmeno il Partito Benessere, partito islamico che ha esercitato una forte opposizione a questa forza, ricordando che la Turchia è il fantoccio dell'Occidente, lo ha fatto nella pratica.
Questo dimostra che l'essenza del Partito Benessere non può essere antimperialista, dal momento che adotta la strategia degli Stati Uniti di utilizzare l'islamismo "soft" per contenere la crescita del sentimento antimperialista e anticapitalista nella regione.
Prima e dopo l'operazione "martello equilibrato", la Turchia non si è pronunciata sul controllo di questa forza, né sul controllo della base nordamericana di Incirlik. Le forze del "martello equilibrato" sono state usate per assicurare il predominio degli Stati Uniti nel Medio Oriente.
La stessa contesa fra gruppi di curdi dimostra che questa base non ha alcuna intenzione di proteggere i curdi. Uno dei gruppi curdi, il DPK (Partito Democratico del Kurdistan) è stato appoggiato dalle forze irachene che hanno invaso Erbil, quartier generale della capitale non ufficiale del Sud dell'Irak.
L'altro gruppo, il PUK (Unione Patriottica del Kurdistan) è fuggito verso la frontiera irachena; il PUK è appoggiato dall'Iran che a sua volta riceve appoggio dalla Germania.
Per intervenire, e impedire questa situazione, questa forza in primo luogo deve spostarsi per evacuare gli iraniani del nord, per trasferirsi in poche ore al MCC (Centro di Coordinamento Militare) a Zaho. Ma perché non hanno fatto questo? Perché non hanno protetto in primo luogo i curdi dall'aggressione di Saddam Hussein? La domanda non ha ancora una risposta.
Mentre evacuavano Zaho, si è sparsa una notizia di grande importanza: la CIA aveva reclutato 2.500 curdi. La CIA stava formando un esercito fantoccio per formare un Kurdistan fantoccio. L'operazione è stata divulgata a causa della troppo rapida evacuazione. Differentemente, nessuno lo avrebbe saputo.
Questa operazione ha svelato il vero proposito dell'operazione "martello equilibrato".
Conclusioni
Le basi militari nordamericane in Turchia sono state sempre usate per appoggiare gli interessi imperialisti nell'area. Recentemente, le forze spiegate nel Sud-Est della Turchia e nel Nord dell'Irak nelle aree curde, l"'operazione martello equilibrato", sono state un altro esempio delle nuove regole della "Pax americana".
Gli USA utilizzano il pretesto della protezione delle minoranze", del "controllo della violazione dei diritti umani" per infrangere la sovranità nazionale. Il fatto che appoggino l'oppressione delle minoranze e i paesi i cui regimi violano i diritti umani dimostra che i loro interessi principali sono quelli di avere la capacità di intervenire in qualsiasi parte del mondo.
L'autodeterminazione dei popoli viene respinta dagli USA che appoggiano invece le brutalità che si compiono contro i movimenti antimperialisti e anticapitalisti.
Le basi nordamericane nel mondo difendono gli interessi imperialisti che si contrappongono agli interessi del popolo lavoratore e delle minoranze oppresse del mondo.
Articolo tratto da "Bollettino di Informazione Antimperialista" gennaio / marzo 1997
Bimestrale dell'Associazione di informazione internazionale a cura del Comitato per la Pace e la Solidarietà tra i Popoli.
Sede: c/o Ass. Culturale Il Geranio, via dei Rododendri 15, 00171 Roma
domenica 14 ottobre 2007
Tehran University students "Death to Dicator" ref. AhmadiNejad
Da un blog Iraniano, riporto questa testimonianza. Chissà che non sia l'albore di un movimento studentesco in crescendo. Ma probabilmente avrebbe un altro tipo di carisma e un altra impostazione...
"Wednesday, October 10, 2007
On October 8 this week Mahmoud AhmadiNejad the President of the occupational Islamic Republic arrived at Tehran University were he was scheduled to give a speech. Heavy security and screening processes was in place to ensure that the few students allowed into the auditorium were regime-loyalists or basiji (a paramilitary organization consisting mainly of young disenchanted/indoctrinated villagers) so that no disruptions or complications need take place during the speech; knowing full well that if Iranian students were allowed into the auditorium there would not only be a security risk towards the Islamic Republic's president but also the fact that students would be able to pose obviously relevant questions which the regime to date has not been ready to answer (regarding the non-existence of freedom and democracy in Iran etc).Under the heavy presence of the terrorist Islamic Republic's armed security forces hundreds if not up to a thousand of Tehran University students were showcasing their public rejection of the illegal/occupational Islamic regime and its President Mahmoud AhmadiNejad within the university premises - the students were not allowed to leave the University premises but were locked onto campus. As Potkin says in his entry - the university was under a military siege as AhamdiNejad addressed his supporters.Some of the chants, slogans, and poster's by the Iranian students were:
"Death to Dictator", "Free imprisoned students", "We have questions too, Why only Columbia?" , "Here is Columbia too", "In Columbia yes, in Tehran no?", "Mahmoud Ahmadinejad source of poverty and corruption", "Freedom is our definite right", "Fashist government should be destroyed", "Shame on the regime leave the university", "student torture is condemned". "we don't want dictator regime, we don't want mercenary police", "political prisoners must be freed", "shame on police, leave the university", "Fashist president, university is not your place".The importance of this event was once again forgotten of or given minimalist attention to by the western media outlets who even then downplayed the size of the demonstration to a "handful" or "around 100".
"Death to Dictator", "Free imprisoned students", "We have questions too, Why only Columbia?" , "Here is Columbia too", "In Columbia yes, in Tehran no?", "Mahmoud Ahmadinejad source of poverty and corruption", "Freedom is our definite right", "Fashist government should be destroyed", "Shame on the regime leave the university", "student torture is condemned". "we don't want dictator regime, we don't want mercenary police", "political prisoners must be freed", "shame on police, leave the university", "Fashist president, university is not your place".The importance of this event was once again forgotten of or given minimalist attention to by the western media outlets who even then downplayed the size of the demonstration to a "handful" or "around 100".
Turchia fa sul serio con ribelli PKK: bombardato nord Iraq
Prove di incursione in Iraq. L'artiglieria turca ha bombardato un villaggio nel nord del Paese per colpire i ribelli curdi del PKK. Lo hanno riferito alcuni testimoni. Non ci sarebbero vittime. L'attacco è stato condotto nella provincia di frontiera di Dahuk, mentre il governo di Ankara attende il via libera del Parlamento per un'operazione di ampio respiro che mira a distruggere le basi dei militanti del PKK. La minaccia di un intervento armato in Iraq preoccupa la Casa Bianca. In visita in Turchia, il Sottosegretario alla Difesa americano Eric Edelman ha voluto rassicurare i turchi. Edelman ha cercato di ricucire una relazione diplomatica incrinata dalla risoluzione sul genocidio armeno approvata dalla Commissione Esteri del Congresso. Ankara, su tutte le furie per il documento, si sente ora meno vincolata a Washington, che non approva l'uso della forza. E che, soprattutto, teme l'ostilità della Turchia, da dove passano gran parte dei rifornimenti per i militari americani impegnati in Iraq.
venerdì 12 ottobre 2007
Turchia: un'altro preludio...
Colpo di scena tra Ankara e Washington. Ieri la Turchia ha richiamato il proprio ambasciatore negli Stati Uniti per consultazioni, dopo il riconoscimento , da parte della commissione Esteri della Camera dei Rappresentanti americana, di una risoluzione che condanna come «genocidio» le stragi di armeni, perpetrate in Turchia durante la Prima guerra mondiale.
«Abbiamo richiamato per consultazioni il nostro ambasciatore a Washington», hanno spiegato fonti turche, precisando tuttavia che l'iniziativa «non va intesa come un ritiro permanente», poiché il diplomatico «rimarrà ad Ankara per alcuni giorni», hanno precisato. Una riprova della profonda irritazione della Turchia dove ieri si sono svolte manifestazioni anti-americane. La crisi sta rapidamente imboccando la via dell'escalation. Oltre al presidente della Repubblica, Abdullah Gul, che ha parlato di «mozione inaccettabile», il più esplicito nell'indicare lo stato di profondo risentimento e frustrazione del Paese, il giorno dopo l'approvazione della mozione, è stato il quotidiano filo governativo Zaman: «Se la mozione pro-armeni dovesse passare anche in aula alla Camera dei Rappresentanti (come ribadito ieri da Nancy Pelosi, speaker della Camera bassa), al quel punto aumenterebbero le probabilità di un'incursione turca in Nord Iraq».
Una minaccia di far saltare i delicati equilibri anche nell'unica zona finora relativamente stabile (il Kurdistan iracheno), che sta facendo vacillare l'alleanza tra Ankara e Washington, incrinata non da una storia di "fantasmi del passato", ma da un attacco al cuore del sentimento nazionale turco. Un nervo sensibile, un tabù su cui nessuno nel Paese (militari, nazionalisti dell'Mhp, filoislamici dell'Akp e seguaci di Ataturk del Chp) è pronto a trattare: «Vatan Bolunmez», «la Patria non può essere divisa». Né dai curdi, né dal passato che non passa. Al punto che ieri è stato condannato a un anno di carcere con la condizionale Arat Dink, figlio di Hrant, lo scrittore di origine armena, ucciso a gennaio da un ultranazionalista turco. Hrant era direttore del giornale bilingue (turco e armeno) Agos. Padre e figlio, entrambi giornalisti, erano accusati (insieme a Serkis Seropyan, responsabile di Agos, anche lui condannato in base al famigerato articolo 301 del Codice penale) di «insulto all'identità turca» per aver parlato del genocidio armeno.
Un quadro complesso, cui si aggiungerà la prossima settimana, l'approvazione da parte del Parlamento di Ankara di una mozione che autorizzerà l'esercito (che ha già schierato 200mila uomini) a compiere una vasta incursione nel Nord dell'Iraq e attaccare le basi da cui partono i terroristi del Pkk per colpire in Turchia. Una situazione di crisi a cui si potrebbe aggiungere la minaccia di Ankara di negare agli americani l'uso della strategica base aerea di Incirlik, che oggi funziona come il più importante avamposto verso l'Iraq e l'Afghanistan (una sorta di Aviano del Medio Oriente).
Esulta, al contrario, la vicina Erevan, la capitale della cristiana Armenia, con una frontiera chiusa da anni e ieri percorsa da nuove tensioni.
«Abbiamo richiamato per consultazioni il nostro ambasciatore a Washington», hanno spiegato fonti turche, precisando tuttavia che l'iniziativa «non va intesa come un ritiro permanente», poiché il diplomatico «rimarrà ad Ankara per alcuni giorni», hanno precisato. Una riprova della profonda irritazione della Turchia dove ieri si sono svolte manifestazioni anti-americane. La crisi sta rapidamente imboccando la via dell'escalation. Oltre al presidente della Repubblica, Abdullah Gul, che ha parlato di «mozione inaccettabile», il più esplicito nell'indicare lo stato di profondo risentimento e frustrazione del Paese, il giorno dopo l'approvazione della mozione, è stato il quotidiano filo governativo Zaman: «Se la mozione pro-armeni dovesse passare anche in aula alla Camera dei Rappresentanti (come ribadito ieri da Nancy Pelosi, speaker della Camera bassa), al quel punto aumenterebbero le probabilità di un'incursione turca in Nord Iraq».
Una minaccia di far saltare i delicati equilibri anche nell'unica zona finora relativamente stabile (il Kurdistan iracheno), che sta facendo vacillare l'alleanza tra Ankara e Washington, incrinata non da una storia di "fantasmi del passato", ma da un attacco al cuore del sentimento nazionale turco. Un nervo sensibile, un tabù su cui nessuno nel Paese (militari, nazionalisti dell'Mhp, filoislamici dell'Akp e seguaci di Ataturk del Chp) è pronto a trattare: «Vatan Bolunmez», «la Patria non può essere divisa». Né dai curdi, né dal passato che non passa. Al punto che ieri è stato condannato a un anno di carcere con la condizionale Arat Dink, figlio di Hrant, lo scrittore di origine armena, ucciso a gennaio da un ultranazionalista turco. Hrant era direttore del giornale bilingue (turco e armeno) Agos. Padre e figlio, entrambi giornalisti, erano accusati (insieme a Serkis Seropyan, responsabile di Agos, anche lui condannato in base al famigerato articolo 301 del Codice penale) di «insulto all'identità turca» per aver parlato del genocidio armeno.
Un quadro complesso, cui si aggiungerà la prossima settimana, l'approvazione da parte del Parlamento di Ankara di una mozione che autorizzerà l'esercito (che ha già schierato 200mila uomini) a compiere una vasta incursione nel Nord dell'Iraq e attaccare le basi da cui partono i terroristi del Pkk per colpire in Turchia. Una situazione di crisi a cui si potrebbe aggiungere la minaccia di Ankara di negare agli americani l'uso della strategica base aerea di Incirlik, che oggi funziona come il più importante avamposto verso l'Iraq e l'Afghanistan (una sorta di Aviano del Medio Oriente).
Esulta, al contrario, la vicina Erevan, la capitale della cristiana Armenia, con una frontiera chiusa da anni e ieri percorsa da nuove tensioni.
giovedì 11 ottobre 2007
George Galloway
Sul conflitto Israele-Libano
...e un dibattito giornalistico in diretta sul conflitto
Contro le accuse di corruzione
"...chiunque può scrivere un nome su pezzo di carta" (e ulare d'avere una prova!)
Contro Richard Perle
George Galloway: http://en.wikipedia.org/wiki/George_Galloway
Richard Perle: http://rightweb.irc-online.org/profile/1315
Colemann: http://coleman.senate.gov/_pdfs/Private_Travel_Orgs.pdf
martedì 9 ottobre 2007
Global Hawk?
Cosa sia stato a colpire il Pentagono ancora non si sa con certezza indiscutibile. Alcune tesi individuano nei detriti ritrovati la presenza di un "Global Hawk", drone teleguidato da ricognizione, armato per l'occasione:
Ma alcuni "testimoni oculari" avrebbero individuato delle strisce rosse e blu tipiche della livrea degli aerei della compagnia "American Airlines", quindi per l'occasione avremmo un "Global Hawk":
Ciò che rafforza quest'ipotesi è la presenza di un detrito ritrovato che s'incastrerebbe alla perfezione nella ricostruzione della presa d'aria del "Global Hawk":
Ciò che rafforza quest'ipotesi è la presenza di un detrito ritrovato che s'incastrerebbe alla perfezione nella ricostruzione della presa d'aria del "Global Hawk":
Riprendendo il particolare ingrandito dalla catena di montaggio del Global Hawk si può fare un confronto per certi aspetti significativo...Ma altri detriti confermerebbero poi l'invadente presenza del drone, per ciò che concerne altri particolari: Riflessione sviluppata da: http://membres.lycos.fr/applemacintosh/pentagon.htm
domenica 7 ottobre 2007
We should nuke Iran - TS -
It is surely obvious now to anybody with even a basic understanding of history, politics and the nature of fascism that something revolutionary has to be done within months -- if not weeks -- if we are to preserve world peace.
Put boldly and simply, we have to drop a nuclear bomb on Iran.
Not, of course, the unleashing of full-scale thermo-nuclear war on the Persian people, but a limited and tactical use of nuclear weapons to destroy Iran's military facilities and its potential nuclear arsenal. It is, sadly, the only response that this repugnant and acutely dangerous political entity will understand.
The tragedy is that innocent people will die. But not many. Iran's missiles and rockets of mass destruction are guarded and maintained by men with the highest of security clearance and thus supportive of the Tehran regime. They are dedicated to war and, thus, will die in war.
Frankly, it would be churlish of the civilized world to deny martyrdom to those who seem so intent on its pursuance. Most important, a limited nuclear attack on Iran will save thousands if not millions of lives.
The spasm of reaction from many will be that this is barbaric and unacceptable. Yet a better response would be to ask if there is any sensible alternative. Diplomacy, kindness and compromise have failed and the Iranian leadership is still obsessed with all-out war against anybody it considers an enemy.
Its motives are beyond question, its capability equally so. It is spending billions of dollars on a whole range of anti-ship, anti-aircraft and anti-personnel missiles, rockets and ballistic weapons:
The Shahab 3ER missile, with a range of more than 2,000 km, and the BM25 and accompanying launchers, which are so powerful that they can hit targets in Europe. Raad missiles with a range of 350km. The Misaq anti-aircraft missile, which can be fired from the shoulder. The Fajar 3 radar-evading missile and the Ajdar underwater missile, which travels at an extraordinarily high speed and is almost impossible to intercept. The Zaltal and the Fatah 110 rocket, the Scud B and Scud C and the BM25 with a range of 3,500 kms.
Iran is also developing enormous propellant ballistic missiles and began a space program almost a decade ago that will enable it to bomb the United States. It is also assumed in intelligence circles that Tehran has Russian Kh55 cruise missiles stolen from Ukraine which are now being copied in large numbers by Iranian scientists.
Comparisons to the Nazis in the 1930s are unfair -- to the Nazis. Hitler had the French army, the largest in Europe, on his border and millions of Soviet infantry just a few hours march away. Iran has no aggressive enemies in the region.
Its fanatical leader, Mahmoud Ahmadinejad, controls a brutal police state, finances international terror and provokes bloody wars in foreign countries. It is unimaginably wealthy because of its oil revenues and is committed, in its leader's words, to "rolling back 300 years of Western ascendancy" and wiping another nation, Israel, from the face of the earth.
A conventional attack would be insufficient because Iran and its allies seem only to listen to power and threat. Better limited pain now than universal suffering in five years.
The usual suspects will complain. The post-Christian churches, the Marxists, the fellow travelers and fifth columnists. But then, the same sort of people moaned and condemned in 1938. They were clearly wrong then. They would be just as wrong now.
Put boldly and simply, we have to drop a nuclear bomb on Iran.
Not, of course, the unleashing of full-scale thermo-nuclear war on the Persian people, but a limited and tactical use of nuclear weapons to destroy Iran's military facilities and its potential nuclear arsenal. It is, sadly, the only response that this repugnant and acutely dangerous political entity will understand.
The tragedy is that innocent people will die. But not many. Iran's missiles and rockets of mass destruction are guarded and maintained by men with the highest of security clearance and thus supportive of the Tehran regime. They are dedicated to war and, thus, will die in war.
Frankly, it would be churlish of the civilized world to deny martyrdom to those who seem so intent on its pursuance. Most important, a limited nuclear attack on Iran will save thousands if not millions of lives.
The spasm of reaction from many will be that this is barbaric and unacceptable. Yet a better response would be to ask if there is any sensible alternative. Diplomacy, kindness and compromise have failed and the Iranian leadership is still obsessed with all-out war against anybody it considers an enemy.
Its motives are beyond question, its capability equally so. It is spending billions of dollars on a whole range of anti-ship, anti-aircraft and anti-personnel missiles, rockets and ballistic weapons:
The Shahab 3ER missile, with a range of more than 2,000 km, and the BM25 and accompanying launchers, which are so powerful that they can hit targets in Europe. Raad missiles with a range of 350km. The Misaq anti-aircraft missile, which can be fired from the shoulder. The Fajar 3 radar-evading missile and the Ajdar underwater missile, which travels at an extraordinarily high speed and is almost impossible to intercept. The Zaltal and the Fatah 110 rocket, the Scud B and Scud C and the BM25 with a range of 3,500 kms.
Iran is also developing enormous propellant ballistic missiles and began a space program almost a decade ago that will enable it to bomb the United States. It is also assumed in intelligence circles that Tehran has Russian Kh55 cruise missiles stolen from Ukraine which are now being copied in large numbers by Iranian scientists.
Comparisons to the Nazis in the 1930s are unfair -- to the Nazis. Hitler had the French army, the largest in Europe, on his border and millions of Soviet infantry just a few hours march away. Iran has no aggressive enemies in the region.
Its fanatical leader, Mahmoud Ahmadinejad, controls a brutal police state, finances international terror and provokes bloody wars in foreign countries. It is unimaginably wealthy because of its oil revenues and is committed, in its leader's words, to "rolling back 300 years of Western ascendancy" and wiping another nation, Israel, from the face of the earth.
A conventional attack would be insufficient because Iran and its allies seem only to listen to power and threat. Better limited pain now than universal suffering in five years.
The usual suspects will complain. The post-Christian churches, the Marxists, the fellow travelers and fifth columnists. But then, the same sort of people moaned and condemned in 1938. They were clearly wrong then. They would be just as wrong now.
We should nuke Israel - JP -
Egyptian MP: We should nuke Israel
Source: The Jerusalem Post (riportato sotto) February 13, 2007
A prominent Egyptian lawmaker on Monday suggested the Muslim world destroy Israel in a nuclear holocaust in order to halt renovation work outside Jerusalem's Temple Mount.
Muslim leaders claim the work, which is being done on a collapsed earthen ramp leading to the only Temple Mount gate available to non-Muslims, is really an attempt to undermine the foundations of the mosques that currently occupy the holy hill.
Parliament member Mohammed el-Katani, a member of dictator Hosni Mubarak's own party, told his colleagues that the only way to end the affair is to wipe Israel out of existence with nuclear bombs.
On paper, Israel is at peace with Egypt.
Source: The Jerusalem Post (riportato sotto) February 13, 2007
A prominent Egyptian lawmaker on Monday suggested the Muslim world destroy Israel in a nuclear holocaust in order to halt renovation work outside Jerusalem's Temple Mount.
Muslim leaders claim the work, which is being done on a collapsed earthen ramp leading to the only Temple Mount gate available to non-Muslims, is really an attempt to undermine the foundations of the mosques that currently occupy the holy hill.
Parliament member Mohammed el-Katani, a member of dictator Hosni Mubarak's own party, told his colleagues that the only way to end the affair is to wipe Israel out of existence with nuclear bombs.
On paper, Israel is at peace with Egypt.
Arab MP: Only nukes will erase Israel
A member of the Egyptian Parliament from President Hosni Mubarak's ruling party said Monday that nothing short of a nuclear bomb would "work" with Israel.
"That cursed Israel is trying to destroy Al-Aksa Mosque," Mohamed el-Katatny of Mubarak's National Democratic Party (NDP) told the Egyptian Parliament, adding "nothing will work with Israel except for a nuclear bomb that wipes it out of existence."
The harsh statement was uttered during a heated discussion of Israel's renovation of the Mughrabi walkway near the Temple Mount. Egyptian parliamentarians claimed that Israel was destroying the Al-Aksa Mosque.
"That cursed Israel is trying to destroy Al-Aksa Mosque," Mohamed el-Katatny of Mubarak's National Democratic Party (NDP) told the Egyptian Parliament, adding "nothing will work with Israel except for a nuclear bomb that wipes it out of existence."
The harsh statement was uttered during a heated discussion of Israel's renovation of the Mughrabi walkway near the Temple Mount. Egyptian parliamentarians claimed that Israel was destroying the Al-Aksa Mosque.
During the session some parliament members urged a cancellation of all agreements with Israel saying the war between Egypt and Israel was continuing even though treaties were signed.
Israel and Egypt ended 30 years of war with an historic peace treaty in 1979 brokered by the United States between then Egyptian President Anwar al-Sadat and Prime Minister Menachem Begin.
Israel and Egypt ended 30 years of war with an historic peace treaty in 1979 brokered by the United States between then Egyptian President Anwar al-Sadat and Prime Minister Menachem Begin.
sabato 6 ottobre 2007
B'nai Brith
Data di fondazione: 13 ottobre 1843
Luogo: New York
Costituzione: si fonda sulla base del testo della costituzione di una loggia massonica, ma non si definisce necessariamente tale
Iscritti: 500.000
Scopo: evitare l'assimilazione della razza da parte dell'umanità
La "Lega Anti-Diffamazione" (A.D.L.) scrive che essa "crede nell’integrazione, cioè nell’accettazione degli ebrei, come eguali. Ma che è opposta all’assimilazione: ossia alla perdita dell’identità ebrea. Uno dei principi dell’Ordine è che "non vi è posto nel "B’nai B’rith" per un Fratello che tiene i suoi figli lontani dalla Comunità Israelitica".
E' la più grande organizzazione ebraica del mondo e una delle più antiche associazioni americane mai esistite.
Motto dell’Ordine : "Benevolenza, Amore fraterno e Armonia".
Recensioni: http://www.disinformazione.it/bnaibrith.htm
Sito italiano: http://www.beneberith-italia.org/ (Commissione Israele)
Articolo
La sede canadese della B'nai Brith (in Ebraico: “Figli del Patto”), la prima organizzazione al mondo al servizio degli ebrei, ha recentemente mosso una denuncia nei confronti di un sito web di Victoria e di tutto il suo staff editoriale, il quale è accusato di contribuire a promuovere l'odio “verso le persone identificate come ebrei e/o come cittadini di Israele”
All'editore Alan Roycroft è stato imposto di rimuovere immediatamente dal sito web “Peace, Earh and News” diciotto articoli che contenevano presunto materiale anti-semita. Sull'accaduto è stata aperta un'inchiesta da parte della Commissione Canadese per i Diritti Umani.
Questi diciotto articoli, così come molti altri articoli presenti su Pej.org, trattano i costi della guerra in Medio Oriente e dei conflitti tra il governo Palestinese ed Israeliano. Il tono degli articoli è abbastanza veemente, ad esempio, un pezzo intitolato “We Should Nuke Israel”, appare come un'imitazione di una colonna del Toronto Sun che propone un attacco tattico contro gli impianti nucleari in Iran.
Secondo Anita Bomberg, rappresentante legale di B'nai Brith Canada, “questi articoli sono violentemente anti-israeliani al punto da oltrepassare quelle che possono essere le critiche legittime, e sfociare nell' anti-semitismo”
Harry Abrams, un uomo d'affari di Victoria (Canada), e membro di B'nai Brith, è la persona che per prima ha denunciato il contenuto dei materiali pubblicati su Pej.org. L'uomo ha affermato che “ci sono troppe calunnie che è necessario denunciare”, come ad esempio l'idea che Israele non abbia diritto di esistere, o che Israele sia una stato razzista”
La polemica tra B'nai Brith e “Peace, Earth and News”, è abbastanza sottile, infatti Roycroft ha affermato che tutti gli esempi riportati da Abrams erano stati citati fuori dal contesto originale, e quindi il significato potrebbe essere stato frainteso. Inoltre, Roycroft ha sottolineato che questi articoli erano critici contro le politiche israeliane, e non c'era alcuna intenzione di esprimere odio verso gli Ebrei.
Il magazine The Globe and Mail ha pubblicato una lettera indirizzata a Roycroft, dove la Commissione Canadese per i Diritti Umani afferma di essere tenuta a raccogliere qualsiasi denuncia riguardante una violazione della Canadian Human Rights Act”.
Da un altro lato, Roycroft ha accettato di rimuovere gli articoli fino a quando il problema non sarà risolto. “Abbiamo rimosso in 24 ore tutti i 18 articoli citati nella denuncia, come cortesia ad Harry Abrams a cui mostriamo la nostra benevolenza. I 18 articoli resteranno nel nostro database, e potranno tornare visibili al pubblico in qualsiasi momento”, ha dichiarato Roycroft.
Secondo la commissione canadese per i diritti umani, nell'eventualità che non venga raggiunto un accordo tra le parti, il caso potrebbe essere preso in esame da un tribunale per i diritti umani.
Abrams ha riferito che ci sarebbero altri siti canadesi sotto indagine per la pubblicazione di possibili contenuti anti-semita.
All'editore Alan Roycroft è stato imposto di rimuovere immediatamente dal sito web “Peace, Earh and News” diciotto articoli che contenevano presunto materiale anti-semita. Sull'accaduto è stata aperta un'inchiesta da parte della Commissione Canadese per i Diritti Umani.
Questi diciotto articoli, così come molti altri articoli presenti su Pej.org, trattano i costi della guerra in Medio Oriente e dei conflitti tra il governo Palestinese ed Israeliano. Il tono degli articoli è abbastanza veemente, ad esempio, un pezzo intitolato “We Should Nuke Israel”, appare come un'imitazione di una colonna del Toronto Sun che propone un attacco tattico contro gli impianti nucleari in Iran.
Secondo Anita Bomberg, rappresentante legale di B'nai Brith Canada, “questi articoli sono violentemente anti-israeliani al punto da oltrepassare quelle che possono essere le critiche legittime, e sfociare nell' anti-semitismo”
Harry Abrams, un uomo d'affari di Victoria (Canada), e membro di B'nai Brith, è la persona che per prima ha denunciato il contenuto dei materiali pubblicati su Pej.org. L'uomo ha affermato che “ci sono troppe calunnie che è necessario denunciare”, come ad esempio l'idea che Israele non abbia diritto di esistere, o che Israele sia una stato razzista”
La polemica tra B'nai Brith e “Peace, Earth and News”, è abbastanza sottile, infatti Roycroft ha affermato che tutti gli esempi riportati da Abrams erano stati citati fuori dal contesto originale, e quindi il significato potrebbe essere stato frainteso. Inoltre, Roycroft ha sottolineato che questi articoli erano critici contro le politiche israeliane, e non c'era alcuna intenzione di esprimere odio verso gli Ebrei.
Il magazine The Globe and Mail ha pubblicato una lettera indirizzata a Roycroft, dove la Commissione Canadese per i Diritti Umani afferma di essere tenuta a raccogliere qualsiasi denuncia riguardante una violazione della Canadian Human Rights Act”.
Da un altro lato, Roycroft ha accettato di rimuovere gli articoli fino a quando il problema non sarà risolto. “Abbiamo rimosso in 24 ore tutti i 18 articoli citati nella denuncia, come cortesia ad Harry Abrams a cui mostriamo la nostra benevolenza. I 18 articoli resteranno nel nostro database, e potranno tornare visibili al pubblico in qualsiasi momento”, ha dichiarato Roycroft.
Secondo la commissione canadese per i diritti umani, nell'eventualità che non venga raggiunto un accordo tra le parti, il caso potrebbe essere preso in esame da un tribunale per i diritti umani.
Abrams ha riferito che ci sarebbero altri siti canadesi sotto indagine per la pubblicazione di possibili contenuti anti-semita.
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