Si aggiunsero, scaturiti da tal effetto, “diffusissimi” incendi ai vari piani della costruzione… Non di meno, la Versione Ufficiale non riporta menzione del fatto ed il NIST asserisce che tuttora non dispone degli elementi necessari per espletare le verifiche opportune e trarne conclusioni scientificamente valide ed accettabili. Altresì, si attribuiscono leggendariamente a tali effetti le conseguenze che portarono l’edificio al collasso sulla propria pianta.
Da “qualcosa”, tuttavia, è stato colpito: vuoi da “diffusissimi” incendi, vuoi da “pesantissime” macerie…
Un avvenimento rinnova altra incertezza se non un allarme tale da far ritenere che, per l’ennesima volta, la Versione Ufficiale abbia mentito ancora.
Con plagio universale e con dissimulata indifferenza, rimane inspiegato il fenomeno e le coincidenze che videro oggetto dei fatti, il WTC6:
6 World Trade Center - U.S. Customs House
L’edificio era alto 7-8 piani e consisteva di una superficie pari a 50.000 mq ca.
http://en.wikipedia.org/wiki/6_World_Trade_Center
La lista degli affittuari:
US dep. of Commerce, 4500 ft, Goverment, 6° piano
BATF (alcohol tobacco & firearms), 1200 ft, Government, 2° e 6° piano
U.S. Dep. of Agriculture, Government, 2° piano
U.S. Dep. of Labor, 10.200 ft, Government, 6° piano
Export-Import Bank of the U.S., Financial Institutions
Eastco Building Services
Tra le 9.03 e le 9.04 dell’11 settembre 2001, un fenomeno è ripreso dalla CNN.
Non c’è motivo ragionevole, per il quale avvenne questo fenomeno, giacché le uniche parti degli edifici interessate agli impatti degli aerei fino a quel momento, erano quelle concernenti i piani alti dell’edificio più vicino, la Torre Nord e quelle più lontane della Torre Sud.
Gli occupanti di WTC6 eseguirono l’ordine d’evacuazione, prima delle 9.03
E’ un arcano il motivo per cui, da quando il primo aereo impatta la Torre Nord, i suoi occupanti (coloro che poterono) si affrettarono a lasciarlo ma vennero, invece, invitati, assurdamente, a ritornare nei propri uffici per “passato pericolo”.
Gli occupanti del “6”, non colpito da nulla, furono fatti evacuare in 12 minuti esatti.
Alle 8:46, orario dell’impatto del primo aereo alla Torre Nord, segue l’ordine di evacuazione di 800 persone dal WTC6…
È il controllo del numero delle vittime che dovevano morire per offrire il pretesto tanto agognato?
“Some 800 workers from WTC 6 were safely evacuated within 12 minutes of the first plane hitting the North Tower at about 8:46 a.m., according to a Sept. 18 Washington Post article by Stephen Barr.”
Alle 8:58, WTC6 è pronto per essere fatto detonare…
Per chi leggesse, la parola detonazione sta ad indicare ciò che, invece parallelamente, la Versione Ufficiale abbia attribuito all’effetto dei detriti scagliati in conseguenza dall’impatto dell’aereo sulla torre Nord. Ciò non è stato confermato dall’ASCE (American Society of Civil Engineers), dichiaratasi impossibilitata dall’eseguire le proprie indagini poiché bloccate da parte del New York City’s Department of Design and Construction, per pericoli legati, in maniera generalizzata, all’inagibilità degli edifici (nonostante per WTC4 e WTC5 questo problema non fosse sussistito…).
“A spokesman for FEMA told AFP that because the building was considered by DDC to be “very dangerous,” there was “no data collection” from WTC 6.”
Non esistono dati per trarre conclusioni dagli accadimenti inerenti WTC6… perché l’edificio era troppo pericoloso! …ottima spiegazione, ma la relazione tra le due affermazioni dov’è?.
L’evacuazione di 800 persone è avvenuta egregiamente senza intoppi causati da panico e altri imprevisti.
Un’intervista di Killtown, riscontra esplosioni, poco dopo l’impatto dell’aereo contro la Torre Sud, all’interno di WTC6. Ragion per cui, qualcosa di “misterioso” è accaduto:
“…As I turned to start running west again, I saw a series of flashes around the ceiling of the lobby all going off one-by-one like the X-mass lights that "chase" in pattern... …The pops were at the same time as the flashes…”
“I immediately got the impression they were timed explosives. I have never thought they were anything else, not then, not now.”
“I didn't have any notions of where to put blame per se, but I remember thinking that it was possibly the same organization who tried to blow up the building back in 1993. I figured they came back to finish the job.”
http://killtown.blogspot.com/2006/02/911-rescuer-saw-explosions-inside-wtc.html
Quale può essere la motivazione di tali esplosioni se non quello di far suscitare dopo, nelle menti esterrefatte e basite, la recondita fantasia, che la torre Nord, implodendo in un secondo momento, scagliasse più lontano possibile i detriti, fino a colpire il WTC7, trovando sulla sua traiettoria inevitabilmente l’edificio (WTC6) in questione?
La FEMA nel suo rapporto riguardante WTC4-5-6 riporta per il 6, quali cause dell’esistenza di un cratere centrale di forma tondeggiante “creatosi” e del suo generale danneggiamento:
- Significant damage from the collapse of WTC1
- Fire damages
Le foto riportate mostrano il WTC6 in piedi, a dispetto del WTC7 crollato. Non fosse per la presenza dell’ambiguo cratere centrale, queste foto, getterebbero un alone di mistero ancor più “grigio” di quanto già non lo sia così.
Una testimonianza ratifica le ammissioni, sulla tempistica e sulle modalità, dell’intervista di Killtown:
"On the morning of September 11, 2001, OSHA employees had begun a routine day when an explosion shook the building. The Assistant Area Director immediately issued the order to evacuate. As the first plane hit the North Tower of the WTC, debris began falling on Building 6. OSHA staff rushed into the hallway. Three employees helped their co-worker in the wheelchair down the corridor and into a freight elevator they had used during the practice drill. They descended to the basement, into a garage, down some steps, and into another garage, where they escaped from the building.
The group moved outside just as the second plane hit the South Tower. As the group moved away from the site, the North Tower collapsed, destroying OSHA’s Manhattan Area Office as it fell. We are so thankful that no Department of Labor employee was lost during that tragic day. Thanks, in no small part to OSHA’s careful emergency planning, everyone knew what to do—even in this unprecedented circumstance."
La testimonianza riporta un dato non confermato: detriti che “cominciano” a cadere dalla Torre Nord.
Nella ripresa del video attribuito a “Bri and Cri” (“Luogocomune”, sezione forum-torri, topic: “Anomalia alla torre Nord?”), la parte di tetto del WTC6 che si riesce a vedere nitidamente è ancora integra, poco prima del crollo della Torre Sud. Ed è ancora integra, nel momento in cui crolla la Torre Sud (ore 10:00 circa).
Inevitabilmente, la testimonianza, conferma due dati di fatto che serviranno a comprendere meglio la parte successiva di questo post inequivocabilmente:
“They descended to the basement, into a garage, down some steps, and into another garage, where they escaped from the building.”
“The group moved outside just as the second plane hit the South Tower.”
L’enigma di questa evacuazione rapida e ordinata, sta, come detto prima, nel fatto che, dopo le 8:46 gli occupanti che si apprestavano a lasciare la Torre Nord vennero invitati a ritornare, nei loro uffici… mentre gli impiegati del WTC6 vennero fatti uscire immediatamente dall’edificio.
Un capitolo di un rapporto denuncia la presenza di un deposito di munizioni all’interno di WTC6:
“Weapons, Ammunition, and Explosives Protocol WTC6, the Customs House, contained two pistol ranges (B-1 and B-6 sub-levels). Approximately one million rounds of live ammunition were stored inside these ranges. Ammunition consists of case material (brass or aluminum), a lead projectile, a primer, and propellant. When exposed to fire or temperatures above 3928F, the primer and propellant can ignite, causing the case to fragment and act as a low velocity
projectile. It is also possible to strike the primer and cause the ammunition to discharge. Recovery Team members examining the rubble in these selected areas were issued full-face
shields for optimum eye protection. All weapons discovered were assumed to be loaded; explosives were not touched. Firefighters were to evacuate the area with a minimum of one
hundred (100) feet in all directions and notify the Port Authority Police Department or the NYPD immediately through the FDNY chain of command. The cutting of steel in
areas where weapons, ammunition, and explosives (small amounts used by PA police to train dogs) were located was strictly regulated.”
Questi materiali erano posizionati nei piani sotterranei ai livelli -1 e -6. Ragion per cui, non furono interessati né dagli impatti e loro conseguenze alla Torre Nord, né dall’impatto e collasso della Torre Sud, avvenuto, quest’ultimo, un’ora dopo circa.
La torre Nord riparava WTC6 dai detriti della Torre Sud, sia al momento dell’impatto dell’aereo che la colpì, sia al momento del suo collasso avvenuto dopo.
Cosa alquanto mai, più discordante con le teorie dei “debunker” italiani, si menziona nel rapporto la messa in sicurezza di detti materiali pericolosi in breve tempo…
“…explosives were not touched.”
“The cutting of steel in areas where weapons, ammunition, and explosives (small amounts used by PA police to train dogs) were located was strictly regulated.”
“DEBUNKER” ITALIANI
Delle testimonianze in merito a flash ed esplosioni all’interno di WTC6: niente!
Del danneggiamento ancora inspiegabile alle 10:00 di quella mattina: niente
In funzione del WTC6 sono citate, ironicamente, queste speculazioni generiche:
“Risulta così difficile immaginare che durante un disastro del genere possano esserci oggetti che esplodono, come i serbatoi delle auto, i trasformatori (per esempio al WTC7) pieni d'olio infiammabile sotto pressione, o le munizioni presenti nel deposito d'armi della polizia nel WTC6?”
http://undicisettembre.blogspot.com/2007/04/matrix-stasera-ksm-nuovo-materiale.html
E questa:
(riferendosi a “Luogo Comune”)
“Non tutto ciò che esplode è per forza esplosivo
Una considerazione supplementare: può sembrare banale, ma non tutto quello che esplode è per forza esplosivo. C'erano molte, molte cose che potevano esplodere, a Ground Zero: i serbatoi delle auto in fiamme, per esempio e 1.200.000 munizioni custodite nelle armerie degli enti US Customs e Bureau of Alcohol, Tobacco and Firearms nel WTC6 (fonte). Un particolare che i "ricercatori della verità", stranamente, sembrano non conoscere.
Anche il WTC5 conteneva munizioni:
“... le detonazioni delle munizioni per armi leggere che provenivano dal bunker del Secret Service che si trovava nell'edificio 5 del World Trade Center... il sibilo, il ruggito e il crepitio degli incendi vicini, e le continue esplosioni dovute alle granate e alle altre munizioni che scoppiavano nel bunker del Secret Service...”
Richard Picciotto, comandante di battaglione (battalion chief) dei vigili del fuoco di New York, dal libro Last Man Down (Ultimo a uscire).
In altre parole, la presenza del rumore d’esplosioni nei filmati non è affatto una dimostrazione che gli edifici sono stati demoliti con l'esplosivo. Le esplosioni possono essere dovute a moltissimi altri fattori. Non dimentichiamo che proprio nel WTC7 c'era una centrale elettrica con numerosi, grandissimi trasformatori. E quando scoppia un trasformatore, fa un botto che non passa certo inosservato.”
CONTRO-“DEBUNKING”…
Sebbene le affermazioni avanzate non sono riconducibili alle esplosioni delle testimonianze, ci troviamo di fronte ad una congettura, se non, più propriamente, ad una falsa informazione, sia sulle nozioni relative: i materiali pericolosi in WTC6 sono esplosi (il rapporto della FEMA afferma il contrario), sia sulla tempistica: non riporta il periodo di tempo in cui tali materiali avrebbero dovuto reagire, e sia sullo stoccaggio dei materiali che, a detta dei “debunker” italiani, sono stivati in bunker a piani dell’edificio non meglio precisati.
A maggior ragione, se ciò fosse stato accertato, avrebbe apportato un beneficio alla validità dei rapporti delle organizzazioni che relazionarono l’accaduto, ma in nessun modo, anche nel report della FEMA, ciò viene riportato…
Nonostante sia “immaginabilissimo”, che questi materiali pericolosi potessero prendere fuoco o reagire, non sono riportati effetti in tal senso, se non nella maniera per cui si presume forzatamente, i collassi siano avvenuti per altri fattori: “pesantissime” macerie e “diffusissimi” incendi…
Le testimonianze sopra ricordano che all’interno degli edifici, nel caso del WTC6, agenti federali erano ancora al loro interno e lampi e scoppi si vedevano e si udivano dai lati dell’edificio.
Se i materiali si trovavano sotto-terra, non si spiega quindi perché, pur scoppiando si dovessero verificare gli effetti visibili/udibili ai piani fuori-terra…
La via di fuga fu proprio costituita dai sotterranei dei garage del WTC6… (la testimonianza è ricavata dalla stessa fonte utilizzata dai “debunker” italiani…), proprio dove erano immagazzinati i materiali pericolosi.
Se la reazione di tali materiali fosse avvenuta per l’orario di evacuazione, (in coincidenza con l’orario dell’impatto dell’aereo alla torre Sud), si sarebbero scorti gli effetti, o si sarebbero sentiti i rumori delle esplosioni, da parte delle persone che si apprestavano ad abbandonare l’edificio. Una parte dei materiali pericolosi si trovava al piano sotterraneo -1…
Qualsiasi esplosione accorsa, all’interno di WTC6, nei piani fuori-terra, è quindi da doversi necessariamente imputare a dispositivi programmati per la demolizione controllata, fino a prova contraria...
IMPORTANTE:
come asserito nel rapporto della FEMA, i materiali pericolosi, a fine giornata, non risultano abbiano mai reagito… Quindi nulla, dei loro eventuali effetti è attribuibile ai vari danneggiamenti di WTC6, sia prima del collasso della torre Nord e sia dopo…
L’esplosivo programmato per la detonazione, opportunamente collocato, al momento della deflagrazione, ha interessato soltanto i piani fuori-terra, per un danneggiamento graduale dell’edificio. Tale danneggiamento in un secondo momento si sarebbe potuto attribuire “comodamente” al collasso della Torre Nord che, nello scagliare detriti lungo il percorso, giustificasse i danni causati al WTC7, tanto da attribuirne fantasiosamente il collasso di quest’ultimo…
Sarebbe stato il colmo vedere un tetto integro, come quello del WTC5, al WTC6 e riscontrare invece che sulla stessa traiettoria, le macerie in caduta, lo avessero “saltato”, per colpire il WTC7…
“Unbelievably it's completely on the opposite side of WTC 6 from the crumbling north tower! Richard Tomasetti, of Thornton/ Tomasetti Engineers, a company involved in the WTC clean-up effort observed (in the aforementioned PBS documentary); "Most of the debris that damaged the other buildings was pretty much contained within about a block or so off the main plaza of the WTC." But despite this astute assertion, building 7 was apparently damaged so severely that it caught fire, burnt for 7 hours and then just fell in another curiously even, very complete and inferno related collapse (once again, the third of 3 such unprecedented failures that day!).”
http://www.physics911.ca/Baker:_Disturbing_Questions_Surrounding_the_Collapse_of_WTC_6_and_7
Conclusione
In questa vicenda, un dettaglio sconvolge fatalmente le teorie “ufficiali”…
Una demolizione controllata per sua stessa definizione è controllata e dosata, accertata e soprattutto pianificata. Se con una demolizione controllata possono non ravvisarsi effetti collaterali incondizionati e indesiderati, in un’esplosione accidentale e imprevista ciò non è ammissibile, poiché accade in maniera propriamente incontrollata… Un’esplosione incontrollata di quantità d’esplosivo ingenti è una catastrofe.
È oltremodo possibile programmare una demolizione controllata in più tempi. Nel caso specifico nulla osta che, se una demolizione controllata, di un edificio come WTC6, potesse essere eseguita (per esempio) in 6 secondi, si potesse farlo in 2 tempi… a scelta e secondo la necessità più gradevole alla propria bisogna.
Ergo: se con l’impatto dell’aereo alla Torre Sud si fosse scelto di attuare la prima parte della demolizione, nessuno potrebbe mai dire, con certezza ufficiale (!) che, coperto dal collasso della Torre Nord, l’edificio non fosse stato fatto detonare definitivamente…
Sull’immagine del fotogramma della CNN si vede una nuvola di fumo scaturita dal basamento dell’area del WTC, ma la sua provenienza è imprecisabile. La ripresa è avvenuta alle 9:03(in concomitanza col periodo di tempo dell’impatto dell’aereo sulla Torre Sud).
Non è possibile, con altrettanta disinvoltura, ammettere che, nube di fumo ed esplosioni, abbiano la stessa provenienza.
Hanno in comune la loro esistenza e niente di più, fino a prova contraria!
Una foto, attraverso un dettaglio, dimostra quanto le esplosioni che abbiano danneggiato il WTC6, siano da collocarsi tra il momento di avvenuta evacuazione dell’edificio e il crollo della torre Sud.
…a questo punto qualche testimonianza ci sarebbe stata, qualche riscontro, qualche rapporto: ma non c’è nulla di simile.
Altre organizzazioni, che si sono occupate nello smontaggio delle tesi alternative, disertano sull’argomento WTC6, non ritenendolo probabilmente degno di nota.
Nella sezione 9/11 del sito http://www.popularmechanics.com/search/, la ricerca di “WTC6” non offre alcun risultato, in merito al seguebte dilemma, idem per “Custom Building”.
E’ un fatto riscontrato: finché non si apportino argomentazioni contrarie in merito a quel preciso particolare, nessuno si spinge a spiegarlo anticipatamente…
Riepilogando:
8.46: - impatto dell’aereo alla Torre Nord
- inizio evacuazione WTC6
8.58: - messa in sicurezza ordinata degli occupanti del WTC6
9.03: - impatto dell’aereo alla torre sud
- ripresa del fenomeno/abbaglio (nuvola di fumo proveniente dal basamento del WTC) della CNN
10.00: - Collasso Torre Sud
- WTC6 risulta essere danneggiato
Il danneggiamento del WTC6, con una certa probabilità, è avvenuto in un orario compreso tra le 9.03 e le 10.00 circa.
Il danneggiamento del WTC6, non ha dovuto alle reazioni dei materiali pericolosi immagazzinati ai piani sotterranei -1 e -6, dichiarazione FEMA.
Una testimonianza riporta l’aver visto e udito flash e “pop”, provenienti dalla fiancata ovest del WTC6, fuori terra e dai piani alti dell’edificio.
Un’altra testimonianza ammette la via di fuga attraverso i garage, nel momento in cui l’aereo impatta la Torre Sud
Alla luce dei seguenti fatti, così come documentati, le testimonianze e la FEMA risultano essere sostanzialmente in accordo sul fatto che il fenomeno non abbia interessato reazioni di materiali pericolosi stivati nei sotterranei dell’edificio, peraltro rimossi facilmente e senza difficoltà dopo il collasso della Torre Nord.