Uno dei fattori che ha contribuito a rendere ancora più ermetici i rapporti sugli eventi del 9/11 risiede nella scarsa profondità con cui alcune cronologie sono state compilate e predisposte per la loro pubblicazione.
È distinguibile, dopo alcune analisi, una sistemazione discutibile ad esse apportata, dal punto di vista sequenziale che induce a concludere quanto debba necessariamente esserci stata la presenza di un coinvolgimento di una regia esterna che ne vagliasse a piacimento i contenuti prima della presentazione.
Un accomodamento così ambiguo, sottoforma di catena di misurati periodi semplici, composti in maggioranza da soggetto, predicato e complemento, non realisticamente legati tra loro, non potrebbe sennò avere altra spiegazione o alternativa, a meno che non si voglia ripiegare ancora sulla “teoria della negligenza”.
E’ sufficiente incrociare poche testimonianze per rendersi conto se tali sunti abbiano o meno subito sostanziali ritocchi in ordine ad un’esposizione prestabilita fedele a vari ed eventuali compromessi di sorta concordati “a monte”.
Si legga, a titolo di esempio, nel rapporto NCSTAR 1-8, tra le note, il richiamo alla testimonianza di Sheirer, direttore del centro-emergenze, in relazione alla presunta sua conferma per la quale egli avrebbe fornito, a dire del NIST che lo cita tra le note, un orario preciso dell’ordine di evacuazione dell’OEM.
In realtà Sheirer, tra le sue testimonianze(in cui ha fornito versioni palesemente diverse al pari di Giuliani, Rotanz ecc….), non si riferisce mai ad un orario approssimativo né, tantomeno, preciso. Da ciò che si può evincere leggendo le sue testimonianze, appare semmai evidente che l’ordine di evacuazione fosse stato da lui impartito, qualora fosse stato veramente lui a darlo, non “approssimativamente alle 9:44”, ma entro il quarto d’ora massimo dall’impatto di UA-175 contro la torre sud avvenuto alle 9:03. Una squadra di E.M.S., l’unica tra le oltre 68 a raggiungere il centro-emergenze il 9/11, infatti ricevette l’ordine di evacuazione al massimo intorno alle 9:20, ed evacuò dall’OEM. Tale conclusione si ricava dal fatto che questa squadra aveva allestito per le 9:30 la “triage area” nella lobby di WTC7 al 3° piano, prim’ancora un OEM provvisorio sempre nella lobby del WTC7, prim’ancora si era consultata con Peruggia e prim’ancora aveva disceso venti piani a piedi dal 23° piano quando si trovava all’OEM, proprio quando ricevette l’ordine di evacuarlo a causa del (famigerato) falso allarme del “terzo aereo” in avvicinamento su New York…
In realtà Sheirer, tra le sue testimonianze(in cui ha fornito versioni palesemente diverse al pari di Giuliani, Rotanz ecc….), non si riferisce mai ad un orario approssimativo né, tantomeno, preciso. Da ciò che si può evincere leggendo le sue testimonianze, appare semmai evidente che l’ordine di evacuazione fosse stato da lui impartito, qualora fosse stato veramente lui a darlo, non “approssimativamente alle 9:44”, ma entro il quarto d’ora massimo dall’impatto di UA-175 contro la torre sud avvenuto alle 9:03. Una squadra di E.M.S., l’unica tra le oltre 68 a raggiungere il centro-emergenze il 9/11, infatti ricevette l’ordine di evacuazione al massimo intorno alle 9:20, ed evacuò dall’OEM. Tale conclusione si ricava dal fatto che questa squadra aveva allestito per le 9:30 la “triage area” nella lobby di WTC7 al 3° piano, prim’ancora un OEM provvisorio sempre nella lobby del WTC7, prim’ancora si era consultata con Peruggia e prim’ancora aveva disceso venti piani a piedi dal 23° piano quando si trovava all’OEM, proprio quando ricevette l’ordine di evacuarlo a causa del (famigerato) falso allarme del “terzo aereo” in avvicinamento su New York…
Si conclude che ci debba essere stata una necessità prioritaria per spostare in avanti di almeno 25 minuti l’orario di evacuazione ufficiale dell’OEM e voler far credere così che fosse stato evacuato più tardi. Forse per far credere che Rudolph Giuliani, “Sindaco d’America”, fosse ben saldo al suo posto durante l’emergenza, forse per altri motivi…
In questo articolo viene riportato un periodo di tempo in cui si sono verificati alcuni avvenimenti omessi, negati o distorti illegittimamente dai rapporti del NIST, ossia da quell’unico organo responsabile, tra quelli accreditati per le indagini, che avrebbe dovuto offrire una spiegazione per il sospetto crollo del WTC7.
In questo articolo viene riportato un periodo di tempo in cui si sono verificati alcuni avvenimenti omessi, negati o distorti illegittimamente dai rapporti del NIST, ossia da quell’unico organo responsabile, tra quelli accreditati per le indagini, che avrebbe dovuto offrire una spiegazione per il sospetto crollo del WTC7.
La location in cui viene determinato questo periodo si colloca nella zona immediatamente a nord del WTC a circa 120 metri di distanza dalla torre nord, ossia là dove era situato l’Edificio 7…
continua...