venerdì 30 novembre 2007

La "vera" intervista a Bin Laden...!

Cossiga: E' Berlusconi l'autore dell'utimo 'falso' messaggio di Bin Laden
"A quanto mi è stato detto domani o dopo domani la più potente catena quotidiani-periodici del nostro Paese dovrebbe dare le prove, con uno scoop eccezionale, che il video nel quale riappare Osama Bin Laden, leader del 'Grande e potente movimento di Rinvicita Islamica Al Qaeda', che Allah lo benedica, nel quale sono formulate minacce anche all'ex-premier Silvio Berlusconi, sarebbe nient'altro che un videomontaggio realizzato negli studi di Mediaset a Milano e fatto giungere alla rete televisiva islamista Al Jazeera che lo ha ampiamente diffuso".

E' quanto afferma in una nota il senatore a vita Francesco Cossiga, che aggiunge: "La 'trappola' sarebbe stata montata, secondo la sopra citata catena di stampa, per sollevare una ondata di solidarietà verso Berlusconi, nel momento nel quale si trova in difficoltà anche a causa di un altro scoop della stessa catena giornalistica su gli intrecci tra la Rai e Mediaset".
"Da ambienti vicini a Palazzo Chigi, centro nevralgico di direzione della intelligence italiana, - aggiunge Cossiga - si fa notare che la non autenticità del video è testimoniata dal fatto che Osama Bin Laden in esso 'confessa' che Al Qaeda sarebbe stato l'autore dell'attentato dell'11 settembre alle due torri in New York, mentre tutti gli ambienti democratici d'America e d'Europa, con in prima linea quelli del centrosinistra italiano, sanno ormai bene che il disastroso attentato è stato pianificato e realizzato dalla CIA americana e dal Mossad con l'aiuto del mondo sionista per mettere sotto accusa i paesi arabi e per indurre le Potenze occidentali ad intervenire sia in Iraq sia in Afghanistan". "Per questo - conclude - nessuna parola di solidarietà è giunta a Silvio Berlusconi, che sarebbe l'ideatore della geniale falsificazione, né dal Quirinale, né da Palazzo Chigi né da esponenti del centrosinistra".

30 novembre 2007

giovedì 29 novembre 2007

"Debunker" italiani: controdebunkati... e strumentalizzati!

Quanto tempo perdono e fanno perdere i “debunker” italiani?
Quanta malsana informazione viene propinata da loro nell’illusoria proposizione che si tratti di verità indiscutibile?
Quanta arroganza, presunzione, ignoranza, maleducazione è quotidianamente impersonata dal “debunker” iataliano?
Quante bugie dicono i “debunker” italiani, spacciandole poi per verità rivelata?
Quanti insulti, sbeffeggiamenti, minacce, denigrazioni vengono da loro istigate al fine di sensibilizzare l’intelletto del lettore con forti dubbi?

La realtà dei fatti non consente di riconoscere al "debunker" italiano il privilegio di essere indicato una fonte attendibile d'informazione.

Alcuni esempi dai loro blog:

Da Pape:

“Immagino sia incluso anche il lavoro di certosina ricerca e verifica delle notizie e delle fonti... Però è strano, vendendo libri, DVD, cappellini, magliette, tazze, mousepad, aranciata e brustolini dice di non guadagnare abbastanza? Non ditemi che servono soldi anche per immaginare complotti e inventarne le prove...”

Da Paolo Attivissimo:

"Non sono io l'offeso, per carità: è l'ironia nei confronti delle vittime che può essere poco pprezzata."

“Nel primo caso, si può analizzarne insieme i contenuti. Nel secondo caso ogni dialogo è perfettamente inutle. E mi confermi che le Vostre posizioni sono esclusivamente frutto di ideologia”

Va detto che di esempi ce ne sono un’infinità per cui non resta che immergersi nei loro blog per riscontrarne la veridicità…
Un fatto sconcertante, a dir poco nauseante della loro presa di posizione assurda, è quello di denigrare Massimo Mazzucco del sito “luogo comune” in tutto e per tutto! Come se Mazzucco fosse l’unico al mondo ad ammettere la mancanza di verità nei fatti del 9/11!

Di seguito un link ad una lista di siti di contro-informazione che espongono anche i fatti dell’11 settembre:

Inutile dire che l’intendimento dei “debunker” italiani è pretenzioso: considerare Mazzucco l’unico al mondo che non vede chiarezza nell’11 settembre!
La lista sopra offre una panoramica di alcuni dei siti e blog italiani che parlano anche di questa tragedia, la lista seguente elenca altri siti stranieri di controinformazione in tal senso:

Su “killtown”, un’altra inteminabile lista di siti di controinformazione sull’argomento sono quotidianamente disponibili…

Ma i “debunker” italiani vedono il bersaglio facile in Mazzucco, in questi giorni obiettivo di denigrazione da parte loro…

In questo momento siano tutti sintonizzati sulla richiesta pubblica di fondi di Mazzucco, per il proprio sostentamento personale e del sito, tanto che strumentalizzazioni di post come questi (http://11-settembre.blogspot.com/2007/11/quale-futuro-per-luogocomune.html) li portano a fare affermazioni simili:

“Secondo voi, ormai con queste idee di business in testa, Mazzucco potrebbe mai ammettere che le ipotesi complottiste sono prive di fondamento?”

Probabilmente uno che vuole arricchirsi finanziaramente decide di aprire un sito d’informazione di nicchia…

Ma tra i “debunker” italiani tutto fa “brodo”. per denigrare le tesi avverse alla teoria ufficiale, come infatti si vede in quest’altro blog pseudo-debunker:

"Potete immaginare che con i vostri soldi si comprerà un chilo di banane, che sbuccerà e mangerà mentre è lì davanti al PC, assorto a misurare la crepa del Pentagono... oppure potete immaginare che acquisterà un bel televisore al plasma, sul quale scorreranno le immagini del suo ultimo video... oppure potete immaginare che comprerà una confezione da 12 rotoli di carta igienica, con la quale.... vabbè basta così con gli esempi..."

Anche l’”esperto” John, che non distingue un diritto da un obbligo (volutamente?!!!), nel suo forum riporta tra i suoi commenti frasi tipo queste:

“John, facciamo morire Mazzucco d'invidia, fallo anche tu. Ti mando subito 100 mila euro. (Scherzo eh? ) Ah no, dimenticavo, tu poverino hai un lavoro "regolare". Vedi? Dovresti imparare anche tu a scroccare ai creduloni. Il tuo problema sarebbe che qui non ce ne sono mica molti!”

I “debunker” italiani assalgono con la noia, quindi non manca che anche “undicisettembre” baluardo dello pseudo-movimento “debunker” italiano farà il suo dovere…


Ma come già feci notare tempo addietro all’”esperto”:

“Si guarda la pagliuzza nell’occhio del vicino, senza scorgere la trave che copre il proprio occhio…”!

E’ il caso del “debunker” italiano, che nel suo impacciato resoconto della verità, accusa Mazzucco di approfittare della tragedia dell’11 settembre attraverso la vendita di DVD e magliette, ma poi, nel proprio sito, si trovano recensioni di film come:

“The Flight that fought back”

http://undicisettembre.blogspot.com/2007/09/recensione-flight-that-fought-back.html

A guarnizione del messaggio pubblicitario subliminale, una “critica” leggiera (…e presta molto) tende a indurre il lettore a ritenere equilibrato il giudizio dei “debunker” italiani. Purtroppo non hanno fatto un confronto tra le vendite dei DVD di Mazzucco e gli incassi delle vendite al botteghino…! Sarebbe stato curioso saperlo!

Una giustizia due misure…

Senza parlare delle recensioni a certi libri “debunker”, per i quali ci si dovrebbe fidare di gente come loro, che dicono che non prendono provviggioni o percentuali, fanno sapere che hanno “solo” curato la traduzione, per principio di condivisibilità…

http://undicisettembre.blogspot.com/2007/04/15-aprile-debunking-911-myths-esce-in.html
http://undicisettembre.blogspot.com/2007/08/esce-il-4-settembre-il-primo-libro-di.html

E’ altrettanto meschino riconoscere le contraddizioni comuni dei “debunker” italiani anche nel senso in cui, cercando di fare la conta dei peli del buco del… al Mazzucco, dicono di lui:

“Quindi dei 5000 dollari mensili ventilati da Mazzucco, un 500 gli andrebbero in spese per il sito (considerando anche che dice di avere spese telefoniche folli «visto che se vuoi parlare e tenere i contatti con certi personaggi non puoi ovviamente chiedergli di collegarsi su skype», chiunque siano questi "certi personaggi" che schifano skype, chissà poi perché) e gliene resterebbero in tasca sui 4500: "alla faccia del caciocavallo", come diceva il Principe.”

“Hai ragione : il rifiuto dei tuoi 0,01 potrebbe costargli il non-raggiungimento della quota da lui "proposta" ovvero 5000 euro (o dollari non ricordo). Ricordi...2000 per il sito e 3000 per il suo vitto e alloggio ... Non si sputa sull'elemosina data di cuore quando si è in necessità!”

http://www.crono911.net/phpBB2/viewtopic.php?t=345&postdays=0&postorder=asc&start=60

Ma poi, si vede strisciare miseramente il rappresentante dei “debunker” italiani, con questa sua pagina web del suo “sito”, a chiedere un trancio di pizza, stile clochard parigino:

http://www.attivissimo.net/donazioni/donazioni.htm

Nel quale inoltre si legge:

“Perché sostenere il mio lavoro?”

“Perché è Veramente Cosa Giusta e Saggia e io sono goloso di pizza e focaccia, ecco perché.”

“Magari non sembra, ma mantenere questo sito costa tempo e fatica. A parte le donazioni dei lettori, non sono pagato da nessuno per gestirlo e aggiornarlo (anche se non mi dispiacerebbe esserlo, a patto di non dover prostituire le mie idee allo sponsor). Noterete inoltre che il sito, a differenza del blog, non ha banner pubblicitari, cosa rara di questi tempi.”

Cioè da una parte dice di non avere guadagni dal blog “undicisettembre”, e può essere vero, perché è scritto a più… zampe, ma nell’altro sito suo, fa esplicito riferimento e chiede che gli venga offerta una donazione del costo di un trancio di pizza al taglio: 2,50 €… ma non è finita!

“…per esempio offrendomi una fetta di pizza tramite una donazione libera equivalente: anche un paio di euro, tutto fa brodo.”

Tutto fa brodo, come le occasioni per denigrare il sig. Mazzucco!

“Se preferite, potete ricorrere a un metodo meno tecnologico ma altrettanto efficace: un'eurobanconota (taglio a piacere) in una busta indirizzata a:…”

Ci vuole una bella presunzione per chiamarlo lavoro.

L’inganno:


Per pagare 2,50 € servono due monete da 1 € e una da 50 centesimi o una da 2 euro e una da cinquanta centesimi…

Il taglio minimo di un’ eurobanconota infatti è di 5 euro!
Il taglio massimo, 500!

E le tasse?

“Caso mai vi fosse venuto il dubbio, le donazioni sono tutte regolarmente dichiarate al Fisco svizzero e su di esse pago le tasse come su qualsiasi altro mio reddito.
E poi le tasse in Svizzera sono ragionevolmente basse e i servizi funzionano, quindi perché dovrei frodare?”

Meno male, almeno si sappia che se si fa una donazione ad Attivissimo, lo dichiarerà, ma per fortuna pagherà poche tasse! E’ già qualcosa…!!!

Per correttezza, dopo la pantomima che hanno montato i suoi “compagni”, dovrebbero debunkarlo!

Ma, implicitamente lo ha già fatto lui stesso, si è controdebunkato da solo:

“Tutto quello che trovate in questo sito e nella newsletter è scritto facendo ogni ragionevole sforzo per dare informazioni complete, esatte e aggiornate. Tuttavia tali informazioni possono diventare rapidamente obsolete e comunque non vengono fornite con alcuna garanzia legale. Se le ripubblicate, lo fate a vostro esclusivo rischio e pericolo e sotto la vostra responsabilità. La pubblicazione delle mie informazioni da parte vostra costituisce accettazione di questa condizione.”

Attivissimo ci assicura che questo pericolo sia solo ravvedibile da parte di:

“…qualche cretino pieno di soldi potrebbe decidere di querelarmi per diffamazione per alcune delle cose che scrivo, sono obbligato a fare la seguente precisazione”

Ha paura della propria responsabilità in merito alle cazzate che scrive!

Bè, finora ha dimostrato che di “cretino”, tra i suoi blog, ce n’è uno solo, lui stesso!

Ma bando a tutte queste informazioni, la realtà è ciò che più dimostra la verità.

Dicono di Attivissimo:

Su IMMAGINI ELOQUENTI
http://xoomer.alice.it/911_subito/immagini_eloquenti.htm

troviamo questa raccolta che descrive le interpretazioni del “debunker” italiano Attivissimo, attraverso una critica dei suoi lavori…

Sul dossier WTC7 (famigerato, controdebunkato anche da me, nella tragedia de “Le bufale di Attivissimo”)

http://xoomer.alice.it/911_subito/smentito_dossier_att.htm
http://xoomer.alice.it/911_subito/smentito_dossier_att_2.htm

Sul Pentagono:

http://xoomer.alice.it/911_subito/attivissimo_ignorante.htm
http://xoomer.alice.it/911_subito/attivissimo_ignorante_2.htm
http://xoomer.alice.it/911_subito/attivissimo_ignorante_3.htm
http://xoomer.alice.it/911_subito/attivissimo_ignorante_4.htm

…e vari dialoghi:

http://xoomer.alice.it/911_subito/dialogo_con_attivissimo.htm
http://xoomer.alice.it/911_subito/dialogo_con_attivissimo_2.htm
http://xoomer.alice.it/911_subito/dialogo_con_attivissimo_3.htm

Su LUOGO COMUNE

http://www.luogocomune.net

si trova un’altra replica:

http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=1021

Per dimostrare la decadenza che figura in una minoranza è spesso significativo verificare, nella sua insignificanza, da chi sia strumentalizzata. Attivissimo il suo blog, i suoi siti, il suo gruppo di “debunker” italiani sono stati oggetto di strumentalizzazione, vediamo come. Non tutti conoscono che ci sono testate di “parte”, che polemizzano le notizie così come pubblicate da altre testate giornalistiche, o blog, o televisioni o altri mezzi d’informazione…

Attivissimo è caduto in questo genere di “utilizzo” passivo.

Dimostrazione:

La PADANIA continua a concedere spazio alle tesi complottiste di Maurizio Blondet.Nell'articolo "Verità sull'11 settembre, il risveglio dell'America", pubblicato il 2 giugno 2006, si arriva a presentare la barocca ipotesi di un "complotto per negare i complotti" ordito dalla grande stampa (che non crede alle teorie cospiratorie sull''11 settembre).Ecco il testo (ripreso dal sito effedieffe.com):
…….
“Per una confutazione argomentata delle principali obiezioni complottiste alla "versione ufficiale" sull'11 settembre si veda il suo sito. Si può impostare la ricerca 11 settembre nella pagina "Antibufale" o visitare il blog del giornalista Paolo Attivissimo.”

http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=3&sez=110&id=16537

Non solo, sullo stesso sito, si trova una recensione ad un articolo di “luogo comune”, nettamente contraria, ai pensieri del sito strumentalizzatore di Attivissimo:

http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=171&sez=110&id=18826

Mentre il tralifiletto del link ad Attivissimo, riporta visibilità ai suoi siti, per il sito di Mazzucco non vengono risparmiate critiche sfocianti in accuse di “anti-semitismo”.

Ergo Attivissimo, non commentando, ratifica, per silenzio assenso, l’azione di “informazione corretta”, diventando di conseguennza un burattino:

ORA HA UN SENSO!

IL “DEBUNKER” strumentalizzatore viene, strumentalizzato da un una determinata “corrente”…

Ma ciò non toglie che l’atteggiamento del gruppo di “debunker”, sia offensivo, maleducato, insolente e cafone…

Riprendendo il discorso del finanziamento di Mazzucco, la stoltezza degli interventi dei “debanker” italiani, non ha alcuna ragione di esistere, poiché la richiesta è stata pubblica e mentre Attivissimo non ha pubblicato le donazioni ricevute, qualcun altro lo ha fatto…

“AGGIORNAMENTO

L. L. ...... €100.00

P. N. ......€100.00

G. S........€150.00

G. P..........€20.00

A.F...........€50.00

SILVER....€200.00

A.M.........€100.00

F.D...........€20.00

C.C...........€10.00 (mensile)

M.Z...........€12.00

P.P............€20.00

R.P............€11.09 (mensile)

L.L.............€50.00

A.R............€60.00

F.A...........€100.00

http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=2235&com_id=97107&com_rootid=97104&#comment97107

Come trasparenza vuole, ho modo di verificare che la correttezza è stata rispettata, mentre non è dato sapere il medesimo riscontro da parte di Attivissimo…

Si richiama spesso, tra i “debunker” italiani, alla presenza di “creduloni” invasati per opera dello stesso Mazzucco e anche qui la verità è stravolta…

Sul link riportato sopra, si può scorgere la pagina della richiesta dove i “creduloni”, danno il loro appoggio e sostegno a Mazzucco: segno evidente questo che il sito è ben più apprezzato rispetto a quello di Attivissimo che conta la solita decina di frequentatori...

Un disturbatore-seccatore nella lista si può ravvedere in “Sal”…

...non poteva mancare!

Non c’è dubbio, alla fine di questo post di aver verificata la scorrettezza del “debunker” italiano per l'ennesima volta.

Ma non sarà tutta invidia???

martedì 27 novembre 2007

Bancambigua... vessatoria!


...è capitato ad una mia conoscente di imbattersi in una situazione piuttosto ambigua.
Fortunatamente poi risoltasi in maniera più che rapida!
Premetto che la persona oggetto di detta attenzione da parte della banca è una donna brasiliana con cittadinanza italiana, vedova, con figlia minorenne a carico e una pensione di reversibilità di 430 € al mese.
Il debito di cui sopra, ammontante a 4500 € ca. è motivo di discussione per la ratealizzazione ed il successivo rientro nei confronti della banca...
Il direttore della banca, estremamente disponibile nel definire la situazione sottopone il suddetto foglio per predisporre il rientro del debito e come garanzia della ratealizzazione concernente...
La donna attualmente possiede un appartamento di cui sta facendo la donazione alla figlia tramite il giudice tutelare.
Ma sull'ultimo trafiletto del foglio sopra (spero che si legga), vi è una clausola vessatoria che contempla la facoltà riconosciuta dalla debitrice alla banca di acconsentire all'intervento su beni immobili...
Ciò equivale a dire: "Non paghi 4.500,00 € di debito, ti pignoro la casa (valore commerciale 100.000,00 € ca).
Spaventata la donna mi fa sapere di questo foglio, in cui riconosco le clausole vessatorie "strozzine" adottatevi.
Per sicurezza dico a lei di andare da un avvocato di un amico mio notaio a far leggere tale scrittura, la quale avvocato (avvocatessa!) le ribadisce la vessatorietà di tali clausole. E di far leggere la stessa cosa alla Guardia di finanza dove le consigliano di farlo avere all'Associazione Consumatori.
Nel frattempo stamattina, scannerizzato il foglio lo invio in visione a "centrofondi.it", gruppo in cui partecipo saltuariamente.
Pubblico le risposte:
- Ciao ...
Non sono un avvocato, ma purtroppo ho molta esperienza di queste faccende.
Consiglio: vai su www.altalex.it e nella tua zona (Perugia) cercati un buon avvocato civilista, o una ottima associazione dei consumatori (NON quelle che fanno accordi con il governo).
NON fare da solo se non sei ASSOLUTAMENTE sicuro di cosa stai facendo, e non scrivere nulla: potresti peggiorare la situazione.
Parti subito (entro una settimana) con l'avvocato e fatti fare da lui una bella diffida contro la banca, incluso il recesso del contratto per tutti i vizi di forma e sostanza che l'avvocato riuscirà a trovare.
Per quel poco che so, ti posso dire che: mancano TUTTI i termini del contratto (data di rientro, durata del rientro, tempi di rientro, tasso di interesse applicato ai 250 euro, tabella di rientro, eventuali altre clusole ed oneri accessori).
Così com'è secondo quel contratto la donna potrebbe essere obbligata a vita a pagare. Mancando le parti sostanziali del contratto, secondo me è un contratto vessatorio, ma data la situazione, meglio che senti subito un legale.
Se l'avvocato che trovi è bravo, potrebbe anche far partire nei confronti PERSONALI del direttore (o di chi ha fatto firmare il forglio) una bella causa PENALE per usura (non è indicato il tasso), oppure far applicare il tasso più favorevole a tutto il debito (il tasso legale).
Insisto: lascia fare ad un buon avvocato, a meno che non sei sicuro di quello che fai.In bocca al lupo,
...

- Ciao ...,
Un buon avvocato, esperto di vessazioni bancarie è Luigi Marra.
www.marra.it
Contattalo è una persona molto disponibile.
Ciao
- Caro ...,
come ex avvocato (pentito) di banca, quindi secondo la mia esperienza, ricordo che tali dichiarazioni venivano prodotte in giudizio al fine di ottenere un titolo immediatmente, anche se provvisoriamente, esecutivo.
In altre parole, la richiesta di pagamento rateale, avanzata dalla donna alla banca, permette alla Banca di giustificare "il periculum in mora" (individuato nell'impossibilità di pagare tutto subito) nell'attesa diazionare, con un bel pignoramento, tutto quello che hai.
E' chiaro che, laddove la donna ha anticipato (ingenuamente al Direttore) di voler intestare (se ho capito bene) l'immobile alla figlia, la banca stessa ha la possibilità di far decadere dal beneficio del termine (cioé di beneficare del pagamento rateale e richiedere tutto in un'unicasoluzione mediante un'azione giudiziaria).
Ricordo che un titolo immediatmente esecutivo consente di iscrivere ipoteca sull'immobile.
ciao ciao e buona fortuna.
...
- Non per fare terrorismo psicologico, ma mi sembra una pessima carta (da firmare a una banca).
E' imprecisa e volutamente indeterminata.
Non si fa menzione quasi di nulla.
Ad es. del tasso di crescita del capitale di debito derivante dal saldo debitore ("...oltre interessi dal 1/10/07..").
Tale per cui non si sa quando terminerà la rincorsa verso il definitivo saldo del "capitale + interessi + accessori" ("...fino acompleta estinzione del debito per capitale interessi ed accessori...").
Della serie: per quanti mesi dovrà pagare rate (minimo) da 250 euro? Inoltre. Mi verrebbe anche da dire che, anche se paga tutti i mesi i 250 euro (per "n" mesi), non si estingue comunque l'obbligazione precedente (quella da cui si sono creati i 4.493,90 euro di debito al (?) 26.11.2007) con il pagamento rateale concordato. Infatti recita: "...senza però che detto regolamento rateale costituisca novazione del credito originario"
(v. artt.1230 c.c. ess.; Novazione oggettiva. - L'obbligazione si estingue quando le parti sostituiscono all'obbligazione originaria una nuova obbligazione con oggetto o titolo diverso. La volontà di estinguere l'obbligazione precedente deve risultare in modo non equivoco.").
Si riconosce ed accetta, con la sottoscrizione della lettera, che la banca è creditrice di 250 euro al mese (...senza specificare perquanti mesi e fino a decorrenza di quale importo... e poi: a che titolo la banca è creditrice?
In realtà sembra un titolo astratto, del tipo "cambiale", che prescinde dai motivi per cui è sorta l'obbligazione pecuniaria).
Si autorizza, inoltre, il prelievo dal c/c di importi anche superiori e con tempistiche decise dalla banca discrezionalmente ("Indipendentemente dal rispetto dei versamenti dicui sopra - che dovranno comunque essere fatti - Vi autorizzo anche ad utilizzare qualsiasi importo che Vi dovesse pervenire da terzi a miofavore a decurtazione della mia esposizione nei Vs. confronti."). Inoltre al primo mese in cui non si paga la rata di 250 euro, si accetta di"decadere dal beneficio del termine"("Resta inteso che ove per qualsiasi ragione venissi meno al pagamento, alle date suindicate [quali? tutti i "fine mese"? o prima? n.d.r.], anche di una sola delle rate, decadrò dal beneficio del termine e Voi potrete senz'altro procedere nei miei confronti, per il recupero dell'intero Vostro credito in capitale, interessi ed accessori"). La "decadenza dal beneficio del termine" è, né più né meno, la facoltà che il finanziatore (banca) ha di esigere IMMEDIATAMENTE il debito residuo qualora il debitore sia divenuto inadempiente o abbia diminuito le garanzie concesse per fatto proprio. Resta inteso che, se questo succede e non si rientra, possono scattare altri provvedimenti da parte della banca (aggressione del patrimonio immobiliare, ad es.; v. pignoramento giudiziario). Infine l'ultimo paragrafo che è il più stringente (e, praticamente, annulla... dato che li rende superflui... tutte le precedenticlausole). ("Resta pure inteso che Voi potrete senz'altro procedere nei miei confronti, indipendentemente dal mio rispetto dei pagamenti nella gradualità sopra indicata, qualora nel frattempo doveste accertare che si sono verificate o si dovessero verificare, successivamente, mutazioni nella mia posizione immobiliare sia su mia iniziativa che diterzi, nonché atti pregiudizievoli"). Questo parla da sé. Intestare la casa alla figlia, nell'ottica (perversa) della banca, può essere senz'altro interpretato come un atto pregiudizievole, adesempio.
Faccio presente che una banca (proprio in quanto tale...cioè, oramai, manigolda) non guarda in faccia a nulla. Ho visto, di recente, far scattare da una banca un pignoramento giudiziario su un immobile, prima abitazione, del valore commercialedi circa 200mila euro per un debito di scarsi 40mila euro. L'immobile va all'asta (se non se la pappa prima una agenziaimmobiliare cui si rivolge o viene indirizzato il privato indebitato).
La base d'asta sono i 40mila che la banca vuole.
Il resto è tutto grasso che cola per gli squali d'asta.
Spesso c'è anche collusione tra direttore (o funzionario, da cui partetutto il procedimento) e agenzia immobiliare (cui la banca suggeriscedi rivolgersi per consentire al debitore di fare cash in tempirapidi).
Infatti, nel caso che ho visto qualche mese fa, la banca suggeriva di rivolgersi a una agenzia immobiliare.
Il funzionario dell'agenzia imm.re ha anticipato (personalmente!) il cash per saldare il buco con la banca (sui 40mila) a fronte di una procura a vendere l'immobile in bianco (il valore lo decideva l'agenzia immobiliare).
La differenza di valore (tra 200mila ca. e i 30mila ca.) è stata corrisposta attraverso una minor valutazione (180mila) dell'immobile preso di mira + la proposta (da accettare obbligatoriamente) di acquisto di un bilocale (del valore di 70mila euro...ma venduto aoltre 110mila e da ristrutturare).
La ristrutturazione richiedeva circa 30mila (quelli rimasti aldebitore). Terminata la ristrutturazione, il debitore si è ritrovato di nuovo... in bolletta (in effetti c'è stata molta ingenuità esprovvedutezza anche da parte del debitore).
Adesso ha messo in vendita anche il bilocale ristrutturato (presso la medesima agenzia imm.re)....
C'è da sottolineare anche il ruolo truffaldino delle agenzie immobiliari, in combutta spesso con il comportamento delinquenziale delle banche. Cmq... cose che, di questi tempi, succedono sempre più di frequente...................
Strategia: trovare un buon avvocato ferrato sull'argomento (vessazioni bancarie).
La banca apriva oggi pomeriggio alle 15:15, già figuri incazzati aspettavano sull'atrio d'ingresso l'apertura degli sportelli...
Entrato con la donna cercai il direttore, entrato nel suo uffico e salutatolo, gli dissi:
"...tra un mese è Natale!"
"Eh si!"
"... e tutti sono più buoni!"
"Eh eh eh!"
"...ma lei non si è comportato bene!
"Eh? Come? in che senso? Cosa ho fatto?"
" Ieri, lei ha fatto firmare questo foglio per il rientro del debito... e questo foglio contiene clausole vessatorie!"
Comincia a spiegarmi che è la prassi (a parte l'evidente nervosismo e rabbia, sarcasmo a parte, devo ammettere che è stato gentile, cordiale e comprensivo) e che per nessun motivo al mondo avrebbe fatto qualcosa che potesse generare un danno alla donna...
Morale della favola il mio intento era semplicemente quello di cestinare l'originale dal momento che la donna aveva una fotocopia (tra le altre cose!)...
Avevo stampato la prima mail arrivatami stamattina, quindi gli evidenziai:
"Sulla scrittura, che è un riconoscimento del , sono contenute clausole vessatorie e peraltro non sono menzionate le modalità..."
Cominciai a leggere dal foglio i dati mancanti all'interno della scrittura...
Alché sbottò, sbattendo una penna sul tavolo, cercò la pratica sulla scrivania prese l'originale e lo stracciò...
Fece notare però alla donna che in mancanza di quel foglio non sapeva come la sede centrale avrebbe potuto accettare la ratealizzazione...
Mi restituì anche il vecchio originale che oltre alla copia del nuovo, conteneva una clausola concernente la firma di un titolo in bianco a garanzia dell'eventuale strumento finanzaiario concesso...
Ringrazio Centrofondi per la disponibilità.

domenica 25 novembre 2007

Per semplice precauzione...

L’acqua e altri vari composti acquosi sono considerati il miglior isolante nel campo della decontaminazione:

“Several types of physical and chemical methods are at least potentially suitable for decontaminating equipment and material. Flushing or flooding contaminated skin or material with water or aqueous solutions can remove or dilute significant amounts of agent. Scraping with a wooden stick, i.e., a tongue depressor or popsicle stick, can remove bulk agent by physical means. For the decontamination of clothing only, adsorbents and containment materials (to be used on outer garments before their removal and disposal) have been considered. A significant advantage of most physical methods is their nonspecificity. Since they work nearly equally well on chemical agents regardless of chemical structure, knowledge of the specific contaminating agent or agents is not required.”


In certe esercitazioni le tute decontaminanti vengono utilizzate per simulare le conseguenze di un ipotizzato scenario nucleare:

“That scenario played out on a sprawling, 1,000-acre rural training area just outside of Indianapolis, Ind., as more than 2,000 National Guard troops and hundreds of state and federal emergency response agencies worked through the disaster scenario of a 10-kiloton nuclear explosion in Indianapolis. Named “Vigilant Guard,” the exercise put into place new capabilities and technologies -- nearly all of which have been developed since 9/11 -- that have yet to be tested in an exercise of this scale.”



Così al Pentagono, l'11 settembre 2001:

sabato 24 novembre 2007

Boeing 757 travestito!

Leggende di "debunker" italiani...

"Sul WTC-7 (dove i fenomeni subiti dall'acciaio sono documentati anche altrove) c'è stato il discorso degli incendi dei depositi di nafta che conteneva.E di quelli stava parlando Barnett."
(John l'" esperto")
invece da Indymedia:
Engineers from the New York State Department of Environmental Conservation investigated oil contamination in the debris of WTC 7. Their principal interest was directed to the various oils involved in the Con Ed equipment. However, they reported the following findings on fuel oil: "In addition to Con Ed's oil, there was a maximum loss of 12,000 gallons of diesel from two underground storage tanks registered as 7WTC." To date, the NY State Environmental Protection Agency (EPA) and DEC have recovered approximately 20,000 gallons from the other two intact 11,600-gallon underground fuel oil storage tanks at WTC 7. It is worth emphasizing that 20,000 gallons (of a maximum of 23,200 gallons) where recovered intact from the two 12,000-gallon Silverstein tanks. So, it is probable that the 20,000 gallons recovered was all of the oil in the tanks at that time. Since the oil in the Silverstein tanks survived, we can surmise that there was no fire on the ground floor. Note that the size of a 12,000 gallon tank would be a little less than 12 feet by 12 feet by 12 feet (if built as a cube). Based on the listings in Table 5.2, it is probable that the 20,000 gallons that were recovered were from the Silverstein Properties' emergency power system. The data obtained from Silverstein indicate that the pumping rate from their tanks was 4.4 gpm. If the Silverstein pump had started pumping at 10 a.m., when Con Ed shut down power to the building immediately following the collapse of WTC 2, and continued pumping until the collapse of WTC 7 at 5:20 p.m., less than 2,000 gallons would have been used. The residual 20,000 gallons found in the two 12,000-gallon tanks, therefore, can not be used as an indicator of whether or not the Silverstein generator sets were on line and running. Similarly, the SSB pump, which had a pumping rate of 75 gpm, would have drained the two 6,000 gallon tanks serving that system in less than 3 hours. This could have accounted for the lost 12,000 gallons reported by EPA or the tanks could have been ruptured and the oil spilled into the debris pile. This is very dishonest. The figure of 12,000 gallons was the maximum quantity of fuel oil that could possibly be missing. This figure would include, for example, the difference between the actual quantity of fuel oil in the tanks at the time (which would not necessarily be known) and the maximum quantity that the tanks could hold. Consequently, this estimate of 12,000 gallons would include a provision for fuel oil that never existed.

WTC: sistema sequenzale esplosivo interno

"Twin Towers were built with a sequenced internal explosion system. This is legally required in areas where buildings are congested in order to ensure symmetrical collapse when the building ages and is condemned and has to be demolished. "

venerdì 23 novembre 2007

Conoscere l'olocausto per capire l'11 settembre

di Mauro Manno
Sull'olocausto la manipolazione sionista continua
Messa in guardia iniziale al lettore: Presento qui un lungo articolo sulla religione dell’olocausto e sul sionismo. La mia argomentazione può risultare pesante a causa delle numerose citazioni. Ma se le citazioni appesantiscono il discorso, esse sono anche punti fermi della dimostrazione.Sul Jerusalem Post è comparso alcuni giorni fa un articolo del giornalista Etgar Lefkovits dal titolo: 'Un dirigente sionista fu il primo a essere informato della soluzione finale'. L’originale in inglese si può leggere sul sito:
L’articolo è un altro esempio di come la manipolazione sull'olocausto continui ad essere alimentata e diffusa dai sionisti per poter portare avanti i loro interessi e nascondere le loro responsabilità storiche.Traduco alcuni brani dell’articolo:“Un dirigente sionista che operava in Svizzera durante la Seconda Guerra Mondiale fu probabilmente la prima persona a ricevere informazioni da fonte tedesca circa il piano per lo sterminio sistematico degli ebrei d’Europa, secondo un recente libro pubblicato dallo Yad Vashem.”Lo Yad Vashem, come tutti sanno, è l’istituzione israeliana che cura la memoria degli ebrei morti durante la guerra 1939-45 e gestisce il museo dell’olocausto costruito in Israele a pochi passi da dove era il villaggio palestinese di Deir Yassin, i cui abitanti furono sterminati dall’esercito sionista durante la pulizia etnica dei palestinesi nel 1948. Il villaggio palestinese fu poi raso al suolo con la dinamite come altri 400 o 500 villaggi palestinesi fatti sgomberare con la forza e il terrorismo. Ma riprendiamo l’articolo: “Jonathan Beck Chaim Pazner, capo dell’ufficio dell’Agenzia Ebraica di Ginevra, passò immediatamente l’informazione ai dirigenti britannici e ebraici della Palestina allora governata dall’Inghilterra, così il rapporto giunse ai livelli più alti del governo britannico, secondo il libro Chaim Panzer, l’uomo che sapeva.” Chaim Pazner è il padre di Avi “Panzer” che forse qualche lettore ricorda. Avi è stato il portavoce del governo di Ariel Sharon per vari anni, un uomo piccolo, dal capo pelato ma dal parlare aggressivo, che nei telegiornali Rai, introdotto dall’inamovibile inviato filo-israeliano (pagato con i nostri denari), il famigerato Pagliara, si esprimeva in buon italiano e parlando dei palestinesi pronunciava tre volte ‘terrorista’ ogni quattro parole, un vero panzer, come d’altronde il suo capo.L’articolo spiega che l’informazione proveniva da fonte sicura, una fonte tedesca. Un certo Edgar Salin, ebreo convertitosi al cristianesimo e professore di economia a Basilea aveva ricevuto l’informazione dal “Dr. Arthur Zommer, ufficiale tedesco e anch’esso professore di economia oppositore del regime nazista, amico e collega di Salin”. Il messaggio diceva: “In Oriente vengono allestiti campi per distruggere col gas tutti gli ebrei d’Europa e molti dei prigionieri sovietici”. Secondo l’articolo, Zommer implorava: “Per favore passate personalmente questa informazione immediatamente a Churchill e Roosevelt” e concludeva: “Se la BBC diffonde quotidianamente un avvertimento ai tedeschi affinché non mettano in funzione le camere a gas forse essi non lo faranno, perché i criminali stanno facendo di tutto per impedire al popolo tedesco di sapere cosa stanno preparando ed è chiaro che hanno serie intenzioni”. Cosa fa a questo punto Chaim Pazner? “Pazner passò l’informazione ad un dirigente ebraico svizzero, il dottor Benjamin Sagalowitz, un amico del rappresentante del Congresso Mondiale Ebraico, il dottor Gerhart Riegner”. Né Chaim si fermò lì. “Successivamente, Pazner spedì velocemente l’informazione ai dirigenti dell’Agenzia Ebraica di Gerusalemme nella Palestina britannica. Quindi, il 2 agosto 1942, incontrò l’agente dei servizi segreti inglese Victor Farell, che lavorava all’ufficio passaporti in Svizzera. Pazner lo implorò di mandare l’informazione a Churchill come aveva richiesto la fonte tedesca. L’agente britannico disse che lo avrebbe fatto, ma la notizia non fu mai trasmessa dalla BBC (..) Durante un successivo incontro, l’agente britannico assicurò un ansioso Pazner, il quale era stato sulle spine nella speranza di poter ascoltare la trasmissione del messaggio dalla BBC, che egli aveva effettivamente spedito la notizia e che questa era giunta nelle mani di Churchill, e che egli avrebbe nuovamente richiesto che fosse trasmessa”.E bravo Pazner, il suo attivismo è encomiabile! L’articolo ci dice anche che “informazioni sulle intenzioni dei tedeschi e le uccisioni di massa erano filtrate già prima dai servizi segreti polacchi o da fonti ebraiche, ma questa era la prima volta che giungevano da fonti tedesche”. Le informazioni “parlavano di un piano, ma non si trattava (solo) di un piano, esso era già in via di realizzazione”. L’articolo cita anche lo storico ebreo David S. Wyman secondo il quale “Gerhart Riegner [sempre il rappresentante del Congresso Mondiale Ebraico], durante i primi giorni di agosto dello stesso anno, aveva ricevuto proprie informazioni circa il piano nazista di eliminare tutti gli ebrei d’Europa da un importante industriale tedesco, successivamente identificato per Eduard Schute”. Anche Riegner si era dato da fare, con gli americani però. Il suo messaggio “raggiunse gli Stati Uniti nell’agosto 1942 ma non fu dato alla stampa prima di novembre dello stesso anno, su richiesta del Dipartimento di Stato che analizzò i rapporti con incredulità totale e chiese ai dirigenti ebrei americani di non pubblicare l’informazione prima che fosse verificata”. È chiaro che, quando parla del piano tedesco di distruzione di “tutti gli ebrei d’Europa”, l’articolo si riferisce a quanto deciso alla conferenza di Wannsee (20 gennaio 1942).Da esso comunque risulta una lode sperticata dell’attivismo dei dirigenti sionisti ed una condanna di inglesi e americani i quali lasciarono che “lo sterminio nazista degli ebrei d’Europa continuasse ininterrotto per altri due anni e mezzo”.Abbiamo riportato lunghe citazioni perchè risulti chiaro al lettore gli obiettivi dell’autore e dell’ Yad Vashem. Essi sono:1. discolpare completamente i sionisti, nascondere le loro responsabilità2. far ricadere la colpa sui britannici e sugli americani, oltre che sui tedeschi naturalmente dai quali evidentemente i sionisti si aspettano, tramite il ricatto, altri favori. Non bastano quelli che hanno già ottenuto3. buttare fumo sui fatti storici e presentarli secondo la visione della religione dell’olocaustoVediamo le cose da vicino e punto per punto:1. Discolpare e nascondereLa gente che cade vittima della religione dell’olocausto ignora che i sionisti collaborarono a lungo e intensivamente con tutti gli antisemiti, dai ministri della Russia zarista, agli antisemiti ucraini di Petliura, ai membri della X Mas di Junio Valerio Borghese, ai nazisti, le SS e la Gestapo, ecc. La logica era quella che gli antisemiti, cacciando e perseguitando gli ebrei assimilati o in via di assimilazione d’Europa, li avrebbero spinti nella braccia dei sionisti (ferocemente contrari al miscuglio della ‘razza’ ebraica con i goyim e favorevoli, come Hitler, alla separazione degli ebrei dagli ariani o comunque da popolazioni non ebraiche germanizzabili). I sionisti avrebbero provveduto ad avviarli in Palestina, a togliere le terre ai palestinesi. Per le persone ragionevoli gli ebrei che risiedono da millenni in Occidente sono cittadini (di religione ebraica) dei paesi occidentali e in questi paesi hanno ogni diritto di restare e devono restare. Se poi si assimilano alle popolazioni occidentali, tanto meglio, come si sono assimilati i normanni (in Inghilterra, in Francia e in Italia, i galli (in Francia, in Nord Italia e altrove), gli spagnoli e i francesi (ancora nel nostro paese, in particolare nel Meridione), prima di loro i longobardi, poi gli arabi (in Sicilia e in Spagna) e tutte le altre popolazioni che hanno fatto l’attuale popolazione europea. Anche tutti gli ebrei d’Europa si sarebbero oggi completamente assimilati (molti lo hanno fatto) se non fosse stato per tre fattori. Il primo è un elemento della cultura e della religione ebraica che dice che gli ebrei sono il ‘popolo eletto’, concetto variamente interpretato ma oggi spesso e irresponsabilmente interpretato in senso razzistico ed etnico. Il secondo elemento è l’antisemitismo che considera gli ebrei una razza distinta, semitica, e quindi inassimilabile in Europa. Assurdità antistorica e ridicola perché la maggior parte degli ebrei (gli askenaziti) non sono semiti ma sono i discendenti dei khazari, un popolo di origine turca che si convertì all’ebraismo intorno all’ottavo secolo nella Russia meridionale. Gli askenaziti sono i primi responsabili dell’imbroglio perché hanno disconosciuto la loro origine non semitica e si sono dichiarati sempre discendenti razzisticamente dagli ebrei palestinesi (sefarditi), al punto di subire l’antisemitismo quando loro semiti non sono. Il terzo elemento è il sionismo, che vuole la separazione razziale degli ebrei dai goyim, sostiene il matrimonio tra ebrei e vuole in Palestina uno stato per soli ebrei. Il sionismo è nato prima dell’olocausto e in qualche modo lo ha favorito con la sua collaborazione ideologica e pratica con gli antisemiti e con i nazisti. Non è quindi vero che Israele è nato dall’olocausto, ma semmai ha approfittato dell’olocausto. La religione dell’olocausto serve appunto a confondere le idee e giustificare la criminale impresa sionista e il massacro quotidiano dei palestinesi. Di tutto questo io ho scritto nel mio libro La natura del sionismo (2006). Non sono l’unico ad averlo fatto; i libri sull’argomento abbondano, per esempio, per citarne uno solo, ‘Zionism in the Age of the Dictators’, 1983, di Lenni Brenner, un ebreo antisionista. Il libro è scaricabile dal sito http://www. marxists.de/middleast/brenner.Portando il lettore a concentrare la sua attenzione sull’attività per così dire frenetica dei sionisti per salvare gli ebrei, l’articolo rigetta la colpa delle disgrazie degli ebrei sugli altri, i goyim, senza grandi distinzioni. I nazisti sterminavano, gli inglesi, gli americani e gli altri stavano a guardare. Differenza non sostanziale in un unico atteggiamento antiebraico, antisemita. Contro tutti gli ebrei, sionisti e assimilazionisti insieme. Ma le cose stanno veramente così? C’è veramente una congiura mondiale, eterna dei goyim contro gli ebrei? E i sionisti sono poi così innocenti?Tra il 1933 e il 1945 i sionisti furono i migliori alleati dei nazisti. Si considerino le seguenti citazioni:Sulle Leggi di Norimberga, 1935: “Il centro Hechalutz [i pionieri sionisti “socialisti”] che reclutava e preparava ebrei tedeschi da inviare nei kibbutz, concluse che la promulgazione delle leggi che definivano un crimine i matrimoni misti rappresentava una buona occasione per un nuovo approccio al regime. I pionieri presentarono un piano [ai nazisti] per l’emigrazione dell’intera comunità ebraica [in Palestina] in un periodo di 15-20 anni”. (Lenni Brenner, Op. cit.)Sull’antisemitismo dei nazisti: “Se noi [sionisti, ndt] non ammettiamo che gli altri abbiano il diritto di essere anti-semiti, allora noi neghiamo a noi stessi il diritto di essere nazionalisti. Se il nostro popolo merita e desidera vivere la propria vita nazionale, è naturale che si senta un corpo alieno costretto a stare nelle nazioni tra le quali vive, un corpo alieno che insiste ad avere una propria distinta identità e che perciò è costretto a ridurre la sfera della propria esistenza. É giusto, quindi, che essi [gli anti-semiti, ndt] lottino contro di noi per la loro integrità nazionale. Invece di costruire organizzazioni per difendere gli ebrei dagli anti-semiti, i quali vogliono ridurre i nostri diritti, noi dobbiamo costruire organizzazioni per difendere gli ebrei dai nostri amici che desiderano difendere i nostri diritti” (Jacob Klatzkin citato in Jacob Agus, Enciclopedia Judaica, vol II, p. 425).Sull’alleanza sionismo-nazismo contro il liberalismo: “Per i sionisti, il nemico è il liberalismo; esso è anche il nemico per il nazismo; ergo, il sionismo dovrebbe avere molta simpatia e comprensione per il nazismo, di cui l'anti-semitismo è probabilmente un aspetto passeggero” (Harry Sacher, Jewish Review, settembre 1932, p. 104, Londra). “Il significato, per la nazione germanica, della rivoluzione tedesca risulterà chiaro alla fine a coloro che l’hanno creata e le hanno dato la sua impronta. Per noi (sionisti, ndt) il suo significato è questo: Le fortune del liberalismo sono finite. L’unica forma di vita politica che ha aiutato gli ebrei ad assimilarsi è scomparsa.” (Joachim Prinz, Wir Juden, Berlino, 1934, pp. 150-1).Sull’alleanza sionismo-nazismo contro gli ebrei assimilazionisti: “Hitler tra qualche anno sarà dimenticato, ma avrà un bellissimo monumento in Palestina. Sapete, la venuta dei nazisti è stato un avvenimento piuttosto benvenuto. Vi erano tanti dei nostri ebrei tedeschi che pendevano tra due sponde; tanti di loro navigavano nella corrente ingannatrice tra la sponda di Scilla dell'assimilazione e quella di Cariddi di una conoscenza compiaciuta delle cose ebraiche. Migliaia di loro che sembravano completamente perduti per l'ebraismo furono riportati all'ovile da Hitler, e per questo io sono personalmente molto riconoscente verso di lui”(Emil Ludwig intervistato da M. Steinglass, Emil Ludwig before the Judge, American Jewish Times, aprile 1936, p. 35).“L'hitlerismo ... ci ha reso per lo meno un servizio dal momento in cui non ha tracciato una linea di demarcazione tra l'ebreo religioso e l'ebreo apostata. Se Hitler avesse fatto eccezione per gli ebrei battezzati [al cristianesimo], avremmo assistito allo spettacolo poco edificante di migliaia di ebrei che correvano a battezzarsi. L'hitlerismo ha forse salvato l'ebraismo tedesco, che stava assimilandosi fino all'annichilimento” (Chaim Bialik, Palestine and the Press, New Palestine, 11 dicembre 1933).Sulla convergenza tra sionismo e nazismo circa uno stato fondato sulla purezza della razza: “Uno Stato costruito sul principio della purezza della nazione e della razza (cioè la Germania nazista, ndt) può solo avere rispetto per quegli ebrei che vedono se stessi allo stesso modo” (Joachim Prinz, (1936), citato in Benyamin Matuvo, The Zionist Wish and the Nazi Deed, Issues, (1966/67), p. 12).“Vogliamo che l’assimilazione sia sostituita con una nuova legge: La dichiarazione di appartenenza alla nazione e alla razza ebraica. Uno Stato costruito sul principio della purezza della nazione e della razza può solo essere onorato e rispettato da un ebreo che si dichiara appartenente alla sua razza. Avendo dichiarato apertamente la sua appartenenza, egli non sarà mai capace di un comportamento sleale verso uno Stato. Uno Stato, d’altra parte, non può volere ebrei diversi da quelli che dichiarano la loro appartenenza alla propria nazione. Non deve desiderare di avere ebrei che si fanno adulatori e strisciano davanti ad esso (gli assimilazionisti, ndt). Uno Stato deve esigere da noi fede e lealtà ai nostri propri interessi. Perché soltanto chi onora la propria razza e il proprio sangue può avere un atteggiamento onorevole verso il volere nazionale di altre nazioni” (Joachim Prinz, Wir Juden, Berlino, 1934, pp. 150-1).I nazisti rispondono positivamente ai sionisti: “I membri delle organizzazioni sioniste non devono essere, date le loro attività dirette verso l'emigrazione in Palestina, trattati con lo stesso rigore che invece è necessario nei confronti dei membri delle organizzazioni ebraico-tedesche (cioè gli assimilazionisti, ndt)” (Circolare della Gestapo bavarese indirizzata al corpo di polizia bavarese, 23 gennaio, 1935, Herzl Yearbook, vol VI, p. 340).“Il momento non può più essere lontano ormai in cui la Palestina sarà in grado di nuovo di accogliere i suoi figli che aveva perduto da oltre mille anni. I nostri buoni auguri e la nostra benevolenza ufficiale li accompagnino” (Reinhardt Heyndrich, capo dei Servizi Segreti delle SS, Das Schwarze Korps, organo ufficiale delle SS, maggio 1935).Si tratta di un’alleanza ideologica bella e buona. Non solo. Sulla base della convergenza ideologica che abbiamo delineato, sionisti e nazisti costruirono una pratica comune finalizzata all’emigrazione degli ebrei tedeschi verso la Palestina (previa loro sionistizzazione) e alla distruzione degli ebrei non sionisti e assimilazionisti. Izaak Greenbaum, caporione dell’Agenzia Ebraica così si esprime nei confronti degli ebrei che non volevano sionistizzarsi ed emigrare in Palestina: “Una mucca in Palestina vale più di tutti gli ebrei d’Europa” e ancora: “Se chiedessero a me «Non si potrebbero usare i fondi del United Jewish Appeal per soccorrere gli ebrei d’Europa?» Io ho già detto NO! e ribadisco il mio NO! ... Si dovrebbe resistere a quest’ondata che pone le attività sioniste in secondo piano” (suo discorso al Consiglio Esecutivo Sionista, 18 febbraio 1943, un anno dopo che il summenzionato Jonathan Beck Chaim Pazner aveva ricevuto notizia, da fonte tedesca,sui progetti nazisti riguardanti gli ebrei).I sionisti sapevano tutto dal 1942, subito dopo la conferenza di Wannsee, dice l’articolo del Jerusalem Post, informarono inglesi e americani i quali non fecero nulla per salvare gli ebrei. La verità è tutt’altra. I sionisti sapevano tutto da molto prima. Sapevano quello che stava per avvenire agli ebrei non sionisti e lo sapevano perché avevano contribuito, per anni, sia ideologicamente sia praticamente a preparare con i nazisti la “distruzione di tutti gli ebrei d’Europa”, salvo i sionisti ovviamente. Non solo sapevano, degli ebrei non sionisti nei campi a loro importava meno di una mucca in Palestina! Operarono quindi di persona per tenere nascosta la realtà.Stephen Wise, capo sionista, americano e consigliere di Roosevelt, nel dicembre del 1942, affermò: “Da alcuni mesi ricevo cablogrammi e informazioni riservate che mi informano di queste cose (lo sterminio, ndt). Sono riuscito, insieme ai capi di altre organizzazioni ebraiche a non fare giungere queste notizie alla stampa” (in Eliyhu Matzozky, ‘The Responses of American Jewry and its Representatives Organizations’, Yeshiva University, app. II).Dov Joseph, altro caporione dell’Agenzia Ebraica, nel 1944, parlando a giornalisti sionisti in Palestina preoccupati delle notizie provenienti dall’Est Europeo, li mise in guardia contro:“la pubblicazione di dati che esagerano il numero delle vittime ebraiche, perché se noi annunciamo che milioni di ebrei sono stati massacrati dai nazisti, poi ci chiederanno, a ragione, dove sono i milioni di ebrei per i quali noi rivendichiamo una patria quando la guerra sarà finita” ( in Yoav Gelber, ‘Zionist Policy and the Fate of European Jewry’, p. 195).Potremmo aggiungere la collaborazione diretta dei sionisti nella deportazione degli ebrei non-sionisti in Ucraina, in Romania e in Ungheria dove il caporione della struttura sionista ungherese Rezso Kasztner e i suoi accoliti aiutarono alla deportazione di 400.000 loro correligionari verso i campi, e con questo ottennero di salvare familiari e membri delle organizzazione sioniste (1.600 persone in tutto). Ma è una lunga storia da raccontare per cui rimando ancora una volta al mio libro o a quello di Lenni Brenner.Potremmo aggiungere anche la collaborazione di tipo economico e commerciale tra Nazismo e sionismo. In un decennio, si misero su banche, istituzioni, organismi politici ed economici, trattati commerciali tra Germania e Yushuv (comunità sionista in Palestina), dove sionisti e nazisti operarono con l’obiettivo comune della deportazione, pardon si deve dire ‘emigrazione’, in Palestina degli ebrei tedeschi. Anche qui, troppo spazio ci vorrebbe qui per esporre tutti i fatti ma il lettore trovi il tempo di indagare sul patto commerciale Haava’ara firmato tra nazisti e sionisti ‘socialiti’, sulla International Trade and Investment Agency Bank (INTRIA), sulla Near and Middle East Commercial Corporation (NEMICO) che impegnava i sionisti a cercare soci commerciali per la Germania nazista in Medio Oriente. Vi era la Ha Note’a Ltd che serviva all’acquiso da parte dello Yushuv di prodotti tedeschi. Vi era una società per l’esportazioni di arance dello Yushuv in Germania, via Londra. Un’altra per l’acquisto di armi all’estero, compresa la Germania nazista, ecc ecc.Se si conoscono questi fatti (ovviamente tenuti nascosti), diventa evidente che l’articolo del Jerusalem Post è solo fumo negli occhi per occultare la natura perversa, nazista del sionismo e il suo ruolo nell’olocausto.2. Il ricattoChiaramente, una volta occultate le responsabilità sioniste, l’articolo diventa un ricatto bello e buono all’Occidente, accusato di aver lasciato compiere la “distruzione di tutti gli ebrei d’Europa”. Ma perché ricattare perfino i loro alleati di oggi? Non è difficile capirlo. Perché essi si sentano sempre obbligati moralmente a sostenere Israele e i suoi piani! La cosa sembra funzionare visto che Gran Bretagna e USA continuano ad essere le colonne portanti dell’appoggio internazionale allo stato sionista, fino al punto di far ammazzare per esso i loro stessi soldati in Iraq e Afghanistan. Oggi anche la destra fascista ha piegato le ginocchia davanti a Israele e si sente moralmente in dovere, come la Germania moderna d’altronde, di inchinarsi al sionismo. L’opinione pubblica occidentale continua ad essere bombardata con l’accusa delle responsabilità dell’Occidente nell’olocausto ed essa accetta e sostiene il coinvolgimento dei suoi governi nel sostegno a Israele e nei suoi crimini. A questo serve l’articolo del Jerusalem Post, assieme ai film sull’olocausto, ai musei dell’olocausto, alle celebrazioni del 27 gennaio, e a tutta la religione dell’olocausto. L’uso dell’olocausto da parte di chi all’olocausto ha partecipato, come hanno fatto i sionisti, è doppiamente vergognoso: perché si usano i morti e perché chi li usa ha le mani sporche del loro sangue.3. La religione dell’olocaustoL’articolo dà per scontato che la Conferenza di Wannsee abbia stabilito la “distruzione di tutti gli ebrei d’Europa”. Ma la cosiddetta soluzione finale è veramente questo e non invece una soluzione territoriale?A tutti coloro, ebrei e goyim alike, destri e sinistri alike, che hanno sempre pronta l’accusa di ‘negazionismo’ per chi osa discutere i caposaldi della religione dell’olocausto, voglio rivolgere l’invito a leggersi il libro 'La soluzione finale', dello storico tedesco non negazionista Hans Mommsen (2002). Nel capitolo 6, ‘La politica dei trasferimenti e la soluzione territoriale della questione ebraica’, lo storico ribadisce la collaborazione dei nazisti con i sionisti per il trasferimento degli ebrei tedeschi in Palestina. Momsen scrive: “negli anni dopo il 1933 non erano mancati, soprattutto grazie all’accordo di Hava’ara favorito da Hjalmar Schacht, i segnali che facevano pensare ad una politica migratoria abbastanza costruttiva” (p. 95). Quando i nazisti si accorsero della resistenza degli arabi (possibili futuri alleati nella guerra contro i britannici) alla creazione di uno stato ebraico in Palestina, denunciarono l’accordo di Hava’ara e si volsero ad un altro tipo di soluzione migratoria. A Hjalmar Schacht fu chiesto dal regime di intavolare a Londra trattative con il famoso comitato Rublee. “L’accordo negoziato nella capitale inglese prevedeva la progressiva sistemazione nel giro di 5 anni, nei paesi disposti ad accoglierli ma ancora da definire, di 150.000 ebrei, che a loro volta avrebbero potuto farsi raggiungere da non più di 250.000 familiari” (p. 96) Emigrazione ancora, non sterminio! Verso paesi da definire assieme a GB, USA e Francia. L’accordo che riguardava la quasi totalità degli ebrei tedeschi non andò in porto. Con la guerra e la conquista della Polonia e della Francia, non fu più possibile continuare le trattative e questa prospettiva svanì. Ci fu allora “una discussione in seno al Consiglio ministeriale per la difesa del Reich e, due giorni dopo, da un incontro con i capi della polizia di sicurezza nel corso del quale si parlò dell’espulsione degli ebrei dal territorio del Reich nel giro di un anno. In quel periodo Heydrich aveva in mente la creazione di una «riserva per gli ebrei» nella regione di Cracovia e, poco dopo, in quella parte del territorio polacco che l’Unione Sovietica aveva restituito in cambio degli stati baltici” (p. 101). Ci fu anche una prima deportazione di ebrei viennesi in quella regione (piano Nisko) ma ben presto si presentò una nuova e più interessante prospettiva. Con la collaborazione fattiva tra nazisti e regime di Vichy si prospettò la possibilità di deportare gli ebrei tedeschi e quelli, molto più numerosi dei paesi conquistati, verso le colonie della Francia, in particolare il Madagascar. Questo piano aveva per i nazisti due vantaggi, da una parte permetteva di destinare i territori di Cracovia e Lublino, non più agli ebrei ma ai tedeschi espulsi dai russi dai paesi baltici, dall’altro estirpava gli ebrei dall’Europa e li spediva molto lontano, in Africa e per giunta su un’isola. “In agosto (1940), a conclusione di un colloquio che ebbe con Hitler, Goebbels annotò nel suo diario: «Vogliamo spedire gli ebrei in Madagascar: lì potranno dare vita a un loro stato». Anticipando il piano Madagascar, tra luglio e settembre 1940, 25.000 cittadini francesi, tra cui un gran numero di ebrei, vennero espulsi, con l’esplicito consenso di Hitler, dall’Alsazia-Lorena nella parte non occupata del paese, dove, tra il 22 e 23 ottobre, vennero raggiunti da 6.502 ebrei a loro volta deportati dal Baden e dal Saar-Palatinato” (p. 110). Se il piano era fin dall’inizio lo sterminio, queste espulsioni non si spiegano.Ma per portare milioni di ebrei in Madagascar occorreva il permesso della Gran Bretagna che con la sua flotta controllava gli oceani e questo permesso Churchill non lo accordò mai. “Il rifiuto che Londra oppose alle dubbie [perché mai dovevano essere dubbie? ndt] offerte di pace di Hitler e la sconfitta patita dai tedeschi nei cieli inglesi resero inattuale, almeno a breve termine, il piano Madagascar, la cui realizzazione presupponeva ovviamente il controllo delle rotte marittime” (p. 110). Fallita anche questa possibilità e nel frattempo iniziata l’aggressione all’Unione Sovietica si pensò di deportare, ma dopo la guerra e la sconfitta di Stalin (allora data per certa non solo dai nazisti), tutti gli ebrei europei oltre gli Urali. La conferenza di Wannsee non fu affatto la sanzione dell’olocausto ebraico. Essa rimane sempre nell’ambito di una “soluzione finale territoriale”. Le chiacchiere sioniste contenute al riguardo nell’articolo del Jerusalem Post non devono ingannarci. Su Wannsee, Mommsen dice e non dice, anzi dice due cose contraddittorie. “Si è spesso voluto ravvisare nella conferenza di Wannsee il decisivo via libera all’implementazione dell’Olocausto, se non addirittura una cospirazione delle élite di potere, ma essa, in realtà, costituì tutt’al più un ulteriore passo compiuto nella direzione dello sterminio ed ebbe soprattutto la funzione di indurre le amministrazioni interessate ad accettare l’estensione, reclamata da Heydrich in considerazione della situazione venutasi a creare nell’Europa orientale, del concetto di ebreo così come era stato definito dalle leggi di Norimberga” (p. 166). La frase di Momsen è un capolavoro di contorsioni. Il tema è delicato e si rischia di farsi accusare di essere un ‘negazionista’ con immancabile ostracismo, perdita del posto di lavoro, processo e prigione, come è successo a Faurisson. Cosa dice Mommsen? Vediamo con attenzione: 1) la conferenza di Wannsee non è “il decisivo via libera all’implementazione dell’Olocausto” come qualcuno (gli storici filoebraici o sionisti) hanno voluto ravvisare. 2. Essa rappresenta “tutt’al più un ulteriore passo compiuto nella direzione dello sterminio” 3. Essa “ebbe soprattutto la funzione di indurre le amministrazioni interessate ad accettare l’estensione del concetto di ebreo così come era stato definito dalle leggi di Norimberga”. In altre parole, un gerarca nazista, Heydrich cercava a Wannsee di estendere il concetto di ebreo ai «messi ebrei», cioè ai figli di un ebreo e di una non-ebrea (shiksa) o di un non-ebreo (goy) con una ebrea. Ma Heydrich riuscì nel suo scopo? Mommsen dice che su questo punto “egli si scontrò con la decisa opposizione del rappresentante del ministero degli interni, il segretario di Stato Wilhelm Stuckart, il quale, rifacendosi a Hitler, prese posizione contro l’indiscriminata inclusione dei «mezzi ebrei» tra quanti dovevano essere deportati e contro il peggioramento dello status dei «misti di secondo grado»” (p. 166) cioè i tedeschi che avevano un nonno ebreo o una nonna ebrea. “Anche un’altra conferenza che si tenne poco dopo (6 marzo 1942) non consentì di comporre le divergenze esistenti al riguardo, soprattutto perché Stuckart sapeva di avere dietro di sé Hitler, il quale, almeno pubblicamente, non voleva rinunciare al sistema normativo fondato sulle leggi di Norimberga” (p. 166)Il mancato peggioramento dello status dei «mezzi ebrei», che non dovevano essere nemmeno deportati, e dei «misti di secondo grado», a cui si opponeva Hitler smentisce di fatto l’affermazione precedente (già molto ambigua di per sé) di Mommsen del “tutt’al più un ulteriore passo compiuto nella direzione dello sterminio”. Un passo indietro semmai! E poi in cosa consiste quest’ulterore passo? Mommsen non dice né altri storici compiacenti sanno dirlo. Un poco oltre Mommsen, con molta prudenza, data la spada di Damocle incombente della prigione per ‘negazionismo’, afferma proprio il contrario: “La presa di posizione di Heyndrich in occasione della conferenza di Wannsee lascia intendere [si noti l’eufemismo prudenziale, ndt] che ancora non esisteva, per la soluzione finale, un piano complessivo suscettibile di concreta applicazione, e non esistevano nemmeno i presupposti tecnici (…) per la realizzazione di un progetto che dava l’impressione [altro eufemismo prudenziale, ndt] di essere essenzialmente utopico” (p. 168).Riguardo ai discorsi di Hitler circa la “distruzione della razza ebraica in Europa” (ad esempio il discorso tenuto davanti al Reichstag, 30 gennaio 1939) e alla politica del partito nazista, lo storico Momsen scrive: “Sarebbe sbagliato ricavare da una simile affermazione, sebbene anche in seguito più volte ripetuta da Hitler, una precisa e diretta volontà di sterminio. In realtà, essa venne fatta nel contesto della conferenza di Évian e degli sforzi, all’epoca ancora in corso, che mediante le trattative con il comitato Rublee si stavano compiendo per indurre le potenze occidentali a finanziare l’emigrazione ebraica” (p. 94). Gli sforzi fallirono e in seguito, durante la guerra, fino al dicembre 1944, la Germania, accanto alla politica dei trasferimenti, cercò di vendere gli ebrei alle potenze occidentali in cambio di denari o dei famosi 10 mila camion che i nazisti contavano di usare sul fronte orientale per cercare di contrastare l’offensiva sovietica. Gli alleati rifiutarono sempre.Ancora Mommsen su Hitler: “Le prese di posizione di Hitler in merito all’intera questione davano di norma l’idea di una soluzione finale [territoriale e non sterminazionista, ndt] della questione ebraica da collocare solo nel futuro” (p. 169). Non ci furono quindi ordini diretti e scritti di Hitler che promossero lo sterminio fisico degli ebrei.Uno degli obiettivi della religione dell’olocausto è sempre stato quello di presentare la politica di soluzione territoriale della questione ebraica dei nazisti come sterminio fisico degli ebrei e Wannsee come il punto centrale di questa politica. I sionisti hanno anche insistito sul cosiddetto ordine scritto di Hitler sullo sterminio fisico.Mommsen, che non si dichiara negazionista, né è accusato di esserlo, sembra su questi punti dare ragione a Faurisson e agli altri ‘negazionisti’. Notiamo che Mommsen, che crede nell’esistenza delle camere a gas, non si sforza di portare la minima prova, dando per scontato che esse siano esistite e lasciando l’onere della dimostrazione ad altri. Lo storico tedesco però ci spiega che molti ebrei furono assassinati dai lettoni, lituani, estoni, polacchi o ucraini prima che le truppe tedesche entrassero nei loro paesi e subito dopo che l’esercito sovietico si era ritirato.Vogliamo forse dimostrare che il giudeicidio non ci sia mai stato? No!Molti ebrei sono stati uccisi nell’Est Europeo durante la guerra. Non lo si può negare. Ma la visione sionista della religione dell’olocausto è un’accozzaglia di reticenze e di menzogne. L'idea centrale non ha niente a che fare con il giudeicidio reale. La religione dell’olocausto si fonda sull’idea che il nazismo non cercava una soluzione territoriale ma una soluzione sterminazionista, e da subito. Per i sionisti è importante imporre al mondo l’idea che i nazisti abbiano incarnato nel modo più coerente ed estremo l’odio eterno che tutti i goyim hanno irrimediabilmente (come se fosse nel loro DNA) per tutti gli ebrei, indipendentemente da come essi agiscano e se siano assimilazionisti o meno. Così si spiega l’accusa rivolta anche a inglesi e americani (e agli altri) di aver assistito alla distruzione di “tutti gli ebrei” senza muovere un dito. Tutti i goyim sono responsabili! Così si spiega anche la centralità che i sionisti e i loro amici danno all’esistenza delle camere a gas. L'esistenza delle camere a gas proverebbe che non si voleva una soluzione territoriale ma si voleva uccidere e uccidere tutti gli ebrei e, sottinteso, solo gli ebrei. Non ci sono prove certe dell’esistenza delle camere a gas. Non ne sono state trovate, quelle che sono state additate come tali in realtà erano altro. Il libro di Mommsen, se letto attentamente, sottolinea soprattutto la morte e l’uccisione di ebrei sui campi di battaglia in Russia, nei rastrellamenti e nelle esecuzioni seguite alla guerra di resistenza nei territori occupati, nei campi di lavoro dove le condizioni imposte da uno sfruttamento micidiale all’interno di uno sforzo produttivo sempre più disperato man mano che la vittoria sull’Unione Sovietica si allontanava divennero ben presto esiziali, nei campi di concentramento dove la vita (alimentazione, igiene, ecc.) peggiorava parallelamente al peggiorare della vita degli stessi civili tedeschi nelle città bombardate). Non si può pensare che ai deportati dei campi il Reich potesse riservare condizioni di vita migliori di quelle riservate ai civili tedeschi. In questo modo molti ebrei morirono, nella violenza della guerra, nelle repressioni della guerra partigiana (repressioni di cui i nazisti si sono macchiati anche in Italia, Grecia, Iugoslavia, Francia, Polonia, ecc), a causa dello sfruttamento disumano nei campi di lavoro, a causa di infezioni, malattie, epidemie, scarsa alimentazione, ecc. Questa è stata la tragica conseguenza di un’ideologia che propugnava la separazione delle razze e la costituzione di stati razzisticamente puri. I nazisti potevano, ancora senza troppi danni, gestire (in accordo con i sionisti) una simile politica di separazione razziale in Germania, dove gli ebrei erano poche centinaia di migliaia. Quando, con la conquista della Polonia e di gran parte della Russia, gli ebrei sotto dominazione tedesca divennero circa 10 milioni, la politica della separazione delle razze divenne un inferno. La separazione delle razze era la concezione nazista ma anche quella dei sionisti. Il nazismo è morto, il sionismo sopravvive e continua a espellere i palestinesi dalla Palestina per fare di questo paese uno stato per soli ebrei, Israele. Questa filiazione comune, ce la vogliono fare dimenticare, ma noi non ci stancheremo di ribadirla.Nei campi di lavoro e di concentramento, nelle rappresaglie, nelle esecuzioni morirono altrettanti polacchi, europei dell’Est e dell’Ovest, e morirono soprattutto milioni e milioni di prigionieri sovietici. Di questi, oggi, poco si parla: vite cancellate dalla religione dell’olocausto, sacrificate al concetto di superiorità del ‘popolo eletto’, altro concetto centrale della religione dell’olocausto. Si pensi che nelle rappresaglie, nelle fucilazioni (per esempio a Cefalonia), nei campi, morirono per mano di nazisti meno ebrei italiani che italiani non-ebrei (ufficiali, soldati, renitenti alla leva deportati, carabinieri, partigiani e loro sostenitori uccisi sul posto o deportati e morti nei campi, mano d’opera reclutata in modo forzoso, civili nelle regioni dove operavano i partigiani, comunisti, liberali, anche dei fascisti, cattolici, suore, preti, perfino un membro della famiglia Savoia. E anche italiani che hanno pagato con la deportazione e la morte il loro umanitario tentativo di soccorrere e nascondere degli ebrei. La religione dell’olocausto ha ucciso costoro una seconda volta. Nessun museo dell’olocausto per loro. Sembrerebbe invece che nella Seconda Guerra Mondiale i tedeschi abbiano deportato dall’Italia o ucciso solo degli ebrei (7.000 in tutto di cui 1.000 sopravvissuti).Oggi i nostri politici di destra e di sinistra, in particolare l’odioso ‘sionistro’ Veltroni, fanno a gara per recarsi in pellegrinaggio allo Yad Vashem, ad Auschwitz, a promuovere film sullo sterminio dei (soli) ebrei, a fondare musei olocaustici.Per tenere sotto controllo i goyim e gli stessi ebrei, i promotori di questa nuova religione, fanno del nazismo, che era già pessimo di per sé (a causa tra l’altro della sua concezione razziale, che però i sionisti condividevano e condividono) qualcosa di molto peggiore di quello che effettivamente era quando i sionisti pensarono bene di collaborare con esso. Contemporaneamente nascondono o negano (che siano loro i veri ‘negazionisti’?) il loro ruolo nel giudeicidio e il loro tradimento degli ebrei assimilazionisti (il 90% di tutti gli ebrei di allora). Vogliono promuovere (attraverso le esagerazioni, le demonizzazioni e i ricatti) il senso di colpa dell’Occidente, di cui desiderano poi approfittare per incassare dividendi economici e sostegni politici. I dividendi economici sono in particolare i ‘risarcimenti’ (io direi estorsioni) dalla Germania e dalle banche svizzere per ‘i sopravvissuti dell’olocausto’(in realtà andati a Israele e alla lobby ebraica USA) e gli aiuti economico/militari a Israele da parte americana. I sostegni politici sono l’influenza mondiale derivante dallo status di vittima e la mano libera per distruggere i palestinesi e occupare tutta la Palestina. Sono anche le guerre mediorientali che USA, Occidente e Nato conducono per conto dello stato ebraico, ovviamente ‘sempre minacciato’.I sionisti non sono migliori di nessuno, nemmeno dei nazisti.Con tutti i loro articoli e i loro film non riusciranno ad ingannare ancora a lungo il mondo che è sempre più stanco delle loro manovre e delle loro prepotenze.

Differenza tra debunker e "debunker" italiano...

“Ennesima Perla di Wells, che per il modo in cui le sforna sembra il fratello gemello di Stuarthwyman, già nostro affezionato fornitore.”

“Piccolo” esempio banale di attribuzione di associazone di idee contraddicente il compagno fake-blogger John, l’”esperto debanker” italiano, che in un suo paradosso scrive:

“Logica vorrebbe che si scornino tra di loro, visto che scrivono entrambi su LC... ma hai mai visto la logica albergare dalle parti dei complottisti?”

Ah! Quanta “logica” accorre tra questi fake-blog che imperversano sulla rete…

Contraddizioni, omissioni, insulti… e delle belle paia di paraocchi a fomentare la “guerra” a “luogo comune”.

Nella vita del “debunker” italiano esiste solo “luogo comune”.

“Luogo comune” è l’unico nemico del “debunker” italiano…

Ma chi è il “debunker” italiano?

Bisognerebbe prima fare una distinzione tra quello ch è un debunker è ciò che è stato inteso e travisato dal “debunker” italiano che si ostina a eleggersi debunker!

Cos’è veramente il debunking?

Senza sorta di dubbio, il debunking è inteso come uno studio atto a smantellare un resoconto dei fatti basati su illazioni e presupposizioni ecc….
Come nel caso di James Randi che provocatoriamente offre una borsa di 1.000.000 di dollari a chiunque dimostri un fenomeno paranormale, così, altri ricercatori, chiamati debunker determinano attraverso uno studio la provata menzogna accorsa.

Dall’11 settembre 2001, a seguito dei forti dubbi scaturiti, anche dalla pubblicazione della Versione Ufficiale, dai fatti accaduti quel giorno, diverse tesi hanno suggerito ipotesi con argomentazioni di un certo rilievo, contrastanti l’intricato filo menzognero di cui è intriso il concetto, oggetto di detta pubblicazione. Argomentazioni queste ultime che vanno a colmare le lacune del resoconto della VU.

A seguito della nascita di questo fenomeno dedicato a delineare la fallacia delle affermazioni ufficiali, parallelamente si è insediato un fenomeno contrario, appunto detto debunking.

Uno sarebbe portato a credere che quella del debunking sia l’ultima parola, in realtà non è così.

In Italia, il debunking, oggi, vorrebbe eleggersi rappresentato dall’apporto di alcuni blog:
- “undici settembre”
- “crono911”
- “11-settembr”
- "perle complottiste"

Questo blog è composto da un “gruppo di ricerca” di persone, che per “passione”, si dedicano a quest’attività.

Purtroppo da mesi, che sono “impegnati”, non hanno dimostrato nulla di nulla. Hanno illustrato delle ipotesi, non dimostrate in nessun modo, ragion per cui non hanno “debunkato” assolutamente niente.

Scopo del debunker è debunkare se non debunka non è un debunker, e di conseguenza non può eleggersi tale, se lo facesse si dovrebbe considerare un millantatore, un falso, un bugiardo, un meschino, un idiota e via dicendo…

La tragedia è che “il gruppo” si definisce debunker, ma ciò è un concetto erroneo, travisato poi dal lettore in maniera fallace…

Il gruppetto dovrebbe più giustamente definirsi “presunto debunker”, fino a prova contraria, quando potrà definirsi realmente un debunker vero!

Invece, presumendo di essere un debunker, coglie l’occasione per insultare per cercare di avvalorare le proprie teorie con la sensibilizzazione mediante trauma e pressione psicologica, e il lettore che si pone nell’approfondire certe questioni riguardanti la materia oggetto di debunkaggio, rimane avvilito dallo scontro di divergenze d’opinione…

Il loro “lavoro”, è per cui inutile, svolto in questa maniera…

Purtroppo questa maniera è utilizzata il più delle volte, quindi non solo il loro “lavoro” è inutile, ai fini della ricerca della verità, ma è altresì insolente (in quanto oltremodo anche privo di qualsiasi fondamento dimostrato) e confusionario…

Per meglio affrontare la psicologia del “debunker” italiano è opportuno conoscerne le origini, riconosciute nel rappresentante del “debunkaggio” italiano.

Costui, che si ama indicare un giornalista, che probabilmente un giornalista non è, si chiama Paolo Attivissimo.

Paolo Attivissimo è un esperto di informatica.

L’esperienza di Attivissimo era volta allo studio delle truffe di informatica, tra le quali anche quelle online, con un discreto successo, infatti a scritto dei manuali di utilizzo con una certa cura…

Il “salto di qualità” lo ha svolto nel momento in cui ha ritenuto opportuno potersi cimentare nel chiarimento dei fatti del 9/11, a discapito della tesi che ritiene il 9/11 un inganno (inside job), cioè opera non sicuramente dei “terroristi” islamici…

La modalità di ragionamento di Attivissimo in tal caso non è delle più trasparenti, poichè nasce da un presupposto di visibilità commerciale rafforzato da un’esperienza derivata da tutt’altro settore.

L’anello congiunturale di Attivissimo non è ne più ne meno che da vedersi in una presupposizione, che ha, indubbiamente, a che vedere con un’altra realtà, ma che non ha niente a che fare con gli atti dell’11 settembre.

In poche parole se fino a ieri vendeva le noccioline, ed era bravissimo a farlo, non è detto che oggi possa vendere le macchine con la stessa facilità.

Ergo, razionalizzando Attivissimo, se fino a ieri, usando termini suoi, “sbufalava” truffe informatiche in maniera egregia, non è detto che oggi possa fare lo stesso delle tesi concernenti l’inganno dietro l’11 settembre…

O meglio, può farlo con la cautela del caso non dando per scontate certe sue teorie mai dimostrate…

Il suo blog “undicisettembre” è una contraddizione ammessa fin dal suo nascere, si legge infatti nella sua presentazione, il 31/7/2006:

“Il risultato fondamentale di queste indagini è che ci sono senz'altro delle zone grigie e degli aspetti ancora da chiarire intorno agli attentati dell'11 settembre 2001, ma le principali ipotesi di complotto si basano su informazioni scorrette e incomplete e sulla superficiale approssimazione, incompetenza e talvolta vera e propria malizia manipolativa dei loro sostenitori.”


Attivissimo, rappresentante del gruppo, crede di poter offrire la verità, quando per sua ammissione esistono “zone grigie e degli aspetti da chiarire”.

Dopodichè si mette a descrivere i “complottisti”…

Questo resoconto già permette di giudicare il “lavoro”, a senso unico, che questo gruppo svolgerà, contrapponendosi in tutto e per tutto a “luogo comune” che è una goccia nell’oceano vedente l’inganno negli episodi del 9/11…

Il lavoro svolto dal “debunker” è inoltre un continuo dileggio alla lingua italiana, basti pensare al termine coniato dal “presunto debunker”, la parola “complottista”, nel dizionario italiano di Word è un ERRORE GRAMMATICALE!

Lasciamo perdere la massa abbondante di aggettivi superlativi, incontrati nelle letture di questi “blog” presunti “debunker”, ritorniamo per un istante all’ammissione dell’esistenza di “, “zone grigie”, che paradossalmente gettano il fango del loro stesso colore, sull’attività dal gruppo fino a oggi…


Come si fa a spiegare una presunta realtà dal momento che, ammettendo l’esistenza di buchi, pretendi di dimostrarla trovando errori nella teoria avversa?

“Questa è confusione colossale”


Probabilmente prima di mettersi a debunkare, il “debunker” italiano, avrebbe dovuto fare un’analisi di quali fossero le “zone grigie”, spiegando una ragione della loro presenza in tal senso, argomentando…

Ma i “paraocchi” erano già stati indossati…

giovedì 22 novembre 2007

Le sanzioni si inaspriscono...

Guerra di pistacchi tra Israele, consumatore, e Iran, produttore.
Gli Usa: non mangiateli!

Giovedí 22.11.2007 13:35

George Bush

Altro che nucleare, tra Iran e Israele è scoppiata la guerra dei pistacchi. Sembra uno scherzo ma non lo è affatto. Teheran è il primo produttore mondiale, Israele il maggior consumatore, 4mila tonnellate nell'ultimo anno, e in mezzo gli Stati Uniti che protestano: Israele la smetta di mangiare pistacchi! Washington non ci sta e sta premendo per boicottare il consumo di questo frutto secco, ricco in minerali. Una misura che fa parte del pacchetto di sanzioni economiche contro il nucleare iraniano. Per gli analisti si tratta solo del primo passo che porterà all'attacco militare.
Ma siamo sicuri che i pistacchi provengano dal nemico? Gli Stati Uniti ne sono convinti. I pistacchi arrivano in Israele attraverso la Turchia. Un alto funzionario del ministero dell'Agricoltura Usa, Marc Keinum, lo ha denunciato in un incontro a Roma al suo omologo israliano, Shalom Simjon, dove si è celebrata la 34° Conferenza della Fao.

Chi ha ideato "Bojinka"? I "terroristi"...

Dossier venduti tra servizi segreti...
"La storia dell'uranio nigerino sembra morta. Ma, il 24 settembre 2002, il governo di Tony Blair con un dossier di 50 pagine rende noto che l'Iraq ha cercato di comprare "significative quantità di uranio da un Paese africano nonostante non abbia alcun programma di nucleare civile che lo richieda". Due giorni dopo, ricorda Seymour Hersh, il segretario di Stato Colin Powell, di fronte alla commissione del Senato degli Affari esteri, cita "il tentativo iracheno di ottenere l'uranio come la prova delle sue persistenti ambizioni nucleari". Sono le dichiarazioni che indurranno il Congresso a dare via libera con una maggioranza schiacciante al presidente Bush per le operazioni militari in Iraq."

martedì 20 novembre 2007

Non solo "bojinka": "The Perfect Terrorist Plan"

La mattina dell’11 settembre 2001 si stavano effettuando diverse esercitazioni militari negli Stati Uniti. Alcune di queste esercitazioni, si svolgevano sullo sfondo di uno scenario immaginario, premessa di un ipotizzato pretesto per una reazione, a una minaccia in corso.
Questi scenari, tra quelli impostati e studiati a tavolino per preparare la Nazione ad eventuali pericoli da parte di potenziali nemici provenienti da cielo-mare-terra, hanno come oggetto la verifica dell’efficacia di risposta al pericolo della difesa nazionale americana…

S’è “saputo”, dalla versione ufficiale, che l’avvicendamento simultaneo di queste esercitazioni avesse procurato, in seno al controllo del traffico aereo militare e civile, una grave defaillance gestionale della situazione incombente…

Dal resoconto ufficiale dei fatti: due aerei si schiantarono sulle torri, un aereo impattò sul Pentagono e un altro cadde in Pensylvania.

La responsabilità di questi atti venne attribuita a 19 “terroristi” islamici, armati di “box-cutters” che, impadronitisi dei comandi degli aerei, li dirottarono sugli obiettivi anzidetti. Gli aerei civili vennero utilizzati come armi (l’aereo caduto in Pensylavania, dal resoconto della V.U., grazie ad un atto eroico dei passeggeri, dopo uno colluttazione con i “terroristi”, si schiantò al suolo…).

L’operazione dei “terroristi”, venne intesa dai media, come pianificata da diverso tempo. La stessa operazione oggi viene travisata dai “debunkers” italiani come evoluzione di un’operazione terroristica, eventualmente precostituita, denominata “Bojinka”.

Il link in seguito cita un post in merito, ad opera di John l’”esperto”, “debunker” italiano:

In seguito riporto le conclusioni dell’autore:

“Al di là di esse, questo spunto è occasione per approfondire la conoscenza di un progetto terroristico che rappresenta una tappa fondamentale del percorso che ha portato dall'attentato al World Trade Center del 1993 agli attacchi dell'11 settembre 2001.”

“L'attentato del 1993 al World Trade Center era stato un discreto successo, le prove generali dell'operazione Bojinka avevano avuto buon esito.”

“…la scoperta del piano Bojinka indusse aeroporti e compagnie aeree a introdurre nuove tecnologie per rilevare sostanze esplosive e relativi detonatori.”

“KSM, con tutta evidenza, maturò allora il proposito di utilizzare una strategia del tutto diversa. L'utilizzo di piloti addestrati in USA e di dirottatori imbarcatisi come normali passeggeri, destinati a prendere il controllo di normali aerei di linea utilizzando semplicemente la forza fisica e gli strumenti che era possibile portare a bordo, consentiva di superare tutti i problemi legati all'uso di esplosivi o alla necessità di portare con sé vere e proprie armi.”“L'11 settembre non è stato l'attuazione di un piano già contemplato dall'Operazione Bojinka ma ne ha rappresentato una diabolica evoluzione.”

Relativamente al post, molto articolato e arricchito da links che rendono l’idea della storia dell’operazione “Bojinka”, l’intento dell’autore è quello di indurre il lettore a ritenere “Bojinka” un primordio della sua forma più evoluta, intravista, a suo dire, negli atti del 9/11.

Conscio del fatto che “Bojinka” vedesse uno scenario in cui 11 aerei dirottati fossero fatti esplodere in volo, l’operazione utilizza di fatto aerei come armi.

L’operazione “Bojinka” ha vistose similitudini con gli atti intrapresi quella mattina dell’11 settembre.

Ma l’operazione “Bojinka”, non è per nulla eguale allo scenario di quel giorno tragico.

I think-thank, ripartiti, solo negli Stati Uniti, tra una sessantina di organizzazioni governative e non governative, hanno un unico compito: immaginare, sviluppare, studiare, simulare, approfondire ritorsioni, reazioni e risposte scaturite da un ipotetico scenario inventato.

Spesso e volentieri la costituzione dello scenario, nella realtà dell’ipotesi addotta, è presupposta essere, in fase di sua eventuale attuazione, opera del Governo, come per esempio nell’operazione “Northwoods”:

Nell’operazione “Northwoods”, si auspica la creazione di un incidente aereo in acque internazionali, nel territorio di mare compreso tra Florida e Cuba, dove la responsabilità dell’abbattimento di un aereo civile americano, viene attribuita a un MIG cubano, all’uopo preparato utilizzando un F-86 “Sabre”, per tutto simile al suo concorrente MIG-15 sovietico… (…allora in USA si trovavano anche MIG 15, 17 e 21 originali)


I particolari, riscontrabili nel link sopra, descrivono il ritrovamento dei detriti dell’incidente, nonché la preparazione del finto attentato e l’attribuzione della responsabilità dell’atto al regime di Cuba, tramite l’opera dei giornali e della televisione.

Le similitudini di quest’operazione-scenario sono molte in relazione agli accadimenti del 9/11, ma come per “Bojinka”, non c’è nessuna eguaglianza con i fatti in questione.

Posso dire di intendere l’operazione “Northwoods” come antesignana dei fatti di New York.
E altrettanto riscontrare similitudini tra “Northwoods” e “Bojinka”.

Anzi per assurdo, estremizzando, potrei anche immaginare, nel caso scambiassi la paternità delle due operazioni, il risultato non cambierebbe…

Ed entrambe le operazioni, subendo un’evoluzione, sarebbero potute essere considerate genitrici di un’operazione perfetta:

“The Perfect Terrorist Plan To Level The Twin Towers”
(su google, 449.000 risultati)

Stiamo parlando di un piano-scenario “ipotizzato” e solo nel titolo della descrizione di questo piano troviamo 3 eguaglianze per tutto attinenti, con il disastro di New York:
- Matrice terrorista
- Radere al suolo un edificio
- L’oggetto dell’attentato: le torri gemelle

Se ciò fosse attribuito ai “terroristi” islamici, non ci sarebbe da spaventarsi più di quanto già non lo siamo, ma ideatori di questo piano non furono i “terroristi” islamici.

Dalla testimonianza di McNiven:

Il piano prende forma nel’76, cioè poco tempo dopo che le Twin Towers fossero state edificate.

Lo “scenario” viene commissionato al:

C-Battery 2/81st Field Artillery, U.S. Army, Strassburg, Germany in 1976

Il comandante in capo, dell’ordine commissionato, era Lt. Michael Teague.

“…specifically devised the scenario of the Twin Towers being leveled by Middle Eastern terrorists using commercial airliners and even plastic box cutters to bypass security.”

- Terroristi mediorientali
- Aerei commerciali
- “box-cutters”, per eludere la sicurezza aeroportuale…

Da queste poche righe sopra riportate ci sono 6 eguaglianze riscontrate con i fatti realmente avvenuti.
Nel 1976 il comandante della CIA era Bush senior, mentre intorno al presidente Ford, Rumsfield e Cheney costituivano il braccio operativo della Nazione. Bush senior, attraverso suo figlio, Cheney e Rumsfield, oggi, come nel 2001, sono ed erano alle redini di quella potenza che trent’anni fa pianificava un auto-attentato, per avere un pretesto d’invasione nei confronti di un paese “nemico”.

Nell’affidavit di Timothy Stuart McNiven, viene riportata la descrizione del piano:

McNiven si ripromise che qualora avesse riscontrato l’attuazione del piano, avrebbe reso pubblico l’avvenimento di cui prese a far parte all’epoca:

"I was given the direct order that if the Twin Towers were ever attacked the
way we discussed in the 1976 study, I was to do everything in my power to
bring the similarities to the attention of the American people.”
(McNiven)

Tuttavia la logica dei fatti presentati induce a farsi delle domande. Facendo una comparazione con gli atti del 9/11, “The Perfect Terrorist plan” attribuisce nettamente una responsabilità direttamente a CIA e DoD, per cui i personaggi succitati, si trasformano immediatamente in colpevoli responsabili.
Bisogna ammettere che McNiven non da adito a dubbi, in fatto di responsabilità, per cui se da una parte scopre e toglie veli, dall’altra chiude un cerchio in una maniera altrettanto velatamente forzata.

Se la “mente” degli atti del 9/11, fosse da considerarsi (in maniera riduttiva), Ceney, Rumsfield e Bush, non si spiega quale egoistico interesse, oltre quello di accumulare immense ricchezze, possa averli spinti alla rappresaglia, alla devastazione, all’assassinio, alla guerra ad oltranza, alla destabilizzazione di equilibri Regionali, alla destituzione di Governi ecc…

Ci sono indubbiamente altri scopi, dietro la vicenda del 9/11, che non sono solo quelli della ricchezza e non sono riconducibili a questo famigerato trio, evidentemente, “burattino”…
Di contro, la stessa testimonianza di Mc Niven, sebbene utile, deve essere presa con le "pinze", poiché strumentalizzarla per additare una colpevolezza unica sarebbe semplicistico e riduttivo.

Inoltre per radere al suolo le TT, non era possibile il solo impatto degli aerei, per cui doveva essere esistito un metodo “sicuro”, per l’ottenimento dell’effetto sperato, con una certa infallibilità.

Altre testimonianze in tal senso esistono.

La testimonianza di Paul Laffoley è linkata qualche riga sotto, mentre per sapere un po’ più di lui, da (…casalinga!) wikipedia:

“...Laffoley worked for 18 months on design for the World Trade Center Tower II (floors 15 to 45) with Emery Roth & Sons under the direction of architect Minoru Yamasaki. Following his suggestion that bridges be constructed between the two towers for safety, he was summarily fired by Yamasaki and returned to Boston.”
Sviluppatori del progetto del WTC erano stati i fratelli Rockfeller: Nelson e David (così vennero anche chiamate le due torri).

L’appalto di costruzione venne concesso a:

“Bin Laden Construction Company, working for Minoru Yamasaki on the WTCs, during the building construction (1966-1973)”

In quei giorni, tra i ponteggi delle impalcature, si poteva assistere a conversazioni simili:

- "Where would you put demolition devices?"
- "Well, I'm not really an engineer, but I'm curious to know [laughing] why, why would you put things in to demolish it, when it's not even built?"
- Then he replied "Well, that's the way things are going now." Here's why.
Di seguito l’ intervista a Paul Laffoley di Mike Hagan
http://www.mikehagan.com/2012/mp3/021207_PAUL_LAFFOLEY.mp3
(Comincia a parlare dell’argomento intorno al 35°mo minuto)

Nell’intervista si sente parlare di metodologia di assemblaggio degli elementi della struttura del WTC: questi elementi… non venivano saldati!

“The WTCs were created simply for the Rockefeller desire of destroying them.”

Mentre a quanto si legge nel link successivo, installare cariche esplosive negli edifici in costruzione all’epoca, era una sorta di norma…

EXPLOSIVES PLANTED IN WTC AT TIME OF CONSTRUCTION BY BIN LADEN CONSTRUCTION

“…all buildings in NYC being fitted with charges for demolition at the time they were built…”


La scuola americana specializzata in demolizioni, venne chiusa… e ne prese il controllo dell’edificio velocemente, un team governativo, che s’incaricò di annientare diversi documenti (non si sa, con esattezza, quali documenti ridussero in striscioline con tanta fretta…)

UPDATE - WORLD TRADE CENTER BOMBING - September 11, 2001

A special State Department Internal Security team from the political liability control office was inserted quickly after the incident into the Redstone Arsenal in Huntsville Alabama.

The Demolition School has been shut down, and they are SHREDDING DOCUMENTS as we speak. As a matter of fact they have made an EMERGENCY REQUEST to the Department of Defense for MORE SHREDDERS.

It is technically run by US State Department employee Ray Funderberg, who's been covertly in charge of it for about twenty years.

“As long as we can keep "foreign terrorism" alive, everyone benefits -- the Department of Defense, the CIA, Department of State, the National Security Agency and many others. They can all ask for more money in their budgets by pointing to the "terrorists”.”

Certo collegare tutte queste vicende, che trovano sempre una giustificazione… “ufficiale”, sebbene superficialmente, porta a delle conclusioni che non lasciano spazio a dubbi… Inoltre le coincidenze del verificarsi dei fatti, gettano ombre, ancor più di quante non ce ne fossero già, sul resoconto della Versione Ufficiale.

Il “Perfect Terrorist Plan”, allorchè commissionato all’equipe di cui sopra, da parte del Department of Defense e supervisionato dalla CIA (mandato di Bush padre… ’75-’77), ebbe come scopo ufficiale quello di verificare la risposta, in termini di sicurezza e reazione, da parte della Nazione… Nonché provare la difesa in caso di errori!

Ma nel piano era anche minuziosamente indicato in quale modo, senza pistole o esplosivi, i dirottatori avessero potuto prendere il controllo della cabina di pilotaggio dell’aereo: di questo dettaglio se ne occupò proprio McNiven, come da lui testimoniato nell’”affidavit” di cui al link sopra.

L’idea del tipo d’arma-deterrente, capace di catalizzare la paura dei passeggeri in volo, fu riconosciuto e apprezzato attraverso l’eventuale utilizzo di “box-cutters”, con i quali si sarebbe potuto tranquillamente eludere la sorveglianza della sicurezza aeroportuale al momento dell’imbarco, in quanto passavano, senza problemi, il metal-detector del chek-in…

Anche se poi le agenzie di sicurezza aeroportuali, nella realtà, erano di “casa”…

McNiven decise di inserire nel piano di dirottamento, un’arma da taglio del genere, come offensiva, poiché lui stesso aveva potuto ammirarne l’effetto della visione del sangue, su un gruppo di persone, dal momento in cui con i propri occhi, poté assistere ad una colluttazione tempo addietro.

Il controllo del reparto passeggeri della cabina dell’aereo si sarebbe potuto ottenere uccidendo una o due persone, controllando poi, le reazioni degli altri, con bombolette spray urticanti…
Questo piano viene anche indicato come “updated Northwoods”, voluto, richiesto e commissionato da Bush padre.

Quale fu il vero scopo del “Perfect Terrorist Plan”, se non quello di: ipotizzare, formulare, simulare, giustificazioni e attenuanti credibili agli occhi dell’opinione pubblica, all’indomani della messa in opera della tragica sceneggiata (…televisiva!)?

Nel momento in cui si immagina l’esistenza di uno scenario, in funzione di un avvenimento, è lapalissiano che altre conclusioni convengano assieme al determinato scopo raggiunto.

Nel piano di 30 anni prima, i “terroristi” si impadronivano del comando del velivolo con “box-cutters”, 25 anni dopo, nella “realtà”, i “terroristi”, si sarebbero impadroniti del velivolo con “box-cutters”!

In “Northwoods”, resti di F-101 si sarebbero dovuti trovare in mare a 20-25 miglia dalle coste cubane, nel settembre 2001, un giubbotto di salvataggio venne ritrovato sul tetto del palazzo di fronte alle torri, insieme ad altri detriti tutti sparsi intorno!

Come in “Bojinka”, venivano utilizzati aerei commerciali come armi, il 9/11 quattro aerei di linea fecero ciò che gli era stato chiesto di fare…

Si potrebbe ritenere la testimonianza di McNiven un falso, ma dall’”affidavit” scritto di suo pugno (con l’elenco dei suoi colleghi) e la sottomissione al test della macchina della verità, questa possibilità è da escludersi:

“To silence critics, McNiven has successfully passed a credible lie detector test regarding his participation in the study as well as other specific orders given to him by his superiors in case of a real attack on the Twin Towers.”

E’ da notare che lo stesso “gruppo”, ossia il “famigerato trio burattino”, così era nel ’76, così è oggi.

Dei tre McNiven dice:

“…the whole 1976 team were put into power once more through Bush family appointments: baby Bush appoints his father's 1976 friends to power once more: Cheney (Bush Senior's Secretary of State for the Gulf War I, Halluburton connections, and Cheney was Ford's 1976 Chief of Staff), Rumsfeld (appointed Secretary of State in 2001, was appointed Secretary of State in 1976 for appointed Ford as well...), and appointing George W. Bush (a proxy for his father coming back into power from his "interrupted" 1976 CIA Directorship), and the appointing of another GHW Bush right hand man, Meuller, as FBI director. Then they were set to unleash their hit on the United States.”

"I have no idea why they changed their minds, but I was then emphatically told that this order was never to be rescinded - never - because those who would rescind it, would be the very same people who turned against the American people."

"There were also people from the Defense Department and the CIA who were monitoring the study, but I wasn't able to get their names"

(McNiven)

Fino a questo punto si sono raccolti dati che, come variabili di un’ipotesi, confermano una possibilità che le cose non siano andate esattamente come dice la Versione Ufficiale.

Riassuntivamente:

- “The Perfect Terrorist Plan”, è un piano escogitato nel ’76 da Bush padre. Questo piano prevedeva l’utilizzo di aerei civili, dirottati da terroristi islamici armati di “box-cutters”, impattanti le torri gemelle, che come effetto ultimo crollavano inesorabilmente al suolo.

- Durante la costruzione del WTC, Paul Laffoley, in qualità di co-architetto, si sente chiedere da un addetto ai lavori, dove voleva che si installassero le cariche esplosive (al link sopra l’intervista)…

- Lo stesso trio che si aggirava dietro le quinte del Governo Americano di allora è, oggi, ancora al comando.

- “The Perfect Terrorist Plan”, è stato commissionato da Bush, nel periodo del suo mandato come capo della CIA dal ’75 al ’77, il piano è anche indicato come “Updated Northwoods”.

- Le Twin Towers vennero ultimate nel ’73, di conseguenza le cariche esplosive sarebbero duvute essere già state piazzate per allora…

- Ne consegue che “The Perfect Terrorist Plan”, dovesse essere un piano a sostegno di un progetto precedente, avente come oggetto un auto-attentato da attribuire al terrorismo islamico per un pretesto ad una imminente eventuale invasione nei confronti di un paese mediorientale…

- Molteplici sono le eguaglianze di attuazione tra “The Perfect Terrorist Plan” e I fatti dell’11 settembre 2001

- Scopo ufficiale pubblicizzato del PTP (Perfect Terrorist Plan), è quello di provare la risposta e verificare gli errori della sicurezza: in realtà sono state enunciate giustificazioni plausibili ai fini dell’impadronimento di aerei commerciali da parte di ipotetici “terroristi” islamici, per meglio plagiare la reazione dell’opinione pubblica, attraverso i media…

Per meglio approfondire la vicenda che lega il WTC alla demolizione controllata è bene anche conoscere l’esistenza di un altro progetto che vedesse lo smantellamento del WTC, durante il mandato presidenziale di Bush padre:

“The Bridgeways Project”
(su google 66 risultati [rel. WTC])

Come già detto nei post precedenti, WTC era già obsoleto al momento della consegna, non solo, problemi dovuti alla corrosione galvanica, alla presenza di amianto nell’ impianto anti-incendio, lo resero inviso all’Autorità Portuale, in termini di costi di manutenzione. Ciò non bastante, le Twin Towers erano identificate come “giant money loser”, ogni anno Port Authority perdeva tra i 10-15 milioni di dollari, nonostante gli immensi incassi scaturiti dalla locazione degli spazi direzionali…

Tom-Scott Gordon, era uno dei fotografi ufficiali dello studio tecnico che aveva progettato il World Trade Center. Gli venne dato il compito di fotografare le torri, tenendo come riferimento oggetto del reportage commissionato, la relazione alla vicinanza degli edifici circostanti.

“My assignment was: "To photograph Both of the Towers in their contextual situation. Not just the buildings, but especially how they 'fit' with the neighborhood, including 1-point perspectives of every adjacent structure." Roth had, "been in contact with the property management personnel that this would directly concern."”

La motivazione che ricevette Gordon in merito a tale studio, fu che bisognava erigere impalcature su tutte e due le torri, garantendone l’incolumità e la sicurezza delle persone e degli elementi circostanti:

Their stated objective was; "to encircle the entire twin-structure with scaffolding, to insure the safety of pedestrian traffic during the complete de-commissioning of the towers."

Tradotto: “Dichiararono che il loro obiettivo fosse: “circondare l’intera struttura delle torri con impalcature, garantendone la sicurezza del traffico pedonale durante il completo smantellamento delle torri”.”

Uno degli altri due fotografi indicati sotto, dopo il 9/11, è stato oggetto di un’attenzione insolita:

My girlfriend would ask: "Who's that guy?" - "Who are those two guys following us?" They were the same two photographers, "assigned to supervise the clean-up operation for FEMA", - Jim Chestnutt and Kurt Sonnenfeld.

Alla fine dello studio commissionato, Gordon, si inserì nella riunione di chiusura dell’equipe e ascoltò l’”oratore” dire:

"Each of you were called here to sign an affidavit of non-disclosure. None of the information from our project can find it's way into the public-eye. Absolutely nothing that we have learned from this project can be revealed to the public because it is potentially damaging to our client. …”
“You are All terminated from this project effective immediately! This means you need to clear your desks and surrender all of your files by the end of the day. I will assist you in getting these papers into the archive cabinets so we can give them to the owners for safekeeping."

Gordon nel suo affidavit rende noto che:

The building was bid at $750.M, and cost$1.2B to build. It was worth about $4. to $5.B at its peak., but, would have cost nearly $15.B to un-build it in 2010 dollars, or as it neared its 1/2 'safe' life. Obviously, it was Imploded, because there was never going to be a 'break-even' point for either, the current, or future owners!

E inoltre:

"The owners were fully aware of the problem and had been given the ultimatum that they could not 'implode' the buildings. They received the report stating that: Decommissioning was required by the EPA by no later than 2007, at a projected cost of $20.B"

Silverstein sapeva, in termini di spese di smantellamento, quanto sarebbe costato se le torri fossero state ancora in piedi… Ma, a conti fatti, il nuovo complesso costa quasi la metà, rispetto al costo di recupero delle due torri.

Queste tre testimonianze:
- Timothy Stuart Mc Niven
- Paul Laffoley
- Tom Scott Gordon
apportano, senza dubbio, altri dati in relazione agli atti del 9/11. Dati che relazionati sostengono fortemente una responsabilità non certo di matrice terroristica islamica.

Molti sono gli argomenti qui enunciati, per i quali è possibile fare ulteriori approfondimenti, come nel caso in cui sopra, si fa riferimento ad uno …special State Department Internal Security team, from the political liability control office, inserted quickly, after the incident into the Redstone Arsenal in Huntsville Alabama.

Da chi venne inserito questo “team”, se non dal Governo degli Stati Uniti, grazie all’emanazione di un ordine esecutivo datato… 1976

Executive Order 11921

Adjusting Emergency Preparedness Assignments to Organizational and Functional Changes in Federal Departments and Agencies

June 11, 1976

“…develop emergency plans and programs, and emergency organizational structures required thereby, as an integral part of the continuing activities of the United States Information Agency on the basis that it will have the responsibility for carrying on such programs during an emergency”

Un altro fatto sconvolgente, in relazione alla costruzione delle Twin Towers, fù la modalità stessa di costruzione, utilizzata dal progettista architetto Yamakasi, strettamente collegata alla sua demolizione, una volta costruite.

The Pruitt-Igoe di St Louis era un complesso di 33 edifici di 11 piani… progettato da Yamakasi, rappresentava l’aiuto statale nell’edilizia cittadina. Il complesso venne demolito nel ’72, per abbandono e venne dichiarato un disastroso fallimento dell’edilizia americana.

“The World Trade Center was designed by architect Minoru Yamasaki. It was not the only one of his buildings to be destroyed. On July 15, 1972, the massive Pruitt-Igloe public housing project in St. Louis, Missouri was imploded by demolition experts. Destroyed at just 17 years old, the Pruitt-Igloe houses were called by the mayor, "a complete and colossal failure." Unfortunately, the World Trade Center had already been built by the time Yamasaki's incompetence was discovered.”

“When the project was built in 1955, Pruitt-Igoe's experimental high-rises earned Yamasaki several prestigious awards and a laudatory article in Architectural Forum. By the time it was dynamited seventeen years later, the project had become an internationally recognized synonym for catastrophic urban design. Yamasaki himself confessed that the project was "one of the sorriest mistakes I have made in this business." But the architect disclaimed responsibility for the shortcomings of his design, since 'social ills can't be cured by nice buildings.'”
(Eric Darton, “Divided we stand”)

Lo stesso World Trade Center , nella figura delle Twin Towers, poteva nascere soltanto come un fallimento, data l’immensa grandezza e la sua relativa inutilità, per il conseguente inutilizzo. Già dal ’77 il WTC non era così commercialmente richiesto come spazio direzionale, per diversi difetti intrinseci. E dal momento della sua creazione non ha mai avuto una collocazione globale dei suoi spazi. Tanto che il maggior affittuario dei suoi uffici era Port Authority NYNJ. Non solo l’eccessiva abbondanza di spazio direzionale non utilizzato, faceva crollare i prezzi e di conseguenza la zona, commercialmente parlando, si svalutava…

Anche nel 2001, il problema, non solo rappresentato dalla carenza di qualità urbanistica indotta del complesso, era proprio quello dell’impossibilità di affittare tutti gli spazi all’interno delle due torri.

Built to be pulled!

- “The Perfect Terrorist Plan” è un piano che ipotizza l’esatta attuzione dei fatti del 9/11, così come pubblicati dalla Versione Ufficiale, grazie alla testimonianza di McNiven.

- “The Bridgeways Project”, era uno studio della fine degli anni ’80, che prevedeva l’abbattimento civile delle torri... ma coincidentemente, grazie alla testimonianza di Gordon, si conobbe l’esatta sistemazione delle macerie in caso di “implosion”…

- La testimonianza di Paul Laffoley, determina l’utilizzo di cariche esplosive al momento della costruzione delle Twin Towers.

- La progettazione del WTC venne affidata ad un architetto con una storia fallimentare e una demolizione alle porte…

L’attentato del ’93 non può ritenersi “un’operazione ben riuscita”, se non solamente nel caso in cui, avesse potuto offrire un avvenimento che, insieme alla strage di Oklahoma, Tanzania, Sudan e l’incrociatore attaccato nell’Oceano Indiano, regalasse un “curriculum vitae” credibile e di tutto rispetto ad Al Queda, per meglio impressionare l’opinione pubblica mondiale, dando risalto alla sua potenza infallibile, scatenando una dovuta guerra preventiva.

L’attentato è analogamente collegato alla distruzione del WTC, nonché alla responsabilità diretta dell’FBI che conosceva in anticipo l’evolversi dei fatti… senza fare nulla.